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Alexander

Con la coda dell'occhio notai una lacrima rigarle il volto, non doveva piangere non per me perché ormai avevo superato il lutto, se così si poteva definire oppure ero io che mi autoconvincevo.

<Non piangere piccola> le asciugai le guance baciando la fronte e sentii che scottava <Piccola ma tu scotti>
Non aspettai una risposta perché, alzandomi, presi un termometro aspettando dieci minuti. Segnava 39.5.

<Alex... P-potresti accompagnarmi in commissariato così firmo e poi me ne torno a casa?> balbettò poiché un brivido la scosse tutta.

———

Ad attenderla sulla porta c'era Sabrina, la prima cosa che notai fu la pancia che era cresciuta molto, poi arrivò anche il marito che l'abbracciò come se non la vedesse da chissà quanti anni. Rischiai di commuovermi.

<Come mai così presto?> chiese curiosa Vittoria

<Qui qualcuno ha la febbre> la canzonai sorridendo e intrecciando le nostre mani.

<Io vado a letto. Buonanotte> affermò con una voce flebile e stanca per poi entrare nella sua stanza.

Rimasi a parlare con loro per quasi tutto il pomeriggio prima di salutare, ma la figura di Alma ricomparse in soggiorno con una faccia sudata, ma anche sconvolta.
Corse tra le mie braccia pregandomi di restare con lei e, solo dopo aver cenato con una minestrina, si riappisolò sul mio petto.

La amavo.

Il Mio Nuovo Prof. Di Tedesco [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora