Capitolo ottavo: Cuore e Cervello

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Non mi ero mai innamorato prima. Certo, qualche cottarella, ma amore, amore mai. In quel momento provavo una sensazione indescrivibile. Dentro di me era come se ci fosse un braciere che ardeva. Infatti improvvisamente cominciai presentare delle vampate di calore che mi ricoprirono come se fossi in gabbia. La mia testa si trovava in un leggero stato confusionale che mi faceva sembrare tutto stranamente più bello. Avevo tutti i sintomi, diagnosi: amore. Ho sempre considerato l'amore come una sorta di malattia, una bella malattia che solo in pochi potessero contagiarti, ma con un risvolto letale.

- Lorenzo!-

Il mio delizioso istante di estacy finì e tornai lucido

-Si può sapere che cazzo ti succede?- chiese, o meglio urlò, Chiara

-No vorrei sapere che succede a te! Perchè cazzo stai urlando?-

-Ti sto parlando e non mi rispondi. Sembra che sei fra le nuvole-

E ci stavo infatti.

-Scusa da quanto tempo mi stai parlando?-

-Sicuramente da più di quaranta secondi. Che fai qui impalato come un ebetito?-

-Oh nulla. Ero solo... sovrappensiero...torniamo in classe.- mi avviai attraversando quel corridoio che già era stato luogo di parecchie emozioni.

-Ti capisco. Anch'io non faccio che pensare all'altra notte. Cerchiamo di essere forti. Insieme!-

Strinsi le labbra -In realtà non stavo pensando a quello. Mi sono innamorato-

-Cosa?!?- sbottò lei

-Shhhhh! Non urlare- bisbigliai nonostante nessuno stesse badando a noi.

- E di chi?- continuò ignorando quello che le avevo appena detto

-Uno...-

-Daiii! Non fare il misterioso!-

-OK. OK. Sta qua a scuola. L'ho incontrato oggi.-

Mentre tornavamo in classe le raccontai tutto.
-Sembra una storia d'amore in un film-tv commentò infine Chiara

-Non c'è nessuna storia d'amore- ribattei

-Chi può dirlo...-

Sapevo che era inutile pensare a quello. Insomma, sarebbe stato sicuramente etero; credevo fosse stupido tormentarsi con cose che non sarebbero mai accadute.
Così in quel momento cercai solo di concentrarmi sulla lezione di storia. Ma tra un Homo Sapiens e l'altro il pensiero di quel ragazzo tornava ad invadermi la mente.
*Rimani concentrato sulla lezione Lorenzo*
*Quanto è bello!*
*Ok basta. Devo ascoltare la lezione*
*Quanto vorrei baciarlo*
Non occorre dirlo ma i miei pensieri più inappropriati si impadronirono della mia testa, facendomi perdere del tutto la lezione.

Nonostante ciò decisi di rimanere in classe durante l'intervallo; per quanto il mio cuore desiderasse vederlo, la mia testa sapeva che non avrei dovuto farlo, che mi sarei fatto del male da solo, perchè sicuramente non era come me.

Alle 13 uscimmo e mi diressi rapidamente verso casa, evitando Chiara nonostante sentissi che i suoi occhi, forse arrabbiati, erano piantati su di me, ma rimanendo in silenzio.

Ero stranamente stanco. Mia madre era a lavoro quindi ero solo e ne ero felice siccome non avevo voglia di parlare con nessuno. Mi tuffai sul letto e mi addormentai quasi subito.

Amore e MisteriWhere stories live. Discover now