18 • lontano

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Avviso sul fondo 💕

Restai in camera mia per il resto della notte, completamente sola e con gli abiti ancora sporchi di sangue

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Restai in camera mia per il resto della notte, completamente sola e con gli abiti ancora sporchi di sangue.

Passai minuti, ore, seduta sul bordo del letto con lo sguardo fisso davanti a me, dissolto nel nulla.

Ero sconvolta, sinceramente sconcertata da ciò a cui ero stata costretta ad assistere e, in parte, a partecipare.

Aima aveva ucciso, aveva tagliato il collo ad un angelo, e solo per rendermi la sua regina.

Continuare a pensarci, ad un certo punto, mi aveva fatto correre in bagno e vomitare tutta la cena, e solo per sentirmi ancora peggio.

Ero davvero arrivata al limite di ciò che il mio spirito potesse sopportare, ed ero certa che da un momento all'altro sarei scoppiata.

Alla fine, decisi di risvegliarmi dal mio trance, iniziando a togliermi velocemente i vestiti e sostituirli con quelli lasciati da Ivar prima del suo volo: erano pur sempre di Aima, ma, per lo meno, questa consapevolezza svaniva nel profumo del vampiro rimasto intrecciato nel tessuto.

Gettai gli abiti vecchi nel fuoco del camino, completamente disinteressata ad ogni evenienza: anche se fosse scoppiato un incendio, io ne sarei stata felice, perché in quel momento avrei preferito tutto piuttosto che restare bloccata in quella trappola.

Perfino morire.

Mi voltai, veloce, sorpresa dal leggero bussare alla porta principale: sicuramente, non si trattava di Aima.

"Marine, posso entrare? Ti ho portato la colazione." Serena.

Mi sedetti sul letto, incrociando le gambe e appoggiandomi contro lo schienale, cercando di delineare un angolo sicuro in cui ripararmi.

Ma, in fondo, non avrei dovuto temere di Serena, giusto? Non ero più certa di niente.

"Entra."

La giovane demone entrò con delicatezza, donandomi un dolce sorriso quando incrociò il mio sguardo. "Ti ho portato la solita tazza di avena."

"Non ho fame," ammisi, sincera, e lei non parve rimanerci male.

Posò la ciotola sulla scrivania e mi venne vicino, sedendosi ai piedi del materasso. Sembrava tranquilla, nonostante tutto. "Aima è ufficialmente il nuovo reggente della fazione: nostro padre resterà in carcere fin quando non lo accetterà."

"Ed io resterò qui fin quando non acconsentirò ad essere la sua regina," conclusi, aspramente. "Sai bene che non posso farlo."

"So che non provi niente per lui, e che sei spaventata, ma, Marine, penso che tu debba prendere seriamente in considerazione l'idea di compiacerlo," replicò, e, tanto per sottolineare l'importanza delle sue parole, mi prese per mano. "Ti avevo avvertito sull'amore dei demoni."

"L'amore dei demoni? Tu lo avevi descritto come profondo, non come completamente insano. Serena, ha ucciso un angelo davanti ai miei occhi: non posso dimenticarmi di questo."

"Non ti sto chiedendo di dimenticarti dei suoi crimini, Marine, ma solo di fare ciò che è necessario per restare in vita," esclamò, e sembrò davvero strano.

Serena voleva che fingessi con il fratello, voleva che restassi in vita: quindi nemmeno lei approvava le sue pazzie?

"Non credo di poter fingere questo: sarebbe troppo per chiunque."

Lei si inumidì le labbra rosse, prendendo un profondo respiro, cercando di restare calma. "Siamo demoni e i nostri sentimenti, per quanto nobili, spesso non riescono a liberarsi dal marcio delle nostre anime, e mio fratello, beh, lui non è forte come crede. So cosa sta succedendo, Marine, e non piace nemmeno a me, ma entrambe vogliamo una cosa, ed è sopravvivere, quindi ci conviene fare tutto il possibile per farlo."

La osservai, ed ero certa che non sarei mai stata in grado di fare ciò che mi chiedeva.

"Devo andarmene da qui, Serena."

E lei annuì, convinta. "Lo so."

Sospirai, afflitta, e mi rialzai, andando direttamente verso la finestra, finalmente libera dalle pesanti tende che da sempre la coprivano.

Vedevo la corte, proprio sotto di me, con tutti i suoi colori, e poi chilometri e chilometri di praterie spezzate solo dal lago di Ethos.

Molto, molto, lontano da me, poi, c'era anche lui: il castello dagli angeli, che, per la prima volta, vedevo dall'esterno.

Era un vero e proprio castello, totalmente bianco, da cui spiccava l'alta torre dell'Orologio.

Quella, la mia personale disgrazia: dove tutto era iniziato.

Ora quasi ne sentivo la mancanza.

"Non ho mai creduto che avrei trovato qui la mia casa," ammisi, senza troppi giri di parole. "Nè qualcuno in grado di capirmi."

Mi voltai verso di lei, appoggiandomi con la schiena contro il bancalino della finestra.

"Prima o poi me ne andrò da questo posto."

"Intendi dalla nostra fazione?"

Scossi il volto, sospirando. "Intendo ogni fazione."

Angolo

Il capitolo è solo di passaggio ma ero felice di mostrare una Marine più consapevole di ciò che vuole ❤️

Comunque, vorrei informarvi che ho pubblicato una nuova storia fantasy chiamata Enchanted e mi farebbe davvero piacere se riusciste a passare :)
Eccovi l'estratto:

Nella piccola isola di Oha, persa in un punto lontano dell'oceano Atlantico, da sempre convivono pacificamente umani e non umani di ogni specie.
Anna Daily è una giovane umana e, pur avendo vissuto su Oha sin dalla nascita, nessuno sembra ricordarsi di lei.
È sempre stato così, sin da quando ne ha memoria: le persone si dimenticano del suo nome, di ciò che si sono detti, anche pochi minuti dopo averlo fatto, e la cosa non stenta a sorprendere, visto che Anna non è affatto normale.
È malata, di una malattia che nessuno sembra conoscere, ed è costantemente costretta a tenere le labbra coperte, così da evitare un possibile contagio, e a restare nascosta nel negozio di antiquariato dell'anziano nonno materno.
Lui, all'apparenza, sembra essere l'unico capace di notarla davvero, ma Anna, per quanto tenti di non pensarci, sa che non è così.
Dexter Franco, l'unico figlio del re, è il personale nemico di Anna sin dall'infanzia: esibizionista, maleducato e completamente pieno di sé, ha sempre mal tollerato la vicinanza della strana ragazza dal volto sempre coperto.
Ma, l'arrivo di un antico nemico, insieme al risveglio di nuove consapevolezze, porterà alla luce la più dura fra le verità: certi legami non possono essere spezzati.

Ora scappo
A presto,
Giulia

Angeli e DemoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora