Capitolo sesto: Fogne

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I fari della Citroën C4 di Silvia illuminarono la foschia che copriva la strada nei pressi Delle fognature. Dopo qualche curva in quella nebbia ci fermammo. Scendemmo seguendo Silvia. Lei aprì il portabagagli dell'auto e insieme portammo il tappeto sotto la strada, seguendo le scalette che conducevano alla riva del canale. Il tanfo che si odorava lì sotto era a dir poco insopportabile. Spingemmo il tappeto dentro il torrente generando degli schizzi di acqua putrida. Osservammo il tappeto affondare e poi scomparire del tutto nell'acqua. Rimanemmo qualche secondo fermi in un silenzio quasi tenebroso rotto solo dal leggero rumore dello scorrere dell'acqua.
- È fatta.- mormorò Silvia.
- Ora che facciamo?- Chiara stava tremando, le presi la mano.
- Continuiamo la nostra vita normalmente- rispose la madre.
- Cosa ti inventerai per giustificare l'assenza di tuo marito?- chiesi scosso.
- Dirò che se ne è andato dopo l'ultimo litigio. Ora torniamo in macchina- disse con una strana tranquillità.
Salimmo le scalette umide e contornate da erbacce e rientrammo nell'auto ancora accesa. Dentro il clima era teso e rimanemmo tutti in silenzio finché non arrivammo al cancello di casa mia. Chiara mi abbracciò piangendo sconvolta dall'accaduto.
- Puoi stare tranquilla. Non dirò niente a nessuno.- dissi guardando dallo specchietto retrovisore lo sguardo un po' preoccupato e un po' sospettoso di Silvia.
Scesi e suonai al citofono. Dopo il suono metallico del cancello entrai e salì le scale fino al mio piano. Feci un sospiro cercando di mantenere un'espressione calma ed entrai.
- Come è andato il primo giorno?-
- Ahhh!!! Mamma! Mi hai spaventato!- capì che la mia reazione era esagerata e che era strana- mi hai colto alla sprovvista- dissi più calmo.
- Scusa tesoro. Allora?-
- Allora cosa?-
- A scuola? Come è andata?-
- Ah. Bene, bene.-
- Ti vedo strano. Hai litigato con Chiara?-
*Merda*
- No no sono solo stanco. Buonanotte.- così dicendo le diedi un bacio e mi affrettai verso la mia camera. Aprì la porta tappezzata da adesivi e me la chiusi alla spalle. Mi misi finalmente a letto. Solo in quel momento potrei realizzare tutto quello che era successo quel giorno; e in quel momento piansi. Piansi lacrime silenziose avvolto dal lenzuolo leggero con il quale cercavo quasi di nascondermi.

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