IL WEEKEND! pensò urlando Liam.

Si era dimenticato del weekend in montagna.

Non che non gliene importasse, ma proprio in quell'istante aveva rimosso quei due giorni dalla testa e si mise le mani nei capelli mentre spalancò gli occhi in segno di sorpresa.

I giorni precedenti Liam e Andy si ritrovavano insieme. Andy non sapeva nulla dei trascorsi del suo amico con Zayn, e Liam non glielo avrebbe detto neanche per sogno: si vergognava.

Non appena tornato da New York, Andy lo cercò subito per invitarlo a uscire.

La sera cenarono leggeri in un fastfood del centro, con la promessa che dopo sarebbero andati a farsi un giro in un locale e che Andy gli avrebbe presentato dei vecchi amici.

Liam accettò e in una Londra buia e luminosa i due amici passeggiarono godendosi il panorama notturno di quella caotica città.

“Ciao ragazzi!” urlò Andy interrompendo un'inutile conversazione con Liam, che cercò subito di capire a chi stesse rivolgendo i saluti l'altro.

Si voltò e vide quattro persone: un ragazzo e tre ragazze.

Da lontano vide immediatamente la differenza tra i capi d'abito. Uno portava dei jeans blu stretti e una camicia, mentre le altre due notò subito che fossero due ragazze: i tacchi alti e i lucidalabbra brillavano più delle luci che illuminavano Londra.

Liam si imbarazzò, un po' timido di conoscere qualcuno di nuovo ma Aaron lo mise subito a suo agio: “Ciao, tanto piacere sono Aaron!” si precipitò subito il ragazzo castano con gli occhiali, porgendo la mano a Liam che, vedendo il sorriso sfavillante e vivace di questo, strinse con presa stretta: “Ciao Aaron, io sono Liam!”

“Fantastico, Liam, mi piace come ti vesti!” si complimentò subito questo.

Liam rise immediatamente perché si accorse di quanto buffo e simpatico fosse quel ragazzo con quel tono di voce così vivo e cadenzato da trasmettere buon umore a tutti; e infatti la vergogna gli passò.

“Grazie mil-” Liam non fece nemmeno in tempo a rispondere che subito il nuovo 'amico' presentò chi aveva affianco.

“Questa è Eryn, la mia ragazza. Eryn, lui è Liam.”

Quest'ultimo strinse la mano della bionda dagli occhi chiari, sentendola così sottile ed esile che aveva paura di romperla, perciò l'accarezzò delicatamente sperando di non farle male. Mostrò un sorriso cortese.

“Bene, Aaron ti sei scaldato abbastanza - intervenne Andy ridendo – ora ci penso io.” Spostò Liam col braccio di due passi e gli fece conoscere le altre due ragazze.

“Liam, questa è Baylee. Baylee, questo è Liam.” e lasciò che i due sconosciuti si sorridessero confidenzialmente e si strinsero la mano e poi continuò: “ Liam, questa è Sophia. Sophia, questo è Liam.” concluse Andy; e Liam ripeté gli stessi movimenti ed espressioni che aveva avuto attimi prima.

Baylee sfoggiava dei capelli ricci mori corti che colpirono subito Liam, il quale però si soffermò più che altro su Sophia, di cui a dir la verità non c'era niente che spiccasse. Lei si presentò timidamente e Liam provò tenerezza. Alludeva ad essere alta coi tacchi, ma quando dopo una lunga passeggiata si stancò e se li tolse, era decisamente più bassa del ragazzo.

Quei sei uscirono per le tre serate consecutive in cui Liam non aveva dato retta ai messaggi disperati di Zayn, poiché fosse preso dalla proposta di Aaron.

“Ragazzi, che ne dite se il prossimo weekend vi ospito alla mia casa in montagna? I miei non la usano, almeno la sfruttiamo noi. Che ve ne pare?”

Eryn, Andy e Baylee esclamarono all'unisono Sì mentre Liam e Sophia si diedero un'occhiata lampo.

Sophia guardò Liam intensamente e mostrò i denti accennando a un sorrisetto furbo e incantevole. Liam lo ritenne sexy, e automaticamente anche lui ricambiò con lo stesso sguardo, quasi a far intendere che tra i due ci fosse qualcosa e che quel weekend sarebbe stato perfetto per conoscersi meglio.

In realtà tra loro c'era qualcosa: attrazione fisica.

Sophia era snella. Aveva da poco iniziato a lavorare come modella per piccoli stilisti e grazie al suo lavoro ottenne il tipo di fisico che attirava Liam.

Era bassa, perfettamente piatta, le braccia e le gambe strette e le mani lunghe ed eleganti. Liam la trovò anche simpatica a volte, e si scambiavano facilmente battutine o scherzavano insieme mentre gli altri quattro si godevano lo spettacolo e fantasticavano su loro due.

Dunque tutti accettarono la proposta di Aaron e, anche se per due giorni soltanto, non vedevano l'ora di andare in montagna e godersi il relax che solo un luogo tranquillo come quello poteva offrire.

Perciò grazie a sua mamma, Liam ricordò il suo desiderato impegno del weekend. Si ricordò di Sophia e dei suoi nuovi amici, e rise al pensiero che quello stesso giorno avesse potuto innervosirsi stando dietro a Zayn. Non ne valeva la pena confronto ai due giorni che stava per vivere.

Terminata la cena con i genitori e le sorelle, filò in camera sua, tirando fuori dall'armadio una borsa dove avrebbe messo tutto l'occorrente.

S'infilò le cuffie nelle orecchie e si ascoltò la musica più rock che fosse mai esistita, imitando espressioni dei cantanti o improvvisandosi un chitarrista senza chitarra.

Preparò lentamente e serenamente la sua mini-valigia e una volta chiusa la cerniera si buttò sfinito sul letto.

Guardava il soffitto, cercando un punto d'appoggio nel bianco opaco del muro per poter trovare la pace e rilassarsi come piaceva a lui: chiudendo gli occhi e alzando il volume della musica. Stese e aprì gambe e braccia occupando tutto il suo letto e mentre la notte stava cambiando tonalità alla camera, cambiarono anche le canzoni.

La playlist mise la canzone di un cantante.... Come si chiamava? pensò Liam.

Ascoltò il suono e le parole, e solo a fine canzone si ricordò il titolo e il cantante.

Ed Sheeran! Ecco chi è! e quella era 'Thinking Out Loud', che lasciò posto ad 'Afire Love'.

Quel cantante gli ricordò Zayn, e quella sera maledetta dove tutto cambiò.

Tuttavia lasciò andare la canzone, e la sentì tutta, interessandosi a ogni parola.

Si tirò su dal letto, si mise seduto verso la finestra e si guardò le mani.

La musica era alta e le cuffie cantavano “With your body next to mine our hearts will bat as one” quando Liam vide l'anello.

Non si ricordava di averlo al dito. Era un po' largo e nemmeno se lo sentiva addosso.

Lesse per l'ultima volta quel Londra e sulle parole “And we're set alight, we're afire love” se lo tolse e lo lanciò da qualche parte nel letto.

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