29.

5.1K 227 17
                                    

К сожалению, это изображение не соответствует нашим правилам. Чтобы продолжить публикацию, пожалуйста, удалите изображение или загрузите другое.

29.

Quando arriviamo a casa Collins saluto Megan, Sandra, Alex e Lauren con un gran sorriso. Devo ammettere che mi sono mancate queste due donne.
"Zia Klo!" "Zio Blake!" Lauren salta in braccio a Blake facendolo ridere e poi mi manda un bacio volante che io afferro subito e porto al cuore.

"Se siete tutti pronti io comincerei a metterci a tavola." sorride Megan.
Tutti si dirigono verso la sala da pranzo ma io vengo trattenuta dalla mano della donna. "Qualcosa non va?" chiedo preoccupata. "Alex mi ha detto di Blake e... quell'altra. Dimmi che ha strisciato ai tuoi piedi per favore." "Sta cercando di farsi perdonare." la informo. "Spero tu abbia escogitato qualcosa di tremendo per quello stronzo." sbuffa. "Megan, è tuo figlio." le faccio notare con una risata. "E quindi? Rimane comunque uno stronzo. Nessuno fa soffrire il mio tesorino." mi lascia un bacio sulla fronte per poi sparire in cucina. Mezza sconvolta entro nella sala da pranzo e prendo posto accanto al moro. "Tutto okay?" bisbiglia Blake posando una mano sulla mia coscia. Il gesto mi fa rabbrividire. "Sì, sì, certo." lo rassicuro. "Ne sei sicura? C'entra mia madre?" indaga da bravo poliziotto. "Tua madre mi ha baciato la fronte – fisso il piatto di fronte a me – ed era una cosa che faceva sempre anche mia mamma. Un po' di nostalgia, ma sto bene." bisbiglio. Il moro stringe la mia gamba e poi, con un gesto secco, avvicina la mia sedia alla sua.

"Gateau di patate!" esclama Megan entrando con due teglie in mano. "Il mio preferito!" strilla Low-Low.
Che il divertimento cominci.

"Blake, mi passi il sale?" domanda Alex. Blake nitrisce e passa il sale ad Alex che lo guarda sconvolto. Trattengo una risata e mando giù il mio boccone. Passano alcuni minuti in cui si parla del meno, poi Lauren richiama Blake chiedendogli il succo di frutta e beh, il moro abbaia versandole il succo in un bicchiere. A furia trattengo un'altra risata mentre il tavolo si fa sempre più silenzioso.
Il pranzo passa tra Blake che imita svariati versi d'animali e gli sguardi confusi e sconvolti della sua famiglia. All'ennesimo richiamo Blake miagola e Sandra sbotta. "Ma che diamine, Blake, hai ingoiato una fattoria?!" lo guarda infastidita. Alle sue parole non riesco più a trattenermi, scoppio in una sonora risata portandomi entrambe le mani alla bocca per cercare di smorzare le risa incontrollate.

"Qualcuno dei due ci spiega?" sbuffa Sandra. "B-Blake doveva... doveva farsi perdonare e ha accettato di fare qualsiasi cosa gli avessi chiesto." spiego. "Perciò mi ha costretto a fare un verso ogni qualvolta il mio nome fosse saltato fuori nella conversazione." borbotta il ragazzo al mio fianco. "Ti sei umiliato abbastanza – mi volto a guardarlo – accetto le tue scuse." ridacchio. "E uscirai con me, questi erano i patti!" aggiunge. "Un patto è sempre un patto." annuisco portando avanti le mani.
"Sono fatti di crack, non c'è altra spiegazione." borbotta la nonna. "Mamma!" la riprende Megan. "Nonnina, cos'è il crack?" domanda Lauren. "Nonna!" si lamenta Alex portandosi una mano sulla faccia.

"Vieni, usciamo fuori in veranda." mormora Blake. "Preparo il caffè, vi va?" Megan attira la nostra attenzione. "Certo, grazie." le sorrido.

Dopo aver recuperato un plaid che Blake mi avvolge attorno alle spalle ci spostiamo in veranda. "Davvero, Chloè, ti chiedo ancora scusa." sospira. "Ho accettato le tue scuse, basta ripeterlo." "Mi sento ancora terribilmente in colpa, per questo ci tengo a dirtelo. E hai accettato anche di uscire con me." "Ma adesso basta. Torna ad essere fastidioso e smettila di mettere su quel faccino imbronciato." il ragazzo sospira e si sposta dietro di me, starnutisco mentre lo sento poggiare il suo mento sulla mia spalla e le sue braccia attorno alla mia vita. "Uh, ha appena cominciato a nevicare." noto i piccoli fianchi bianchi poggiarsi sul pavimento a poca distanza da noi. "Se hai freddo entriamo, sei già raffreddata." dice aggiustandomi il plaid sul collo con una mano. "No, sto bene per il momento." lo rassicuro continuando a guardare la neve cadere. "Anch'io." respira profondamente prima di lasciarmi un bacio sulla guancia fredda. Arrossisco, ma non commento il suo gesto. Mi beo del suo corpo vicino al mio e penso a come un paio di braccia siano in grado di farmi battere il cuore e splendere gli occhi.

Tied Hearts.Место, где живут истории. Откройте их для себя