-"Damian?" conclusi la sua frase, poiché avevo capito che non avrebbe pronunciato quel nome.

-"Si, Damian." sputò fuori, acido. Un'altra cosa che non capivo era la sua insensata gelosia. Io e Damian stavamo solo parlando, la sera prima; mi stava semplicemente tenendo compagnia. E, poi, perché era geloso?

-"Era simpatico." mormorai, iniziando a mangiare la mia colazione.

-"Te l'ho detto ieri sera, voleva entrarti nelle mutande." ringhiò, rivolgendomi un'occhiataccia. Non aveva motivo di essere così infastidito.

-"Io non credo..." dissi piano, prendendo un biscotto dal tavolo, per portarlo successivamente alla bocca.

-"Lorelay, non contraddirmi. Conosco i ragazzi come lui." affermò, notai che non aveva neanche iniziato la sua colazione.

-"Okay, Zayn." mi arresi. "Ma ero sola, almeno lui mi teneva compagnia." scrollai le spalle, cercando di trovare una scusa.

-"Non eri sola, c'era Harry. E, poi, per farti compagnia, non doveva inevitabilmente toccarti." i suoi musicoli si tesero visibilmente, mentre pronunciava le ultime parole.

-"Harry era con una ragazza e...non mi ha toccata." mi giustificai, riflettendo su ciò che era successo la sera precedente.

-"Non trovare scuse, Lorelay. Potevi dire che fossi fidanzata." sospirò, esausto per quella conversazione.

-"Ma non lo sono." ammisi, ovvia.

-"Quando dei ragazzi ci provano con te, io sono il tuo ragazzo. Capito?" le mie labbra si schiusero leggermente alle sue parole.

-"O-Okay.." sussurrai appena. Mi alzai subito dopo, finendo ciò che stavo mangiando.

-"Zayn..." lo chiamai, sperando che la conversazione che poco prima aveva avuto con me e quella della sera precedente, l'avessero addolcito.

-"Cosa?" sbottó, irritato, voltandosi velocemente verso di me.

-"Posso uscire?" chiesi, mormorando, cercando di assumere un'espressione dolce.

-"Che? Assolutamente no!" rise nervosamente, come se avessi detto qualcosa di assurdo. Stavo solo chiedendo di fare una passeggiata lì vicino, non volevo scappare. Non avrei potuto, in ogni caso.

-"Ti prego, Zayn." piagnucolai."Non ho nulla da fare, qui. Perché non posso?"

-"Perché non voglio che tu esca sola, non comportarti come una bambina. Adesso ti trovo io qualcosa da fare." si allontanò da me, sorridendo maliziosamente. Sbuffai, pentendomi di avergli chiesto qualcosa, per poi raggiungere Harry, seduto sul divano.

-"Che fai, riccio?" ridacchiai, scompigliando i suoi ricci morbidi con le mani.

-"Guardavo un programma idiota." scrollò le spalle, ridendo anche lui.

-"Interessante." mi sedetti accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto. Lui mi lanciò un occhiata e sorrise, avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle, abbracciandomi forte.

-"Ti voglio bene, Harry." ammisi, strofinando il mio naso contro il tessuto della sua maglietta.

Era l'unico di cui potevo fidarmi, l'unico che non mi usava. Era più di un amico, era la mia guida, la mia ancora.

-"Anche io, piccola. Non ti ho trovato nella tua camera questa mattina." sussurrò, le sue mani pettinarono delicatamente i miei capelli lisci.

-"Ho dormito con Zayn, nella sua stanza." confessai, non trovando nulla di male nel dirlo.

-"Strano, l'unica ragazza che è mai entrata nella stanza di Zayn è stata Perrie." Harry mi rivolse uno sguardo confuso, mentre io alzai le spalle, non sapendo cosa dire.

Mine [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now