1.7

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calum, entrò in bagno, iniziando a spogliarsi; una volta nudo, si diresse verso le docce, trovando però, niall.

il finto biondo si girò di scatto, sorridendo in un modo strano al minore. "ciao cal." disse, a tono altrettanto strano.

a calum passò la voglia di farsi la doccia, e si girò, andando alle panchine e vestendosi.

si vide arrivare niall con dei pantaloni lunghi addosso, che gli sorrise ancora. "dove vai, calum?"

"v-vado a casa, me la farò lì la doccia." a calum non piaceva il suo tono, per niente.

appena il moro si alzò, niall prese i suoi fianchi in mano, facendo aderire la sua schiena al muro.

calum fremette, guardando negli occhi il biondo, che ora sembrava tanto grande ai suoi occhi. "ho detto, dove vai, calum? da nessuna parte, giusto?"

il biondo iniziò a baciare la pelle del moro, che avava iniziato a piangere. "per favore lasciami. per favore, i-io amo ashton-"

"zitto cazzo, sta' zitto." e niall diventò più rude.

iniziò a palpare il sedere di calum in modo violento, iniziò a mordergli il collo mentre il moro tremava, piangeva, e non riusciva a respirare.

voleva ashton, voleva le sue braccia forti, voleva solo lui in questo momento.

niall sbottonò i jeans a calum, e quando il biondo si allontanò leggermente per sbottonare i suoi, calum lo spise via violentemente, con tutta la forza che potesse avere, e scappò dalla palestra, piangendo.

non vedeva niente per colpa delle lacrime, ma vedeva l'uscita.

varcò le porte, ma i suoi piedi non si fermarono, e corse in mezzo alla strada.

se solo quel camion non fosse passato proprio il quel momento.

art. ;; cashtonWhere stories live. Discover now