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Alma

Mi avevano trovato!

I giornalisti mi avevano trovato!

E ora che volevano? Non bastava quello che mi avevano fatto?

Tornai sui miei passi andando a sbattere contro il prof che vedendo cosa stava accadendo fuori mi portò a casa sua, visto che quei ficcanasi erano pure sotto casa e avevano assalito di domande Chiara, Vittoria e Sabrina.

Dovevo iniziare i compiti, ma non potevo farlo perché avevo davanti lui. Infatti mi fece sedere sulle sue gambe e dopo qualche bacio capimmo entrambi di cosa avevamo bisogno.

Mi strappò di dosso la felpa lasciandola cadere sul pavimento, la sua lingua scendeva in mezzo ai seni fino all'elastico dei leggins per poi tornare su, gemetti più di una volta sentendo che il suo amichetto spingeva per liberarsi. Le sue mani mi premevano sul sedere e con le gambe gli cinsi la vita quando si alzò per andare verso la camera da letto, lì mi sbatte sul letto mentre io gli strappavo la camicia azzurrina di dosso e  aiutandoci a vicenda per togliere l'uno i pantaloni dell'altro. In tutto questo le nostre labbra non si staccarono mai.

Lentamente si fece strada dentro di me, assaporando ogni centimetro della mia pelle con le labbra che continuavano a girovagare per il mio corpo nudo; un brivido percorse tutta la spina dorsale fino a scaricarsi nel pube. Mentre aumentava d'intensità gemevo sempre più, ad ogni suo tocco si liberava in me una strana energia mai provata, artigliavo la sua schiena perché stringere il lenzuolo non serviva granché e sentivo che non avrei potuto resistere ancora per molto.

<È stato fantastico.> disse lui ansimante una volta distesosi di fianco. Appoggiai la testa sul suo petto ascoltando il suo cuore e il suo torace che si alzava e abbassava irregolare mentre disegnavo forme immaginarie sui suoi addominali <Ti è piaciuto?> annuii ancora incapace di parlare, sentivo la sua bocca che mi baciava la nuca e improvvisamente avevo una voglia matta di toccare i suoi capelli.

<Sì molto. Posso toccarti i capelli?> sorrisi facendo cambio posizione <Sono bellissimi!> avevo fatto una coca da bambina isterica che vede per la prima volta il suo idolo. Lo feci ridere. <Da chi li hai presi? Mamma o papà?>

<Mamma> mugugnò tra un succhiotto e l'altro sulla mia pancia.

Per un po' di tempo di certo non avrei potuto indossare i top corti, questo è poco ma sicuro.

<E io posso dirti una cosa?> aggiunse <Parla e ridi più spesso perché hai una voce stupenda> lo baciai d'istinto, prima di far cadere lo sguardo sull'orologio nel comodino dall'altro lato del letto ridendo <Che c'è?> fece lui confuso.

<Che peccato! Non posso fare i compiti... Sai se alle sette andiamo a cena...>

<Ma ci sarà tempo dopo> mi sfidò con lo sguardo, alzai gli occhi al cielo disperata visto che voleva farmeli fare a tutti i costi poi mi avvolsi il lenzuolo addosso e andai in bagno con un sorriso da ebete stampato in faccia.


Il Mio Nuovo Prof. Di Tedesco [COMPLETA]Where stories live. Discover now