14. Epilogue.

871 51 27
                                    

Zayn poggiò il piede destro lentamente sul parquet.

Adorava quel tipo di pavimento ma in quel momento lo odiò terribilmente.

Non appena posò la punta per terra si sentì scricchiolare. Alzò immediatamente il viso e strinse i denti sperando di non aver creato troppo rumore.

Era tornata l'estate e anche se non gli piaceva particolarmente, se ne sarebbe dovuto fare una ragione. Odiava sudare e non potersi scoprire. Il caldo lo faceva innervosire tremendamente e come in quel momento di massima tensione, attraversando lentamente e silenziosamente la stanza, la sua fronte grondava. Però per una volta a lui non importava.

Si guardò intorno e sorrise. Il solito Liam! sogghignò. La camera era in disordine, coi vestiti appesi sulle sedie, alcuni accartocciati in fondo al letto e le scarpe sparse per la camera. Non tollerava il disordine e avrebbe dato al ragazzo una bella lezione, ma non se ne preoccupò in quel momento. Tutto il mondo girava attorno al fatto che non doveva fare rumore per nessuna ragione. Non voleva svegliare Liam.

Stanco di quel sole fittamente bruciante che penetrava violento dalla finestra, a passi svelti abbassò la tapparella, esausto di continuare ad asciugarsi con un fazzoletto non più così tanto asciutto. Un sollievo piacevole gli percorse il viso quando sentì l'ombra sulle sue palpebre. Ah! Fresco! urlarono i suoi sensi.

Attraversò un labirinto di calzini e scarpe prima di raggiungere Liam, e quando finalmente ce la fece tirò un sospiro di sollievo.

Posò sulla scrivania la cosa che aveva tenuto in mano per tutto quel faticoso percorso, e si asciugò le dita e il palmo tutto sudato.

Pensò che anche Liam avesse caldo, data la sua posizione nel letto: era a pancia in giù, le gambe aperte e le braccia che cadevano per terra. Il ragazzo portava solo dei boxer bianchi non! trasparenti.

Zayn lo guardò e arrossì. Non dormivano insieme da parecchio tempo e non era abituato a vederlo in mutande. Le sue guance si riempirono di calore, i suoi occhi si rimpicciolirono dall'emozione. Liam addormentato era comunque uno spettacolo. Aveva il viso spalmato sul cuscino, le sue guance comprimevano le sue labbra e le rendevano gonfie e soffici.

Zayn si sentì il cuore sciogliere. Lo amava così tanto. Cosa non avrebbe fatto per quel ragazzo. Ripensò al momento in cui Liam tornò da lui per dirgli quanto lo amasse e che voleva stare solo con lui; non avrebbe mai dimenticato quel momento. Fu il più bello della sua vita. E inoltre fu il momento più tenero che lui e il ragazzo si fossero mai scambiati.

Quanto ci teneva! Lo adorava, era il suo tutto. Non voleva essere da nessun'altra parte se non con lui.

Poi si sbloccò dalle sue fantasticherie e si avvicinò alla fronte di Liam. Teneramente ci poggiò le sue labbra sopra e ci lasciò un piccolo bacio. Lo guardò con sorriso amorevole e occhi pieni d'affetto. Li socchiuse e soffiò leggermente in modo da poter rinfrescare il viso abbronzato del ragazzo. Quello si mosse di poco avvertendo l'aria fresca e aprì un occhio. Sembrava facesse l'occhiolino.

Zayn sorrise ampiamente mostrando la sua dentatura impeccabile.

“Buongiorno passerotto.” mormorò a bassa voce, con voce fievole e calma che incuteva tranquillità. Aveva un tono così confortevole.

“Hey.” farfugliò Liam ancora colmo di sonno, con un occhio ancora chiuso e con l'altro vedeva sfocato. L'angolo della sua bocca si inarcò all'insù e piano piano cominciò a stiracchiarsi.

Ancora non aveva realizzato che Zayn fosse andato da lui a svegliarlo.

“Perché quando si parla di buongiorno c'entri sempre tu?” farfugliò ancora, acquisendo sempre più conoscenza del fatto il ragazzo fosse lì accanto a lui, seduto sul suo letto.

Open your eyes and see the way our horizons meet.Where stories live. Discover now