NESSUN SOSPETTO

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Calligaris' pov

Stiamo continuando le indagini. Finora però non siamo ancora riusciti a trovare nulla, non un singolo indizio. Chiunque sia stato ha fatto un lavoro eccellente e questo mi porta a due considerazioni: prima, che l'omicidio sia stato premeditato; seconda, che deve esserci un buon motivo per il quale l'assassino non abbia deciso di inscenare una morte naturale, quindi, o è un pazzo o un egocentrico.
Ho convocato Alice in commissariato per potermi confrontare con lei. Verrà anche Conforti anche se non ne capisco il motivo. Di solito ogni volta che quella ragazza inizia a fare congetture o discutere con me le sui idee Claudio lancia occhiate omicide a entrambi. A lei perché non deve immischiarsi e a me perché non devo metterla in mezzo.
Dovrebbero arrivare a momenti.
Da quello che ho capito di Alice è una persona che arriva sempre in ritardo eppure quando le chiedo di raggiungermi nel mio ufficio ci mette il minimo tempo necessario per fare la strada Istituto-commissariato...
Non appena sento bussare alla porta do il permesso ad entrare ed ecco comparire un Alice allegra e un Conforti tra il preoccupato e il rassegnato.
Ci salutiamo velocemente con i soliti convenevoli e si siedono davanti a me alla scrivania.
"Allora, cosa sapete dirmi di come è morta la nostra vittima?" comincio la conversazione.
È Claudio a rispondere prima che possa farlo la sua allieva.
"Come vedrai nella perizia che ti invierò domani la vittima è morta per una ferita inflitta con un'arma da taglio. La lama ha perforato il corpo subito sotto le costole per poi arrivare a lacerare polmone e cuore. La scarsa perdita di sangue è stata dovuta alla cauterizzazione della ferita. Inoltre, il corpo è stato dissanguato e questo mi porta a credere sia stato avvelenato. Penso che l'assassino abbia drenato il sangue per cancellarne le tracce. Spero solo ne siano rimaste nei tessuti degli organi. Ne ho già mandati dei campioni ad analizzare. Ci vorranno un paio di giorni per i risultati." Risposta completa, concisa e senza giri di parole.
"Alice?" provo ad interpellarla. Temo che la presenza di Conforti la intimorisca impedendole di esprimere le sue idee come vorrebbe.
"Non so cosa dire in realtà... non siamo riusciti a scoprire praticamente nulla dall'esame della salma..." sembra sconfortata.
"E lei? Che notizie sa darci?" continua. Conforti stranamente non la lancia nessun'occhiataccia.
"Non molto a dire il vero, però almeno adesso abbiamo un punto di partenza da cui iniziare le indagini"
"Ovvero"
"L'uomo si chiama Marco Gionnini. È un commercialista e da quello che sappiamo finora i suoi affari non erano molto puliti: truffava i clienti per guadagnare con le loro disgrazie. Il problema è che nonostante sia stato denunciato molte volte nessuno è riuscito a trovare prove concrete. Era molto bravo a gestire il denaro da quanto abbiamo potuto constatare e non lasciava tracce dei suoi traffici. È tutto quello che siamo riusciti a scoprire per il momento. La famiglia dobbiamo ancora rintracciarla. E da quello che mi avete appena detto penso l'omicidio non possa che essere stato premeditato..."
"Se non c'è altro noi andiamo..." credo proprio che Claudio non ne possa più. In realtà penso abbia superato il suo limite di sopportazione già da un po' quindi... onore al merito.
"Ma certo... ci sentiamo nei prossimi giorni allora. Aspetto la tua perizia ed i risultati del tossicologico il prima possibile"
Ci salutiamo e mi stavo per risedere sulla poltrona quando Conforti si blocca di colpo e dopo aver esortato Alice ad aspettarlo fuori torna verso di me.
"Devo chiederti un favore" sono leggermente confuso. Ha un tono estremamente preoccupato e trasmette questa sua ansia a me.
"Se posso..."
"Voglio che Alice resti fuori da queste indagini." Non è una richiesta. È un ordine.
"Cos'ha di diverso questo caso dagli altri per preoccuparti così?"
"Ho un brutto presentimento e conoscendo Alice sono certo si metterà in un grosso guaio." C'è paura nella sua voce.
"Capisco... condivido i tuoi timori Claudio. Farò il possibile per tenerla lontana, ma non posso prometterti di più. La conosci meglio di me e sai che non si lascerà fermare tanto facilmente"
"Lo so. Purtroppo. Grazie Roberto" si gira e se ne va.
"Ci tieni molto a lei non è vero?" lo blocco. Dirige il suo viso su di me ed i suoi occhi dicono tutto. Non mi risponde, non è necessario. Si volta ed esce.
Ho notato più volte la predilezione di Claudio nei confronti della sua specializza, soprattutto per il fatto che ad ogni sopralluogo a cui lo convoco si presenta in sua compagnia, ma oggi più che mai ho percepito l'affetto che prova per Alice e sono sicuro che il caro dottore sia molto coinvolto da quella ragazza così allegra e sbadata e nutra per lei un particolare interesse non solo sul piano professionale.

