COME FOSSIMO SOLO AMICI

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Alice's pov

In un quarto d'ora sono davanti al suo palazzo. Vive in un attico in centro Roma, non mi stupisce.
Suono al citofono e subito il portone viene aperto. Abita all'ultimo piano, non fosse per l'ascensore starei già imprecando.
Quando arrivo alla porta del suo appartamento lo trovo appoggiato con un fianco allo stipite ad aspettarmi.
"Ciao... accomodati" facendosi da parte per lasciarmi passare.
"Ciao... grazie per la proposta"
"Fa come fossi a casa tua" lo guardo e vedo una serenità che normalmente non gli appartiene.
"Grazie" mi sento un po' a disagio, mi sembra di essere finita nella tana del lupo e per di più di mia volontà, cosciente della mia scelta.
Niente pizza questa sera: ha deciso di cucinare lui. Cosa? Pasta alla gricia, un patto tradizionale della capitale italiana. Mi sono offerta di aiutarlo; volete indovinare cosa mi ha risposto? "Non se ne parla! Dovrai passare sul mio cadavere!" grazie per la fiducia CC! È vero, non sono un'ottima cuoca, anzi a dirla tutta sono davvero pessima... però dai! Ha così poca fiducia in me?
Essendo stata "cacciata" lontano dai fornelli, ho preso l'iniziativa preparando la tavola. Mi ha guardata truce; scommetto che è preoccupato possa rompere qualcosa. Ma sono davvero così poco rassicurante? Non è che rompo qualsiasi cosa mi passi per le mani eh!
Quando finisco ne approfitto per farmi un giretto per il salotto. È tutto perfettamente ordinato, ma che altro avrei potuto aspettarmi? La casa ha uno stile decisamente moderno e ricercato. Il pavimento è di un bellissimo marmo chiaro, le pareti sono bianche e nell'arredamento prevale il nero. La sala è circondata da enormi vetrate che danno su un panorama unico: si vede tutto Roma da qui. Nella cucina la cosa che preferisco è l'isola in mezzo di marmo nero. Tutta la casa è ultratecnologica e modernizzata: tv oled a schermo piatto da una sessantina di pollici, impianto stereo con cinque casse... anche la cucina è completamente accessoriata, nonostante non capisca a cosa gli serva tutta quella roba. Non è quasi mai a casa da quel che so...
"È pronto! Forza torna qua. Finirai dopo di curiosare" la sua voce mi richiama al presente.
Ci mettiamo a tavola e cominciamo a mangiare. È davvero un ottimo cuoco...
"Ti piace?" sembra insicuro eppure sono certa non metta in dubbio la sua abilità culinaria.
"Lo chiedi per vero interesse o per accrescere il tuo ego?" rispondo provocandolo un po'.
"Interesse. Anche se ammetto che... beh nel caso tu dicessi che non è buona non ti crederei..."
Ecco! Una cosa che apprezzo enormemente di lui è la sincerità.
"È squisita" non ha senso mentire. Fa un sorriso soddisfatto per poi tornare a mangiare. La cena si svolge tranquillamente, ogni tanto avverto il suo sguardo su di me, solo pochi attimi, ogni tanto.
"Perché mi guardi così? Ho dello sporco in faccia?" sorride scuotendo la testa e abbassando il volto. Da come sorrideva guardandomi pensavo davvero di avere dello sporco in faccia, ma ora che fa così...

Claudio's pov

Tornato dall'Istituto mi sono fatto una doccia per poi tornare a lavorare ancora un po' su alcune pratiche. Mi sono vestito più o meno come ieri: pantaloni della tuta e t-shirt, in casa fa abbastanza caldo da non servirmi la felpa.
Quando è arrivata l'ho aspettata sulla porta. Avevo già programmato tutta la serata. Cena preparata da me, un po' di chiacchiere e per finire... twister! È da bambini, ma tutto considerato è divertente, e soprattutto diciamo... interessante. Riflettendo sul fatto che poi sono un pessimo contorsionista, potrebbe perfino vincere. Spero solo non mi rinfacci la sconfitta a lungo poi.
L'ho invitata ad entrare e dopo averle tassativamente proibito di avvicinarsi al piano cottura ho iniziato a preparare la cena. Con mio disappunto ha preparato la tavola. Ho pregato che non rompesse nulla per tutti i dieci minuti che le sono stati necessari. Quando poi doveva arrivare a prendere i bicchieri sui ripiani più alti e doveva alzarsi sulle punte mi ha ricordato una bambina piccola che cerca di recuperare le schifezze nascoste dai genitori. È stata una scena davvero tenerissima. Dopo di che è andata a curiosare in giro per l'appartamento; non riesce proprio a trattenersi dal ficcanasare.
La richiamo in sala da pranzo per mangiare, ogni tanto la guardo, la osservo... quando me ne chiede il motivo mi faccio una sola domanda: ma si può essere così ingenui? Tuttavia, non riesco a pensare che questo la renda ancora più speciale.

Alice's pov

Finito lo aiuto a lavare i piatti. CC lava io asciugo. Siamo finiti ricoperti di schiuma... tutta colpa sua! Mi sono ritrovata i capelli fradici e ho dovuto chiedergli un asciugamano per asciugarli almeno un po'.
"Sei il solito disastro Sacrofano" mi prende in giro con quella faccia da schiaffi.
"Ma se è colpa tua! Sei stato TU a cominciare!" affermo decisa puntandogli un dito contro.
"Cos'è? Vuoi fare scaricabarile ora?"
Nota per me: trovare un modo per fargliela pagare.
"Non ci provare!" inizia ad avvicinarsi furtivamente a me con le mani dietro la schiena. Non mi piace...
"A fare cosa?" chiede con quel tono basso e sensuale.
"No no no no no! Non ti avvicinare! Stammi lontano! Tu sei pericoloso!" sfortunatamente sto già ridendo. Con un gesto fulmineo porta una mano al mio viso e mi ritrovo con della panna sul naso. Ma quando l'ha presa? Lancio un grido dallo spavento e Claudio comincia a ridere piegandosi in due. Ma cosa gli prende in questi giorni? Si comporta in un modo così immaturo... non che mi dispiaccia eh... è divertente sperimentare questo suo lato infantile, solo che è così... diverso da come sono abituata a vederlo che mi disorienta.
Mi lavo la faccia e gli schizzo dell'acqua in faccia facendogli la linguaccia. Rimane di sasso spalancando occhi e bocca per lo shock termico dovuto al contatto con l'acqua fredda.
Credo di averlo fatto arrabbiare. Mi viene incontro e caricandomi di peso sulla spalla mi porta in salotto mentre mi dibatto per liberarmi dalla sua presa. Mi getta, letteralmente, sul divano e comincia a farmi il solletico. Non ce la faccio! Fatelo smettere.
"Ti arrendi?"
"MAI!" devo resistere! Non può vincere lui è una questione di principio.
"Quanto pensi di resistere ancora? Lo sai che si può morire per il solletico sì?"
"Mi arrendo, mi arrendo! Ti prego basta!" lo sto supplicando. Non è possibile che finisca sempre così! Interrompe la sua tortura e si tuffa sul divano al mio fianco. Ci guardiamo un attimo per poi scoppiare di nuovo a ridere.
Se vuole sa essere una persona davvero piacevole. Non mi aspettavo che passare il tempo con lui sarebbe stato così divertente. È completamente diverso da come appare al lavoro. Questo suo lato mi piace molto di più, soprattutto quando mette da parte la sua dignità per fare giochi stupidi.
"Ho una proposta per te" lo dice con tono divertito anche se con un velo di imbarazzo. Si volta a prendere qualcosa dietro al divano... "Twister! Ti va?" sta scherzando!
"No, ti prego. Sono negata"
"Allora siamo in due. Dai, sarà divertente" afferma felice della notizia sulla mia "imbranataggine" e mi solleva tirandomi per la mano. Quasi non gli finisco addosso.
"Forza!" mi incoraggia. Perché a me? Faccio un respiro profondo e cominciamo la partita.
Nessuno di noi due brilla per capacità in questo gioco però riusciamo a far durare la sfida più di dieci minuti. Termina per la mia catastrofica caduto con cui faccio crollare a terra anche CC finendogli addosso. Giuro, sembriamo ubriachi, ridiamo per ogni sciocchezza e questo momento non è da meno. Gli sono finita sul petto, ma mi levo subito spostandomi e distendendomi al suo fianco. Mi volto a guardarlo sorridendo.
"Grazie. È bello non pensare a niente per qualche ora"
Annuisco alla sua affermazione. Non posso che concordare: essere spensierati... così, con lui... era da tanto che non lo ero più.
Restiamo a parlare fino alle due di notte. Parliamo di qualsiasi cosa fino ad addormentarci sul tappeto.

L'allieva - Scelte che cambiano la vitaWhere stories live. Discover now