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Alma

<Martini, aspetti. Dobbiamo mettere in chiaro alcune cose> affermò il nuovo prof. quando il resto della classe fu vuoto <Punto primo non si può vestire così, siamo in una scuola; punto secondo questa volta l'insufficienza non gliela metto, ma dalla prossima volta sì; punto terzo esigo la massima puntualità durante le mie lezioni.>

Uscii come se niente fosse e, anziché tornare a casa di Chiara e Vittoria, decisi di andare in giro per la città senza una meta precisa, con il solo scopo di liberare la mente da ogni pensiero; arrivai fino ad un sentiero. Non sapevo dove portasse, non sapevo di che difficoltà fosse, ma sapevo che ne avevo bisogno. Diedi una rapida occhiata dentro allo zaino per vedere se avevo tutto quello che mi sarebbe servito e partii.

Dopo circa un'ora di salita e pianura costante mi trovai davanti ad un paesaggio mozzafiato: davanti a me c'era una roccia a strapiombo dalla quale si poteva osservare la vallata sottostante con un laghetto incastrato tra questa e la montagna opposta.
Successivamente mi sedetti su quella roccia e da dentro lo zaino tirai fuori una bottiglia di Whisky Jack Daniel's e misi su le canzoni del momento.

Il telefono vibrò diverse volte, ma lo lasciai fare, non avevo voglia di parlare con nessuno men che meno con Sabrina o la sua famiglia.
Il tempo passava, la luminosità diminuiva, i rumori si attenuavano finché l'oscurità non avvolse tutto.

***

<Signorina Martini, ma che ci fa qui?> riuscivo a sentire la sua voce, ma era difficile metterlo a fuoco visto che vedevo doppio. Provai ad alzarmi e andarmene, ma lo avevo fatto troppo velocemente e la bottiglia ormai vuota era finita giù nello strapiombo, mentre due mani mi stringevano i polsi. Eh sì. Se non ci fosse stato lui avrei fatto la fine della bottiglia.
Non che mi dispiacesse, mi ero stancata di questo mondo

Ero veramente fottuta, di sicuro questo avrebbe influito su tutto il comportamento scolastico tanto per aggiungere qualcos'altro alla lista.

<Niente, ora me ne vado> biascicai facendo qualche passo e cercando di essere il più possibile, ma inciampai sui miei stessi piedi e un'altra volta mi salvò dal cadere per terra.

Mi ritrovai il suo viso ad un centimetro dal mio e non potei fare a meno di guardarlo dritto negli occhi. Aveva gli occhi di un verde cristallino che sotto la luce della minitocia che portava in testa riflettevano come dei diamanti, le labbra erano carnose, ma su di lui non rovinavano anzi, i capelli erano ricci e credo di colore biondo scuro.

Perché aveva quattro occhi e due bocche?

Sbattei più volte le palpebre per rimettere a fuoco finché non sentii le sua braccia che mi sostenevano sotto la schiena e poco più giù del sedere.

Cazzo, mi aveva preso in braccio e ora dove mi portava?

<Dovee sctiamo andando?> domandai

<Ti riporto a casa, dove abiti?> rispose con tutta la calma possibile e inimmaginabile

<Non lo so>





Spazio autrice

Ecco qui il terzo capitolo. Come avrete ben capito Alma vorrebbe suicidarsi, ma perché?

Comunque vi lascio con il prof. Alexander Schulze.

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Il Mio Nuovo Prof. Di Tedesco [COMPLETA]Where stories live. Discover now