SEMPRE NUOVI PROBLEMI

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Daniele's pov

Sono preoccupatissimo. È entrata da neanche un minuto. Neanche un minuto! E sento già delle grida arrivare dallo studio del professore. L'ho mandata perché facessero pace e chiarissero, non perché litigassero ancora! Che poi... sanno fare a meno di litigare per almeno un giorno nella loro vita? Certo che no!
Uno di questi giorni li stozzo entrambi se continuano così!
Dopo un po' sento calare il silenzio. Stranamente però, non mi conforta... sono capaci di tutto quei due... ma proprio tutto.
Vorrei andare lì a controllare che vada tutto bene, ma non vorrei ritrovarmi in una situazione imbarazzante... meglio evitare.
Passa una decina di minuti prima che veda Alice uscire dalla stanza. Peccato che sembri in trans! Occhi tra lo scioccato e il trasognante, labbra socchiuse in un leggero sorriso... qui gatta ci cova! Alice mi deve dire un paio di cosette.
"Ali..." cerco di risvegliarla dal suo stato "... oh, Ali! Ci sei o ci fai?" schiocchiandole le dita davanti.
"Eh? Ah, sì sì, ci sono" scuotendo la testa.
"Vuoi dirmi cos..."
"Capovilla!" vengo interrotto "... nel mio studio. Subito." Non è un tono che ammette repliche. Meglio muoversi.
"Ne parliamo dopo" dico di fretta alla mia amica e velocemente raggiungo lo studio del professore. Busso e ricevuto il permesso, entro.
"Professore" dico a mo' di saluto "... voleva parlarmi?"
Si alza dalla sua scrivania e mi viene incontro.
"Sì. Volevo avvisarti che d'ora in poi farai riferimento a Lara, non più ad Alice." Che?! Ma allora Alice ha ragione quando dice che è uno stronzo vendicativo!
"Non voglio sentire proteste!" deve aver notato la mia espressione contrariata. Vorrei controbattere, ma mi obbligo a tacere.
"Come vuole professore..." rispondo a denti stretti. Potrei anticipare la sua esecuzione... intanto, strangolarlo prima o dopo non cambia molto... "... c'è altro?"
"No. Vai pure." Tornando alla sua scrivania e chinando il capo su dei fogli. "... Anzi, no." Mi ferma quando arrivo alla porta.
"Si?" non lo sopporto più. Come fa Alice io proprio non lo capisco.
"Lontano da Alice. Chiaro?" aggiunge con un ghigno sulle labbra.
"Mi scusi, ma finché si parla di lavoro posso accettare tutto, ma quando si tratta della mia vita privata non accetto intromissioni, nemmeno da parte sua professore." Sono deciso su questo punto, mi dispiace.
"Scusami?" non si aspettava una risposa, lo so. È abituato ad avere tutti ai suoi ordini.
"Non rinuncerò alla mia amicizia con Alice perché lei è geloso del nostro rapporto. Perché è di questo che si tratta non è vero?" rimane spiazzato dalla mia risposta "... so cosa c'è tra lei ed Alice, ma non per questo le starò lontano."
"Quello che c'è tra me ed Alice non sono affari tuoi!" si vede che non è felice di quello che ho detto, infatti si irrigidisce ed inizia ad alterarsi.
"Eccome se sono fatti miei! Lei per me è come una sorella e non voglio che soffra."
"Non è mia intenzione farla soffrire" per quanto vorrei credergli, gli uomini come lui non sono fatti per relazioni serie e tanto meno per relazioni come le intende Alice.
"Sappia solo che se soffrirà a causa sua se la vedrà con me" forse non avrei dovuto minacciarlo...
"Mi stai minacciando?! Ti rendi conto che minacciare un tuo superiore è un atto gravissimo vero?! Sì?!" ok, ho fatto una cazzata "... ora sparisci che è meglio!"
Mi volto e torno alla porta per uscire, ma prima...
"Mi scusi... ma ci tengo davvero molto ad Alice... voglio solo che sia felice." E prima che possa rispondere esco.

Claudio's pov

Quel ragazzo! Accidenti a lui!
Tra lui ed Alice non so chi sia peggio. Ora non ce n'è solo una che mi tiene testa, ce ne sono DUE! DUE! Già è difficile gestirne una, ma due! Sarà come Mission Impossible.
Ma Alice... Alice... quanto mi erano mancate le sue labbra.
Lo so che ci sono i suoi amici qua a Roma in questi giorni, ma l'ho convinta a vederci per parlare domani sera a casa mia.
È vero quello che ho detto prima, non voglio farla soffrire, ma ho comunque paura... paura di essere veramente me, paura di farle vedere le mie debolezze, di non essere abbastanza e di non riuscire a darle tutto l'amore di cui ha bisogno. Sì, perché ormai sono sicuro di quello che provo per lei, e non è solo voglia di portarmela a letto, no, per mia sfortuna è molto di più. Ne sono dipendente.
Nonostante, tra l'uno e l'altro, mi abbiano ribadito più volte che tra loro non ci sia nulla, non ci riesco proprio a non provare fastidio.
Ok, ora basta. Devo tornare al lavoro.
Dopo circa due ore arriva Calligaris. Dovevo andare a consegnargli la perizia questo pomeriggio e siccome doveva passare comunque di qui, per non so quale motivo, ne approfitta per ritirare personalmente la perizia.
"Buongiorno Roberto... accomodati." Invitandolo a sedersi davanti a me alla scrivania.
"Ciao Claudio. Come vanno le cose?"
"Tutto bene. Ecco la perizia." Porgendogliela.
Neanche un minuto dopo entra Alice. Vuole immischiarsi nell'indagine. Sicuro.
"Alice! Che sorpresa!" la saluto con ironia.
"Dottoressa! Buongiorno!" nemmeno Roberto è sorpreso dalla sua comparsa. Ormai è prevedibile.
"Buon giorno dottor Calligaris... sono venuta perché..."
"Perché non riesci a farti gli affari tuoi e vuoi sapere come vanno le indagini. Sì, sì lo sappiamo" finisco io la sua frase e pare che lei voglia fulminarmi sul posto. "... comunque Roberto... come mai da queste parti?" riferendomi all'altro motivo per cui è venuto.
"Niente di che. Volevo presentarti una persona che ci affiancherà nell'indagine. Dovrebbe arrivare a momenti..." non capisco. Non capisco fino a che non sento qualcuno bussare alla porta lasciata aperta dalla mia sbadata allieva ed un uomo entra nel mio studio. Non credo ai miei occhi. Eh no! Ma tutte a me capitano?! Tutte oggi poi!
"Einardi" lo saluto cercando, e fallendo, di nascondere il fastidio nel vederlo.
"Conforti che piacere rivederti!" temo di non poter dire altrettanto. Sembra tanto amichevole, ma solo perché lui, al contrario di me, è bravissimo a fare buon viso a cattivo gioco.
In tutto questo non mi accorgo dell'espressione di Alice. Solo quando Einardi si volta a guardarla mi accorgo dello sguardo sconvolto della ragazza, mentre lui la guarda stupito e con un certo interesse. Che non ci si metta anche a lui!
"Ma lei è..." comincia a dirgli Alice.
"Sergio. Che piacere rivederti. Non pensavo lavorassi qui. Non avrei mai detto che fossi un medico legale." E le sfoggia un sorriso... ammaliante?
"E come mai? Da come l'hai detto sembra che noi medici legali abbiamo qualcosa di male..." dico io infastidito.
"Ehm... signori..." cerca di calmarci Calligaris avendo notato che ci stavamo scaldando.
"Per il semplice fatto che lei sembra una ragazza dolce e sensibile... non proprio la personalità che sono abituato a riscontrare in un medico legale." Dice ignorando il vice questore.
"In effetti credo che il dottor Conforti concordi con te su questo punto..." risponde Alice impedendomi di parlare. Gli dà del tu! "... ha sempre detto che non sono adatta a questo mestiere e che mi lascio troppo trasportare dalle emozioni..." conclude quasi ridendo. Ma mi prende in giro? Lo sa che non penso più quelle cose di lei da molto tempo.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora