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L'età, il carattere dei personaggi ed il contesto della storia sono totalmente frutto della mia immaginazione.
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Fingertips - Produce101
(consigliata nei media)

Era ormai passato qualche mese da quando Jisung si era aggiunto nella classe di Yerin.

Nonostante avesse la reputa della solita ragazza attraente ma dal cuore di ghiaccio Yerin si sentiva profondamente scombussolata, Jisung era il solito novellino, sapeva benissimo che il suo sguardo l'avrebbe messo in soggezione ma nonostante la sua timidezza Yerin sapeva benissimo che Jisung era esattamente il suo tipo ideale, era ormai da tempo che tentava di smentire i sentimenti che provava per il ragazzo e nonostante cercasse di divertirsi e non pensarci ogni volta che se lo trovava davanti il suo corpo diventava di ghiaccio.

Jisung era improvvisamente piombato nella sua vita e fin dal primo momento che si erano incontrati il suo cuore aveva pericolosamente iniziato a battere rendendosi conto che si stava facendo sedurre da lui.
Ma a chi voleva darla a bere?
Yerin era follemente innamorata di lui, ma per quanto era cocciuta non avrebbe mai accettato la situazione.

Quel giorno l'insegnante aveva assegnato un compito da svolgere a coppie e dopo aver pregato tutti i santi e gli spiriti che gli erano venuti in mente Yerin era stata accoppiata con Jisung.
La ragazza sentiva il petto sul punto di scoppiare per la felicità e con un sorriso a 32 denti aveva trascorso il pomeriggio svolgendo quel compito che gli aveva permesso di passare quel tempo prezioso con il suo adorato Jisung.

In silenzio i due camminarono verso la fermata del bus per tornare a casa.
Yerin aveva sentito una certa vicinanza da parte di Jisung, era ormai qualche giorno che stava ricevendo dal ragazzo molte più attenzioni del solito, le sorrideva molto di più ed ogni volta che i loro corpi si sfioravano il suo stomaco faceva una capriola rendendola nervosa.
Nella sua testa insieme avevano già creato una bellissima famiglia e due splendidi figli, ma Yerin preferiva non rivelare a nessuno di questo suo desiderio, nemmeno alla sua migliore amica Seulgi, sapeva che se si fosse creata troppe aspettative ne sarebbe rimasta delusa ma infondo ci sperava davvero.

Lee Mark uno dei loro compagni di classe passò davanti ai due fermandosi per salutare.
Yerin aveva un buon rapporto con Mark, erano amici dalle scuole medie ed era un ragazzo veramente spiritoso, sapeva come farla divertire ed erano sempre andati d'accordo.

Sorridendo Mark si avvicinò a Yerin pizzicandole leggermente la guancia.
"Ciao bellezza, andato bene lo studio?"

Yerin si scanzò leggermente dalla presa di Mark ridendo.
"Si idiota tutto apposto, te invece?"

Mark sospirò profondamente mettendo il broncio.
"Diciamo che studiare con te sarebbe stato più piacevole che farlo con quello scemo di Haechan."

Yerin rise rumorosamente alle parole del ragazzo asciugandosi la piccola lacrima scesa dall'occhio
"Suvvia, la prossima volta sarai più fortunato!"

Jisung era rimasto in silenzio durante tutto il tragitto in autobus.
Yerin iniziò a sentirsi leggermente a disagio per il silenzio del ragazzo chiedendosi se avesse fatto qualcosa che lo avesse infastidito, non capiva il perchè di quel suo cambio d'umore improvviso dopo l'arrivo di Mark.

"È per caso successo qualcosa, cos'è quel muso lungo?"
Yerin cercò in qualche modo di spezzare il ghiaccio senza alcun risultato ricevendo solo un cenno di negazione da parte del ragazzo che non di degnò di spostare lo sguardo dal finestrino.

Scendendo insieme dal bus Yerin rimase in silenzio per qualche secondo prima di perdere la pazienza e girarsi di scatto verso di lui dopo aver varcato le porte del bus.

"Mi puoi spiegare cosa ti prende? Com'è che di colpo cambi umore e smetti di parlarmi eh? Non mi sembra di aver fatto nulla di sbagliato."

Jisung sospirò rumorosamente alle parole della ragazza, rendendola più agitata del solito, il suo cuore era diventato in pochi secondi elettrico e batteva tanto forte da levarle il respiro.
Che stupida.

"Non sorridere così quando guardi gli altri ragazzi."

Yerin guardò Jisung accigliata ed a corto di parole.
"Come scusa?"

Jisung esitò leggermente guardandola, probabilmente aveva parlato troppo e lo sapeva già.
"Quando sei già con un ragazzo non dovresti sorridere così agli altri."

"Per questo? Ti arrabbi con me come se fossi il mio ragazzo, ma che ti passa per la testa?"

"Aish sei così ottusa Yerin"
Jisung prese velocemente una penna dallo zaino ed afferrando il braccio di Yerin scrisse a grandi caratteri un numero di telefono, proabilmente il suo.

"Cosa credi di fare?"

"Non è palese? È il mio numero, custodiscilo gelosamente."

Yerin non riusciva ancora a credere a cosa fosse appena successo, sembrava la scena di un film, ma era successo veramente a lei, durante tutto il tragitto fino a casa non aveva fatto altro che leggere ripetutamente quel dannato numero arrivando a casa avendolo già memorizzato per intero, senza nemmeno bisogno di salvarlo sulla rubrica aveva fatto una lunga doccia calda pensando all'accaduto, non aveva intenzione di farne un grande dramma, insomma era tutto regolare infondo, no?

Le dolci braccia di morfeo accompagnarono Yerin fino al suo risveglio, con tanta fatica e stanchezza si era alzata e con passi pesanti era piombata in cucina salutando con bocca impastata la sua dolcissima mamma, che da brava casalinga quale era le stava preparando la colazione.

"Cosa hai sognato questa notte tesoro?"

"Assolutamente nulla, perchè?"
Yerin addentò la fetta di pane tostato osservando sua madre che di spalle continuava a darsi da fare preparandole del the caldo.

"Non so, ti ho sentita tutta la notte borbottare continuamente una sequenza di numeri, o forse un numero di telefono?"

Yerin si strozzò con il pane e nervosamente iniziò a tossire tentando di prendere fiato
"Cos'è ho detto qualcosa di sbagliato?"

"Sai adesso che mi ricordo penso di aver sognato le equazioni di matematica che abbiamo recentemente studiato a scuola, mi perseguitano anche la notte eheh..."

Con quella frase Yerin sembrava star cercando di convincere più se stessa che sua madre, ma sapeva che se avesse esitato anche solo un'attimo sua madre avrebbe capito tutto, ed il terzo grado da parte sua era l'ultima cosa che voleva.

"Sicura che non centri qualche bel ragazzo?"

"Ma cosa dici mamma! Sono perfettamente single e felice, lo studio mi ruba troppo tempo per pensare ai ragazzi!"
La risata nervosa di Yerin continuò per tutta la mattina, tentando in tutti i modi di non strapparsi i capelli per la frustrazione, non aveva nemmeno il coraggio di guardare in faccia Jisung dopo l'accaduto del giorno prima, e se prima aveva deciso di non pensarci, la scoperta di quella mattina le aveva proprio fatto perdere coraggio.

A grandi falcate si avviava verso scuola, alzando il cappuccio della felpa sperando di non essere vista da qualche conoscente.

"Maledetto novellino."

rookie ☆ jisungWhere stories live. Discover now