Prologo.

19.3K 723 59
                                    

«È arrivata un'altra lettera» disse la donna guardando il figlio che rientrava dall'università.
«Si ok» fece con aria distratta, dirigendosi in camera sua. 
«È già la terza, non continueranno a essere così clementi ancora per molto» lo avvisò sua madre.
«Ok va bene» continuò il ragazzo come se il discorso non lo tangesse minimamente.
«Ehi» disse l'alpha in tono fermo.
Non ricevendo alcuna risposta dall'Omega che era ormai arrivato alla porta della sua camera.
«EHI» ripetè con più vigore e con un tono di voce più serio che mai.
Il ragazzo senti una forza estranea che lo bloccava, con la mano appena sopra la maniglia che tremava, si vide costretto a fermare la sua avanzata.
«TORNA QUI» disse ancora con quel tono autoritario.
Il ragazzo si girò lentamente, cercando di lottare contro quella forza che lo stava costringendo ad agire malgrado la sua volontà.
Non appena si girò completamente vide sua madre, l'unico Alpha in grado di poter usare quel potere su di lui, in quanto non ancora legato a nessuno.
Sua madre non appena lo vide, si senti in colpa, odiava dover usare il Tono da Alpha su suo figlio, anche perché lui odiava subire quel trattamento.
Le lacrime premevano per uscire, il viso si era arrossato per lo sforzo estremo che stava facendo, la rabbia lo stava aiutando a resistere ma era praticamente impossibile farlo.
Non appena il ragazzo arrivò al tavolo, la madre si rilassò un poco, spegnendo gli occhi rossi tipici degli Alpha.
«Sai che odio farlo ma è una situazione grave, fin ora sono stati pazienti solo perché sei un ragazzo e per voi è molto più difficile trovare un Alpha rispetto a un Omega femmina» iniziò la madre con tono gentile, lo stava facendo per il suo bene ma non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
«Se non trovi un Alpha al più presto, ti porteranno via, lo sai benissimo, ti assegneranno a uno sconosciuto e sarai costretto ad accettare.
Potresti trovare qualcuno che ti tenga lontano da noi, che ti obblighi a stare chiuso in casa tutto il giorno.
Potresti trovare qualcuno fissato con la tradizione, quella che vede gli Omega solo come oggetti sessuali che come compagni.
È questo che vuoi?» chiese infine la donna con le lacrime agli occhi.
«N-no, però...» cercò di rispondere quasi nel panico.
«Allora cosa?» sbottò la madre alzando di nuovo la voce, sta volta per la rabbia.
«Non ho intenzione di sottostare a un Alpha autoritario che mi comandi a bacchetta e che mi usi a proprio piacimento, preferisco morire piuttosto sottostare a qualcuno!» urlò sul l'orlo di esplodere.
«Allora smettila di essere così superficiale e provaci almeno!» urlò di rimando lei.
«NO!» rispose lui tutto rosso in viso.
«Perché?!» fece lei.

La domanda rimase sospesa in aria, nessuno dei due emise un fiato per i successivi quindici secondi, poi il ragazzo fece dietro front verso la sua camera e si chiuse dentro a chiave, incurante della madre alle sue spalle.

Entrambi si lasciarono cadere a terra, senza forze.
Chinando la testa sulle ginocchia in uno stato di assoluta rassegnazione.
Erano entrambi cocciuti, la donna sapeva che sarebbe stato difficile ma sarebbe riuscita ad aiutare suo figlio a qualsiasi costo.
Però infondo lo capiva, anche lei aveva avuto le stesse liti con i genitori, il fatto di legarsi a qualcuno per sempre non era mai facile d'accettare come se nulla fosse.
Certo, lei era un Alpha, quindi non era costretta, non rischiava di essere portata via dagli agenti, lei era libera di legarsi quando e come voleva, però i suoi genitori erano all'antica quindi in parte lo capiva.
Ma avrebbe comunque fatto qualcosa, non poteva stare con le mani in mano.

Demons ~ Omegaverse  Where stories live. Discover now