epilogue • addio

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Ethos diede avvio alla riunione di prima mattina, ed Aima, ovviamente, era più inferocito che mai: batteva il piede, nervoso, mentre la sua mano destra stringeva con forza la mia mano

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Ethos diede avvio alla riunione di prima mattina, ed Aima, ovviamente, era più inferocito che mai: batteva il piede, nervoso, mentre la sua mano destra stringeva con forza la mia mano.

Per fortuna, ero rientrata in camera prima del suo risveglio e, nonostante avessi dovuto giustificare l'aver perso le mie lenti, il bacio che mi diede subito dopo sembrò sancire la sua totale fiducia in me.

Pensare che, solo pochi minuti dopo, avrebbe scoperto del mio tradimento mi stava uccidendo lentamente.

Lanciai uno sguardo ad Isaie, in piedi dietro alla sedia di Ethos, che, rivestito della sua uniforme, batteva con nervosismo la sua penna bianca sulla scrivania, continuando a fissare il demone, impenetrabilmente zitto.

Le guardie, richieste su ordine dello stesso principe, erano già pronte dietro di noi.

Fra pochi minuti, sarebbe esplosa una vera e propria bomba.

"Quindi, avete preso una decisione? Io e Marine vorremo tornare a casa."

Sentii le unghie di Aima pungere la mia carne, ed un sottile gemito sfuggi dalle mie labbra, venendo subito colto da Ethos, se pur mascherato alla perfezione.

"Credo che tu immagini perfettamente che, sin dal vostro attacco, io e il mio consiglio stiamo elaborando un metodo per riportare Marine a casa, il luogo dove dovrebbe davvero stare," cominciò, lentamente. "Lei appartiene a questo posto."

"Marine appartiene ai demoni, Ethos: lei stessa ha partecipato all'esame di appartenenza, superandolo," ribadì l'altro, sanguinoso. "Lei è una demone, non un angelo."

"Marine è una mezzosangue, Aima, credo che, anche per te, sia arrivata l'ora di vedere la realtà per quella che è." Ethos era freddo, risoluto: l'unico capace di spegnere il fuoco che rappresentava Aima al momento. "Non ha superato la prova dell'Orologio durante il suo primo anno di età: questo l'ha resa una fuori legge e, di conseguenza, subordinata alla fazione angelica. Da fin troppo tempo la magistratura ha sopportato gli assurdi giochetti compiuti dalla vostra fazione, compresa l'assurda tradizione di uccidere un membro della nostra per dimostrare di essere dei veri demoni, pur di mantenere l'equilibrio, ma, ora, ci sono io al comando, e tutti, anche te, dovranno accettare la mia legge. Sei il reggente della tua sezione, Aima, e credo che sia possibile trovare un compromesso."

"Un compromesso?" Ripeté il demone, sconvolto. "Io non farò mai compromessi con te, Ethos, e Marine tornerà a casa con me."

Ethos strinse le labbra, combattuto, e, infine, sospirò, rialzandosi. "Non mi lasci altra scelta, quindi."

Si voltò verso le guardie, donando loro un breve cenno. "Arrestate il reggente, per favore."

Aima sgranò gli occhi, sconcertato, mentre le guardie angeliche gli si avvicinavano, prelevandolo con la forza. "Cosa? Non puoi arrestarmi!"

Angeli e DemoniWhere stories live. Discover now