Cara Utente wattpad

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Mi hai chiesto di commentare il tuo romanzo. L'ho fatto, per una paginetta come per chiunque me lo chieda. Hai apprezzato le mie osservazioni, e mi hai scritto in privato per sapere se la tua storia avesse qualche chance di pubblicazione. Poiché non posso leggere un romanzo per intero, ti ho chiesto di scrivere la trama. Aggiungendo che le trame forti sono quelle che puoi riassumere in tre righe e riescono a dirti qualcosa. Il tuo riassunto è stato ben più lunghi (3 messaggi pieni), ma l'ho letto ugualmente.

IL ROMANZO è la storia di Lei e Lui.

A Lei sono successe così tante cose che servirebbe un romanzo solo per lei.

A Lui sono successe così tante cose che servirebbe un romanzo solo per lui.

Lei e Lui a un certo punto si incontrano. E attraversano insieme così tante cose che servirebbe un romanzo intero solo per quelle.

Ho lasciato il mio parere: c'è un eccesso di trama. Non è un problema raccontare due personaggi parallelamente o insieme. Lo si può fare anche per un numero superiore. Ma se succedono troppe cose, il lettore si confonde. E l'editore si spaventa.

Ti ho consigliato di scrivere o solo di Lei, contestualizzando meglio il suo problema (ha radici più profonde rispetto alla persona che glielo causa), o solo di Lui.

Mi hai detto che no, la storia è una sola. Ti ho risposto che il problema non è come arriva la storia a chi la scrive, ma a chi la legge.

Mi hai detto che no, non posso dare un giudizio se prima non leggo la storia per intero. Ti ho detto che non avrei potuto farlo, e ti ho invitato a leggere, in questo mio, il capitolo MA POI SI CAPISCE, dove spiego il perché. Ti ho anche consigliato di leggere, sempre qui, MEGLIO SEMPLICI CHE MALE ROMANZATI, dove parlo di trame troppo cariche. Ma non puoi saperlo.

Non puoi saperlo perché, mentre scrivevo, mi hai bloccato. Perché ti sei congedata dandomi dell'adolescente che non capisce nulla di editoria. E te ne sei andata.

Prima che potessi dirti che c'è una cosa buona ed editorialmente forte in quel che hai scritto. Il titolo. Che non posso menzionare perché altrimenti ti si riconosce.

Ti direi anche di pensare alla storia, non al tuo vissuto, perché ciò che è vero non sempre è verosimile. E se sei troppo legata al passato, non sarai disposta a manipolarlo quando scrivi, non oltre un certo punto. Ma sarà la storia a risentirne.

Questo non è un libroDonde viven las historias. Descúbrelo ahora