11. The Real Me.

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Il ricciolino aveva visto quella scena brutale. Strinse gli occhi dal dispiacere e sperò con tutto sé stesso che Zayn non avesse visto.

Lo aveva ancora fra le braccia, e dopo quella terribile cosa appena successa dall'altra parte del lago lo strinse ancora di più, chiudendolo nel buio di quell'abbraccio.

“Ahia, Harry!” mugolò con voce soffocata Zayn.

Il ragazzo non si era accorto di stringere con po' troppa pressione l'amico, e non appena lo sentì lamentare, ammorbidì la presa, afflosciando le braccia. Non voleva che Zayn si accorgesse di quel bacio tra Liam e una ragazza. Stava male solo al pensiero che il suo amico potesse crollare di nuovo, e gli venne il panico. Diventò teso.

“Scusa, Zayn.”

“Hey... Perché sei così teso?” chiese turbato Zayn, il quale uscì da quel riparo e riportò il viso all'aperto. Guardò Harry che non riusciva a nascondere cosa stesse provando. Stringeva ancora gli occhi. Le labbra serrate e un'espressione tristissima.

“Harry! Che hai?” cercò di strattonarlo Zayn, ma l'altro non rispose. Non ci riusciva, si sentiva così dispiaciuto. Harry era quel tipo di persona che avrebbe preferito sopportare il dolore degli altri piuttosto che lasciarlo a loro. E su quella spiaggia bianca lo fece, ma senza il permesso di Zayn.

Harry aprì gli occhi, erano rossi. Niente tracce di lacrime ingombranti. Non appena Zayn vide quello sguardo a pezzi capì immediatamente. Sapeva che l'amico diventava silenzioso e sofferente quando era dispiaciuto per qualcuno.

Perciò nello stesso istante buttò un'occhiata al di là del lago.

Liam era lì. Con una ragazza fra le braccia. La guardava. Si sorridevano. Lui farfugliò qualcosa impossibile da capire. La baciò di nuovo.Oddio.

Zayn sentì una pugnalata al cuore. Non pianse. Non aveva più lacrime a sufficienza. Ne aveva abbastanza. Era arrabbiato. Si sentiva così scavato in petto che l'unica cosa che voleva era riavere il suo cuore indietro. E vedere Harry in quello stato fu il colpo decisivo.

“Perché devi star male al posto mio, Harry? Guardami, io sto bene.” disse Zayn cercando di dimenticare la scena appena vista. Prese il viso dell'amico fra le mani e cercò di tranquillizzarlo.

“E' che... Oddio Zayn, mi dispiace così tanto!” si lasciò andare a due lacrime calde, bollenti, piene, intense, che lasciarono un graffio sul suo viso e sulla sua pelle così liscia e morbida. Harry che piangeva non era una cosa bella da vedere, anzi, era praticamente impossibile vederlo in quello stato, e Zayn passò subito le dita sulle sue guance per riportagli il viso al suo stato naturale.

“So che sei dispiaciuto, perché sei mio amico. Ed io apprezzo il tuo aiuto Harry. Mi stai aiutando anche adesso, sai? - si fermò un attimo Zayn, cercando lo sguardo dell'altro – Ho la testa che sta scoppiando, il cuore in frantumi, vorrei buttarmi in acqua e restarci dentro perché la cosa che ho appena visto mi ha appena spezzato. - altra breve pausa. Finalmente Harry lo guardò dritto negli occhi – E invece sono qui, cercando di stare calmo, perché lo faccio per te. Sei una persona talmente buona, Harry. Mi stai dando la forza per non farmi fare quel tuffo eterno. Sei il mio migliore amico e non voglio vederti così. Dov'è il mio raggio di sole?” concluse Zayn citando una frase che lo stesso Harry aveva usato per tirare Zayn su di morale tempo prima.

Era vero, quel ragazzo alto, magro ma massiccio gli aveva trasmesso tanto coraggio e forza di volontà. E per lui avrebbe affrontato le sue paure, i suoi problemi. Era il minimo per ripagarlo e per non deluderlo.

“Sono arrabbiato, Harry. Vorrei urlare e piangere e tu stai deviando tutte le mie emozioni. Liberatene e ci penserò io a gestirle. D'altra parte sono le mie emozioni, perché te ne appropri tu?”

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