Parte cinque

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Vedevo la sua mano intrecciata alla mia. Aveva tatuaggi anche sulla mano, era buffo. Stavamo scendendo le scale e lui continuava a borbottare: -Dai che ci divertiamo-.
-Ma io non so ballare- dissi timidamente, fermandomi alla fine delle scale.
Si girò verso di me e mi osservò -Sei bellissima- sbattè gli occhi velocemente, come se l'avesse detto involontariamente -Sul serio, sei bellissima, quindi la gente si soffermerà sulla tua bellezza, e non sul tuo modo di ballare-
Mentre scendevamo le scale per andare nel seminterrato sentivo le guance andare a fuoco. Aveva detto che ero bellissima. E mi aveva reso la serata una meraviglia.
Nella sala non c'era traccia di Esther e Steven. Probabilmente si erano chiusi nello sgabuzzino a procreare. Avevano appena messo American Idiot, una delle mie canzoni preferite, e mi feci trasportare dalla musica. Mandavo a fanculo i piedi che mi chiedevano riposo. Sentivo Oliver accanto a me ballare come un pazzo. Si dimenava e cantava a squarciagola. Mi prese la mano e mi portò più vicino a un palco alla fine della sala.
-Aspetta qui- mi disse, e scomparve.
Sul palco salirono Steven, Oliver, Joseph e un'altro ragazzo.
Oliver si posizionò di fronte il microfono, e American Idiot si sentiva come sottofondo alla sua voce.
-Salve a tutti- disse con le mani dentro le tasche dei jeans scuri -Mi chiamo Oliver Sykes, alla batteria c'è Steven Malfs, al basso Joseph Andrey e di nuovo al basso Mark Weighton- ci fu un applauso e iniziarono a suonare.
Steven era bravissimo con la batteria, e anche Mark e Joseph erano bravi, solo che mi soffermai sulla voce di Oliver. Non era cantare, quello che stava facendo. Sembrava che stesse urlando. Ogni tanto lo intravedevo che sorrideva al pubblico. Sapeva stare sul palco. Saltellava da un posto all'altro e riusciva a incoraggiare il pubblico. Quando finirono Oliver mi raggiunse a ritmo di All Time Low.
-Wow- fu l'unica cosa che dissi -Sei bravissimo-
-Nah- disse grattandosi la nuca, un gesto che lo rese tremendamente dolce -Non sono bravissimo, era tutto merito degli strumenti-
-Scherzi?- dissi ridendo -Sei bravissimo-
Abbassò lo sguardo e poi lo rialzò -Grazie-

La serata continuò per altre due ore, poi iniziarono a tornare tutti a casa. Io e Layla fummo quasi le ultime. Stavamo in salone, con Steven, Alexis, Esther, Oliver e altri cinque ragazzi di cui non sapevo l'esistenza.
-Lunedì c'è la verifica di musica!- disse emozionata Esther -Mi sono preparata tutto il mese! Porterò "I feel like dancin" degli All Time Low e forse la canterò anche!- continuò.
Oliver stava dall'altro lato del divano su cui stavo io. Stava con il cellulare, senza prestare attenzione a ciò di cui si parlava.
-Tu che porti Moon?- mi chiese Steven con un sorriso stampato sulla faccia.
Non avevo ancora scelto una canzone, quindi dissi l'unica che sapevo suonare bene -Na Na Na dei My Chemical Romance- e sorrisi.
-wow- dissero Alexis e Esther in coro -Bella scelta- disse poi Alexis -Non vedo l'ora di vederti-
Il mio cellulare iniziò a suonare, e tutti puntarono gli occhi su di me.
-Chi è?- chiese Layla, accanto a me, sbirciando sul mio cellulare.
-Mamma- dissi prima di rispondere alla chiamata -Pronto?-
-Uscite di casa sono qui fuori-
E chiuse la telefonata. Aveva la voce arrabbiata.
-È incazzata- dissi io a Layla.
-Meglio andare- salutammo tutti, tranne Oliver che ancora non si era reso conto che stavamo andando.
Uscimmo dalla bellissima casa di Steven e fuori era posteggiata la jeep grigia di mia madre. Salimmo nei posti dietro, e senza fiatare mise in moto la macchina. Guardai Layla alzando le sopracciglia e lei fece spallucce. Al ritorno papà stava già a letto, dove andammo presto anche noi.

