Sensazioni - Capitolo 17

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Ero sdraiata sul letto guardando il cielo fuori dalla finestra. Non riuscì a dormire molto quella notte, come quasi tutte le notti di quest'ultimo periodo. L'assenza di Rush era più pesante di quello che volessi accettare. Non sopportavo sentire il mio corpo completo con la presenza di un'altra persona perché comprendeva inevitabilmente che con l'assenza di essa ero incompleta. Ma oramai mi ero arresa all'amore che provavo per Rush da quasi un'anno. Lui era tutto per me,il mio sole,la mia luna,la mia tranquillità ed il mio coraggio. Il mio corpo cambiava se la sua presenza mancava,lui era la mia energia,la spinta di cui ognuno di noi ha bisogno tutti i giorni. Sospirai uscendo dal letto. M'infilai un paio di vans e uscì da casa. Non sopportavo restare a letto,tanto se non riuscivo a dormire mi veniva mal di schiena e basta.
L'aria fresca estiva pungeva sul mio viso facendomi scorrere un brivido lungo la schiena. Aprì le mie ali e volai nel mio solito punto sulla montagna che fronteggiava lo strapiombo,mi sedetti e portai le ginocchia al petto stringendole a me. Sospirai e guardai il cielo così tante stelle,così tanti pianeti e io mi trovavo sotto di essi a contemplarli e venerarli
-hei Maeve- sentì una voce che mi chiamava da dietro le mie spalle e la riconobbi subito. Era Cassandra
Mi girai -ehi ciao,cosa ci fai qua?- le chiesi guardandola
-non vai in cerca solo tu di posti nuovi,è già da un po' che vengo qua..lo trovò così bello e silenzioso- mi disse guardando di fronte a se
-è molto suggestivo...hai ragione- sorrisi guardandola sedersi vicino a me
-ti capita mai di pensare al tempo?- mi chiese
-in che senso?- le domandai
-nel senso di come pochi secondi in più o in meno possano far intraprendere strade diverse al fluire delle azioni,magari se i miei genitori avessero avuto qualche secondo in più ora sarebbero vivi e io non starei qua a parlare con te,ma probabilmente starei nella mia camera a scrivere nel mio diario oppure a guardare il cielo serenamente senza nessuna mancanza- fece un sorriso amaro -mi starei vivendo i miei 18 anni con tranquillità e magari perché no anche con i miei migliori amici- sospirò. Quelle parole furono come lame con me e mi fecero tornare alla mente di quando mi ero appena trasferita in Inghilterra dall'Italia. Non conoscevo nessuno e tutti mi prendevano in giro per via dei miei capelli,fino a quando non incontrai Lindsay che mi fece venire la voglia di rispondere e di reagire a tutti gli insulti e le prese in giro che mi arrivavano addosso ogni giorno come meteore
-ehi se hai bisogno di un'amica ci sono io,pensavo l'avessi capito,io ci sarò sempre per te- la circondai con il braccio -e poi hai fatto tremare il cuore del mio Jay,solo per questo meriti tutto il mio rispetto- dissi scherzosamente -dai seriamente puoi sempre contare su di me- le dissi sorridendole
-grazia Maeve e tu potrai sempre contare su di me- sorrise -e poi Jay è così acido,sembro io in quel periodo del mese,solamente spalmato per 365 giorni l'anno. Certamente ha molto da imparare su come rimorchiare le ragazze- aggiunse ridendo
-Jay è sempre stato così,anzi che che dalla prima volta che lo conobbi ad ora si è calmato molto,prima era anche peggio- le dissi
-allora menomale che sono rimasta nascosta- aggiunse ridendo
-Jay deve solamente accettare che oltre al combattimento e alla sopravvivenza del mondo fatato,esistono dei sentimenti che anche lui può provare,come tutti. E che merita l'amore come tutti. Ti prego però di non mollare con lui,l'ho visto in quel modo per la prima volta solo con te,so che lo farai migliorare- le dissi
-Maeve a me Jay piace e puoi stare sicura che quando una cosa la voglio la ottengo sempre.- mi disse determinata. Restai con lei per circa altri venti minuti,dopo di che mi riavviai verso casa sperando di dormire quelle ultime ore di sonno che mi rimanevano prima di iniziare un'altro giorno.

Mi svegliai dopo non so quanto e l'unica cosa che riuscivo a capire era quanto mi sentivo rimbambita. Era come se dormissi da millenni. Mi girai verso l'orologio e vidi che erano le 10:00 -ohmiodio quanto è tardi- dissi saltando giù dal letto e dirigendomi subito in cucina per fare una colazione veloce.
Circa 20 minuti dopo ero già docciata e vestita mi mancavano solamente le scarpe che misi da lì a poco. Una volta pronta mi teletrasportai subito davanti casa di Ridia dove bussai e poco dopo la porta venne aperta da Cassandra
-ehi ciao da quanto tempo- dissi scherzando
-vero?! Tantissimo- rispose lei continuando il gioco
-sono tutti in giardino che aspettano te- mi informò sorridendo.
Come ogni giorno portai avanti la creazione della freccia praticamente agli sgoccioli...rimanevano veramente una o due lezioni per finirla e poi avrei potuto sconfiggere momentaneamente Jason. Salutai Jay,Cassandra e Ridia e li avvertii che prima di fare l'allenamento fisico sarei passata da Rush,cercavo in tutti i modi di farlo tornare da me...ci mettevo tutta la speranza del mondo del riportarlo da me...mi mancava e anche molto.

Different from the other witches "Il cristallo d'acqua" [LIBRO II] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora