Damn Mate

Capitolo 1

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L'aria era fredda, tirava molto vento, ma il cielo era terso. Nessuna nuvola sporcava la notte stellata.
Quella sera era speciale.
Samantha festeggiava i diciassette anni, ma soprattutto avrebbe conosciuto la sua lupa e il suo mate, sperava davvero che fosse del suo stesso branco.
Molte volte fantasticava su chi potesse essere, forse Lucas o Matthew, erano forti, adatti ad essere i compagni di una futura alpha.
Ogni volta che accennava la questione alla madre puntualmente lei deviava il discorso, ma questa sera non si sarebbe potuta sottrarre alle domande della figlia.
L'animo di Samantha era inquieto ed eccitato per la serata speciale che l'attendeva sopra la Collina delle Verità, la collina sacra dove avvenivano le principali cerimonie per un giovane licantropo.
Sarebbe stato tutto magnifico, la madre le aveva fatto cucire un abito stupendo, nero come le tenebre con dei ricami e punti luce di un bianco puro.
La ragazza non riusciva a rilassarsi, erano passati tre mesi dall'ultima volta che aveva percepito l'odore d'abete durante il tramonto, lo aveva cercato ovunque, era scoparsa anche la sensazione di sicurezza che l'aveva sempre accompagnata. Si sentiva esposta, delicata come una rosa che ha solo poche spine per difendersi.
Fece un respiro profondo e uscì dalla stanza appena la donna alle sue spalle ebbe finito di sistemarle capelli e abito.

Le voci si sovrapponevano tra di loro, rendendo incomprensibile qualsiasi cosa, anche le persone stesse, ammassate sopra La Collina, rendevano impensabile passeggiare tranquillamente sotto il chiaro di luna.
Tutti parlavano, bevevano, applaudivano e auguravano i loro migliori auspici alla famiglia Alpha.
Intrufolarsi in quell'occasione era stato semplicissimo per quegli occhi ghiacciati nascosti sotto un cappuccio nero, che osservavano la folla alla ricerca di una singola persona, di un volto femminile, delicato.

Samantha si allontanò leggermente dalla massa, rifugiandosi dal lato scosceso della collina, dove non c'era nessuno.
Rilassò la mascella che le stava per cadere a causa dei continui sorrisi forzati, sarebbe dovuta essere felicissima eppure il suo cuore non trovava pace.
Aveva la mente impegnata nella ricerca di quell'odore pungente che le piaceva tanto.
Stava per scoccare la mezzanotte, fece per alzarsi e tornare tra il branco quando due occhi azzurri la intrappolarono in un istante.
Tornò anche il suo odore preferito, che le era mancato da morire.
Tutte le fibre del suo corpo la spingevano a scappare da quel pericolo eppure nessun muscolo si mosse, come se fossero pietrificati.
La figura alta e nera avanzò lentamente verso di lei, cauto e al tempo stesso spavaldo, come il predatore che sa di aver masso all'angolo la preda, ma non può compiere passi falsi.
Le gemme azzurre la tenevano intrappolata in quel dolce limbo a cui non voleva sottrarsi.
Erano a qualche centimetro di distanza, il loro occhi parlavano, lottavano e si trovavano.
Lui chinò il capo.
"Concedimi solo un momento, il tempo di un ballo, qui, da soli."
La voce bassa e leggermente roca la trascinarono ancora più a fondo.
Avevano le pupille dilatate, illuminate dalla luce che emettevano gli occhi dell'altro, sapevano di proibito, dolce e selvaggio.
Erano persi entrambi in un momento che non lasciava libero nessuno.
Si avvicinarono, le mani mascoline circondarono la vita esile della ragazza, in un gesto rispettoso e delicato, mentre le braccia di Samantha si avvolsero intorno al collo caldo, infilando le mani tra i capelli nascosti sotto al cappuccio.
Il tempo rallentò per qualche istante mentre le bocche si cercavano, trovandosi.
Lui si staccò da Samantha, la inchiodò con lo sguardo freddo, pieno di dolore e promesse, poi come era arrivato scomparve nella notte, un secondo prima che Victoria trovasse Samantha.

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[spazio autrice]
Ho immaginato questo capitolo questa mattina appena sveglia.
Ho deciso di trasformare il solito bad boy in...lo scoprirete leggendo.

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Un bacio<3