Anche quel giorno minacciava pioggia, e la verifica di musica era andata molto bene: A-.
A ricreazione stavo un po' distante dal mio gruppo, sdraiata sull'erba a fumarmi una sigaretta. Non avevo la musica con me, mi si era scaricato il cellulare durante l'ora di letteratura. Guardavo le nuvole grigie che stavano minacciando di riportare pioggia. Finì la sigaretta in fretta. La buttai lontana, senza pensare.
-Inquini l'ambiente così- mi disse un ragazzo che era appena arrivato.
Occhiali troppo spessi, camicia a quadri e pantaloni beige.
-E io dovrei ascoltare a te?- dissi ridendo, alzandomi.
-Si da al caso che io sia il co-capo della squadra anti-inquinamento-
Scoppiai a ridere -Allora mi inchino a te, babbeo- mi girai e andai a sbattere contro qualcuno che stranamente non mi aveva ancora rotto le palle quel giorno.
-Ciao- disse lui sorridendomi dall'alto.
Il suo sorriso stava diventando una droga, ne avevo fisicamente bisogno.
-Ciao Oliver- esitai -Dovrei andare-
Sbuffò -Hai il ciclo per caso?- e rise.
-Aspetti che mi finisce per fare sesso con me?-
Deglutì, e io arrossì per la battuta squallida che feci.
-È che sei particolarmente acida oggi-
Mi scansai da lui e andai verso una panchina, ma ovviamente mi stava seguendo.
-E dai non fare la cattiva!- disse lui sedendosi accanto a me -Ieri ti sei divertita così tanto insieme a me-
Arrossì, torturandomi le mani.
-Che carina stai arrossendo- disse con voce particolarmente alta, per poi pizzicarmi la guancia rossa -Non vedo ragazze che arrossiscono da tanto-
-Smettila- sbottai -È solo il blush-
-Va bene, se lo dici tu- si alzò ma dovetti rimanere con lui dato che avevo l'ora di canto.
Mi mise un braccio intorno alle spalle -E poi non è un offesa il fatto di arrossire, ti rende ancora più dolce di quello che sei- mi sussurrò.
Avevo il cuore a mille, a momenti saltava fuori. Ci andammo a sedere al nostro banco quando la prof era appena entrata in aula.
-Ho una buona notizia per voi- era una delle più giovani insegnanti del liceo.
Aveva trentadue anni, svedese e molto alta.
-Dovrete svolgere un lavoro in coppia: uno dei due suona e l'altro canta- guardò tutta la classe per un attimo -Avete dieci giorni di tempo, e per questa ora potete scegliere il vostro compagno o compagna-
Alexis e Ether stavano già confabulando su cosa portare; e tutti si erano alzati a cercare un compagno.
Oliver e io no. Io perché aspettavo che qualcuno venisse da me, mentre Oliver osservava la classe divertito. Tanto alla fine finivo con Oliver, lavoravamo bene nei compiti del genere.
-Erm, scusa Moon- mi chiese un ragazzo.
Non l'avevo mai visto prima d'ora. Era alto quasi quando Oliver, capelli biondo-oro, pelle color bronzo e occhi verdi. Aveva gli snake's bites argentati e due dilatatori in acciaio. Per non parlare di un tatuaggio sul petto. "No one can live forever" scritta in corsivo. Era veramente bello. Attirò l'attenzione anche di Oliver.
-Mi chiamo Colin- si sedette sul banco -Ti va di fare il lavoro con me? Sei praticamente l'unica che ascolta i miei generi e poi sarei onorato di lavorare con una ragazza come te-
Sorrisi e aprì la bocca per parlare.
-No- disse Oliver calmo -Ha già un compagno-
-Tu?- disse lui con un ghigno in faccia, per poi rivolgersi a me -Lui al massimo ti porta a letto- avevo la sensazione di stare arrossendo -Con lui non ce la farai mai a svolgere questo compito, dai vieni con me-
-No, scusa- dissi io -Ho già lavorato con lui, quindi so che il lavoro lo svolgo-
Colin sbuffò -Per qualsiasi cosa anche il mio cognome è Sykes- e se ne andò.
Mi girai di scatto verso Oliver -È tuo fratello?- sbottai.
-Cugino- disse
-Ah, non mi bastava conoscere un Sykes, ma ben due!- e appoggiai la testa sopra il banco.
-Allora? Quando iniziamo il compito?- chiese Oliver emozionato.
-Non lo so- dissi girando la testa verso di lui.
-Oggi?- mi chiese lui.
Sospirai -Va bene. A casa mia-
-Perché da me non va bene?-
-C'è Steven da te. Oggi Layla va da Sebastian quindi stiamo soli-
Oliver rise malizioso -Smettila- dissi.

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