Notte indimenticabile

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Hanji scattò verso l'uscita della mensa, colpendo, senza volerlo, dei poveri passanti.
Trovatosi all'uscita si guardò a destra e a sinistra ripetutamente, che direzione avrà preso levi? Non si sa per quale motivo ma Hanji era di fretta, come se non avesse raggiunto Levi in tempo lo avrebbe perso per sempre.
Ancora col fiatone ingiustificato corse verso la stanza del corvino, pensò che Levi si sarebbe diresso lì.
Nel tragitto investi ancora dei poveri innocenti, le lanciavano i peggio insulti ma lei non gli considerò minimamente.
Una volta arrivata finalmente alla metà iniziò a bussare ripetutamente sulla porta col pugno.
-Levi! Levi! Apri cazzo!-
Nessuna risposta.
Decise di fregarsene delle buone maniere e aprí la porta. Vuota.
Levi non era lì.
"Merda" fu il primo pensiero della morda, quella orribile sensazione che la tormentava da quando levi uscì dalla porta la stava tormentando ancora di più. Doveva trovarlo, ma dove poteva essere? Guardò tutta la caserma da cima a fondo, ma niente. Levi era scomparso. Aveva chiesto a tutti se per caso avessero visto il nano. -No mi spiace, caposquadra non lo abbiamo visto- oppure -È piccolo di statura, è difficile da scovare- Hanji a ogni risposta si scoraggiava sempre più.
L'ultima persona che vide fu Erwin.
-Mi spiace Hanji, ma oggi non l'ho visto tutto il giorno-
-Oh...capisco, beh se lo vedi gli dici che lo sto cercando?-
-Ma certo. Comunque ora è tardi, è notte fonda e tu dovresti riposare-
-È notte?!-
-Si, non te ne eri accorta?-
-No...-

Hanji si diresse verso la sua stanza sconfitta, era anche molto stanca. Camminava come un ubriaco, sbattendo da un muro all'altro e con sguardo assente.
Una volta raggiunta la sua porta inserì la chiave, dopo un bel po' di tentativi. Era cosi tanto sbadata e rincoglionita che si era, a quanto pare, dimenticata la luce accesa. "Furba Hanji".
Entrò e lanciò le chiavi sul comodino di fianco alla porta e subito dopo iniziò a levarsi, con molta fatica, l'imbragatura.
Ad un certo punto, in quella stanza silenziosa, dove si sentivano solo le cinghie slacciarsi e cadere a terra pesanti si sentì una risata.
Hanji iniziò a guardarsi in giro e solo dopo trenta minuti che era li dentro si accorse che Levi era lì con lei. Appoggiato alla sua scrivania, con le braccia incrociate, come se la stesse aspettando da una vita.
-Figa quattrocchi sei proprio una ritardata ahahaha-
-...Levi...-
-Brava ti ricordi il mio nome ahahah-
Hanji si tirò su e dopo essersi svegliata dal dormiveglia si diresse verso di lui, minacciosa.
-È TUTTO IL FOTTUTO GIORNO CHE TI CERCO E TU ERI QUI?!-
Levi le mise una mano sulla bocca.
-Shhh! Hanji è notte cazzo urli. Ovvio che ero qui, hai detto a tutto il corpo di ricerca che mi cercavi e di venire nella tua stanza-
-...Davvero?-
-Eh si-
-Oh-
Hanji fissò un punto impreciso della scrivania, era davvero stata così imbranata e tra le nuvole da dimenticarsi di venire proprio nella sua stanza? Ma soprattutto dimenticarsi che aveva detto all'intero corpo di ricerca di dirgli di venire lì?
I suoi pensieri furono interrotti dal corvino che, mentre lei si era ancora incantata, le cinse con la braccia la vita e la spinse, con delicatezza, verso di lui.
Lei lo guardò stupita.
-Allora, cosa avevi di cosi tanto importante da dirmi?-
La mora iniziò a sentire un calore strano pervadere per tutto il suo corpo, gli mancava davvero tanto Levi, e quella presa improvvisa, che non si era ancora sciolta, le stava facendo provare emozioni mai viste e sentite prima, ma soprattutto, le aprí la mente.
-Ti sei forse ricordata di me?-
-Oh...no, ricordata no...ma ho forse scoperto come fare-
-Davvero?!-
-Si. Penso che io provavo qualcosa per te-
-Ehm..cos. aspetta che?-
-Si Levi, penso che io fossi innamorata di te.-
Levi diventò tutto rosso e iniziò a sudare e a balbettare, era sconvolto, ovviamente in positivo ma comunque sconvolto. Stavolta quello tra le nuvole lo stava diventando lui, ma Hanji lo fece ritornare coi piedi a terra avvicinandosi ancora di più verso di lui e facendo ristringere le braccia intorno alla sua vita, dato che stavano cadendo a peso morto.
-Si, penso sia cosi.-
-E scusa...questo da cosa lo hai dedotto?-
-Dal bacio che mi hai dato in mensa. Quando lo hai fatto ho ricordato un episodio nostro. E ora quando mi hai abbracciata ho ricordato altro. Se coi ragazzi bastava che fossero se stessi per far si che mi ricordassi di loro, forse con te vale questo genere di cose-
-Oh...-
-Io ti piaccio?-
-Cos-sa Ma tu sei mat-ta!-
Levi iniziò a parlare a macchinetta, cosa mai successa in trent'anni di vita.
Diceva cose senza un senso logico e non sembrava intenzionato di smettere.
Ovviamente, Hanji, capì che le sue parole dicevano una cosa ma in realtà lui sentiva altro, perciò decise di prendere in mano lei la situazione.
Senza che lui se ne accorgesse lei lo baciò.
Levi, dopo qualche secondo di stupore, solo dopo aver realizzato quello che stava accadendo si lasciò andare. Era un bacio dolce, impacciato.
-Boh...pensavo che mi sarei ricordata tutto e inve-
Levi la riportò a sé, stava aspettando quel momento da una vita, è da troppo tempo che desiderava assaggiare le sue labbra, e anche se lei non si ricorda di lui e nemmeno se effettivamente Hanji fosse innamorata di lui come lui lo era di lei, non gli importava. Lui la voleva.
Stavolta era lui a condurre il gioco, il bacio fu completamente diverso, questo era in vero bacio.
Durò un'eternità.
Per essere precisi durò tutta una notte. Un'intera notte che i nostri cari protagonisti non potranno mai dimenticare.

-Angolo bar-
Spero vi piaccia questo capitolo :)
#ciaone

Furia buiaWhere stories live. Discover now