Claudio's pov

Vero le 15.00 del pomeriggio dobbiamo andare in commissariato, così, siccome mancano poco meno di venti minuti vado a chiamare Alice.
La trovo al computer con i suoi colleghi, intenti a completare la relazione.
"Allevi muoviti! Calligaris ci sta aspettando"
All'inizio un po' confusa dalle mie parole alza lo sguardo su di me come a non capire cosa le ho appena detto, ma non appena il suo cervello elabora la mia frase sul volto le compare un sorriso e scatta su dalla sedia come una molla. Probabilmente non vedeva l'ora di poter andare dal vicequestore per potersi confrontare con lui. È proprio questo, la sua eccessiva propensione a ficcare il suo bel nasino dove non deve, a preoccuparmi. se continua così chissà in che pericoli potrebbe cacciarsi... Se le succedesse qualcosa... non so cosa farei...
Stranamente Alice è subito pronta, così usciamo assieme dall'Istituto e ci dirigiamo alla stazione di polizia sulla mia Mercedes.
"Alice, mi raccomando! Non iniziare subito con le tue teorie complottiste ti prego! Siamo qui solo per riferire a Calligaris quello che abbiamo scoperto. Fine!" mento appena arrivati all'entrata dell'edificio. Questa situazione non mi piace per niente! Come questo caso. Mi sono fatto una certa idea dell'assassino: un uomo che uccide una persona in quel modo così calcolato, una morte che potrebbe passare per naturale resa evidentemente opera di qualcuno. Solo uno psicopatico agirebbe così. Non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere ad Alice se si trovasse in situazioni simili ad altri casi a cui abbiamo collaborato, faccia a faccia con l'omicida.
"Sì sì, lo so. Me lo ripeti ogni volta" già, eppure ogni volta lei fa l'opposto!
Le lancio un'occhiataccia ed entriamo.
Calligaris ci accoglie come sempre e dopo esserci seduti gli espongo ciò che abbiamo rilevato con l'autopsia. Mi ascolta in un silenzio che perdura ancora per qualche istante dopo che ho concluso e subito chiede il parere di Alice. Quanto vorrei non fosse lui a coinvolgerla, mi semplificherebbe le cose, e invece è il primo a chiederle aiuto. È mai possibile?!
Ormai mi sono praticamente rassegnato a lasciarla parlare, ma lei stranamente non dice molto, anzi, praticamente nulla; al contrario chiede informazioni. Dovevo aspettarmelo.
Il vicequestore le riferisce le poche informazioni che sono riusciti a raccogliere. Non ne posso proprio più e ci congediamo. Siamo sulla porta quando mi blocco e dopo essermi abbassato per dire all'orecchio di Alice di aspettarmi fuori, torno da Roberto. Devo almeno provarci.
Gli chiedo, beh chiedere non è proprio il termine giusto, comunque... gli chiedo di non coinvolgerla più nelle indagini esponendogli le mie preoccupazioni a riguardo e lui si dice d'accordo. Sappiamo entrambi che non sarà sufficiente ad impedirle di ficcanasare, ma almeno avrà meno indizi per le sue indagini parallele.
Lo ringrazio e mi volto per raggiungere Alice.
"Ci tieni molto a lei non è vero?" blocca il mio cammino Calligaris. Si nota davvero così tanto?
Non gli rispondo, mi limito a guardarlo per qualche istante negli occhi e me ne vado.
Esco e trovo Alice ad attendermi in parte alla macchina.
"Su, sali!" oltre alla preoccupazione per la sua incolumità, ora sono anche nervoso. Il fatto che Calligaris si sia accorto dell'interesse che nutro per la mia specializzanda significa che anche altri potrebbero averlo notato... e nonostante quello che provo per lei, non posso dire di essere entusiasta a questa prospettiva. Se lo si venisse a sapere in Istituto... meglio non pensarci. Le ripercussioni su entrambi non sarebbero positive ed in particolare per lei.
Non che si possa dire che abbiamo una relazione, per il momento... però sarebbe complicato e ancora non me la sento di affrontare una situazione del genere.
Saliamo sulla mia bimba e torniamo in Istituto. Il fatto che poi questa sera non la passeremo assieme non contribuisce di certo al mio buon umore e così il pomeriggio lo passo chiuso nel mio ufficio ad evitare contatti con chiunque.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora