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Alexander

Il preside ci disse di tornare in classe per proseguire la lezione, ma nessuno dei tre aveva la testa. Al suono della campanella questo entrò nell'aula seguito da una donna e un uomo che solo dopo scoprii essere i genitori delle gemelle.
Spiegai quello che era successo ormai un'ora prima e come immaginavo Sabrina mi strillò contro proprio come le due ragazze e io ebbi la certezza che dovevo fare qualcosa. Dovevo trovarla e riportarla a casa da loro.

<C'è un posto dove potrebbe essere andata?>

<Le possibilità sono due: 1) È tornata ad Anzio, ma non credo 2)Si trova... Com'è che si chiamano... Br-bra->

<Le dolomiti di Braies! Certo! È il suo posto preferito> esclamò Federico <Adora fare arrampicata su quelle montagne, però se è veramente lì dovremo aspettare che riscenda da sola... Nessuno di noi sa scalare>

<Io so farlo...> borbottai dondola domi sui talloni.

<Perfetto, allora verrà con noi> aggiunse Chiara <Ci vediamo fra dieci minuti qui davanti>

<Okay volo a casa e torno> affermai uscendo di corsa.

——————

Quando raggiunsi la cima la trovai distesa su una roccia, non so perché ma mi distesi di fianco a lei. Spostavo lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra e in quel preciso istante volevo solo baciarle e farla mia.

Ora a capivo perché lo aveva fatto, c'entrava la famiglia. Nella sua famiglia era successo qualcosa, ma cosa? Però era un passo avanti nelle ricerche.
Le spostati una ciocca e la baciai, la baciai dolcemente scatenando in me ogni tipo di emozione positiva che potevo possedere. Fino a poco prima volevo baciarla con la lingua, e forse anche portarla a letto, mentre adesso capivo che non importava farlo subito, non con lei. Lei era una ragazza speciale.

A scendere ci volle di meno, ma comunque tanto per tornare a scuola; oggi avevamo perso praticamente la giornata intera, però il preside voleva vederci per parlare dell'accaduto con la diretta interessata. Ogni tanto, mi soffermavo a guardala calarsi con la leggerezza di una farfalla e quando, sulla roccia, le scivolò il piede mi si fermò il cuore.

<Alma!> Sabrina si precipitò verso la ragazza iniziando a sommergerla di domande e spupazzandola tutta. Sorrisi perché era una scena esilarante, come quelle che succedono nei film. Lei però con un rapido movimento si scansò, andò verso le macchine così da farci capire che era il momento di tornare.

<Signorina Martini, anzi credo sia meglio Alma in questo momento, parliamoci chiaramente> il dirigente aveva assunto un tono autoritario e da superiore cosa che usava solo in questo tipo di “riunione”. Nella stanza erano anche presenti le due gemelle e i loro genitori <Capiamo la tua situazione attuale, ma questo rimane pur sempre un comportamento inaccettabile che sarò costretto a punire con qualcosa che decideranno i tuoi tutori, in più ti verrà messa un'insufficienza nella materia del prof. Schulze. Hai capito tutto?> si alzò e uscì dalla stanza. Qualcosa dentro Sabrina si ruppe perché scoppiò in un pianto stanco e pieno di dolore.

<Dalle una ventina se non di più di esercizi, se ritiene che sia il caso anche tutto il libro, basta che torni la ragazza serena, simpatica e allegra che era una volta. Ti prego falla tornare quella di una volta!> riuscì a dire tra un singhiozzo e l'altro, a quelle urla il mio stomaco si attorcigliò e dovetti uscire da quella stanza per regolarizzare il respiro.

Cara Alma, sappi che ti farò ritornare la ragazza di prima e sarai mia, perché mi piaci.

Il Mio Nuovo Prof. Di Tedesco [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora