8. Afire.

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Cercò ti affrettare il passo perché le borse erano pesanti e siccome sua mamma aveva altro da fare, si offrì lui di andare al supermercato e comprare qualcosa da mangiare per la cena, ma finì per fare una vera e propria spesa cosicché sua mamma non sarebbe dovuta tornare da sola e affaticarsi.

Si stava belli caldi nel reparto dolci, ma una volta attraversata la cassa e spalancate le porte automatiche, Liam dovette imbattersi nel freddo gelido serale di Londra.

Un brivido gli percosse la schiena e facendosi forza prese quei sacchetti così pesanti pronto per tornare a casa che, fortunatamente, non era neanche tanto lontana.

Fece appena pochi passi per attraversare il parcheggio e poi si trovò in una strada da attraversare. Alzò il viso e guardò prima a destra e poi a sinistra, ma non appena allungò lo sguardo di poco più in là della strada vide qualcosa che lo bloccò per degli istanti.

Anzi, qualcuno.

C'era Zayn, ma non era da solo. No affatto.

Anzi, c'era qualcuno con lui, ma Liam non poteva capire chi fosse perché quello aveva la faccia incastrata nell'abbraccio di Zayn.

Non seppe esattamente cosa gli fosse preso ma quella scena lo infastidì. Gli si inarcarono le sopracciglia e gli venne improvvisamente caldo dal nervoso. Gli faceva ribrezzo vedere come Zayn l'avesse già rimpiazzato con.... con.... Ma quello è Harry! realizzò il ragazzo.

Anche Liam conosceva Harry. Zayn un giorno glielo presentò ma nulla più. Non gli parlò mai più eppure si ricordò immediatamente di lui perché il fisico scolpito e fine di quel ragazzo non passava inosservato a nessuno; anche Liam lo trovò estremamente elegante.

Perciò riconobbe quel ragazzo e gli passarono per la testa un sacco di cose, come immaginare perché Zayn fosse andato da lui, chissà cosa avranno fatto!, chissà come avranno passato il pomeriggio!, chissà di cosa avranno parlato!, e chissà come il ricciolino avrà consolato Zayn!

In un batter d'occhio la testa di Liam si riempì di domande che lo stressarono a tal punto da arrabbiarsi anche con se stesso.

Ma che diamine fai, Liam?! si sgridò. Sbatté le palpebre velocemente e si sbloccò dalla piccola trance in cui era entrato, mentre Zayn stava proseguendo per la strada opposta non accorgendosi della presenza di Liam.

Questo notò com'era sereno il volto di Zayn e un senso di rabbia lo assalì di nuovo dipingendogli in volto un'espressione seccata. Quelle domande e supposizioni gli ritornarono in mente.

Ma sì stufò. Nel giro di poco le sue idee tornarono lucide e si ripeté che ormai Zayn era un capitolo chiuso. Non ci doveva essere più spazio per lui nel suo futuro, perché sapeva che avrebbe potuto ricedere alle tentazioni del ragazzo e anche se gli aveva voluto un bene immenso, doveva allontanarsi. Per il bene di tutti.

Finalmente attraversò la strada e tornò a casa.

“Liam, hai fatto tardi, che hai f-?” cominciò a domandare Karen, ma si fermò subito non appena vide i due borsoni carichi che si trascinavano per terra talmente pesavano.

“Scusa mà, alla fine ho preso anche altre cose.” si giustificò subito Liam.

“Ho notato, caro. Non c'era bisogno.”

“Lo so, però almeno queste cose ci basteranno per qualche giorno e tu non dovrai affaticarti senza di me.”

“Hai ragione, mi stavo per dimenticare che tu domani vai via.” disse Karen tranquillamente, senza nemmeno accorgersi dell'espressione appena nata sul volto del figlio.

Open your eyes and see the way our horizons meet.Where stories live. Discover now