-"Che stai facendo?"

-"Dai, facciamo un bagno!" disse, correndo verso l'acqua. L'idea mi piaceva, ma non sapevo se fosse il caso.

Dopo essere restato con solo i boxer si immerse nel lago. Non avevo mai notato i suoi numerosi tatuaggi. Lui e Zayn ne avevano davvero molti, ma mi piacevano, perché ognuno di essi rappresentava qualcosa, una parte della loro vita o della loro personalità.

-"Vieni Lorelay! L'acqua è calda, giuro." quasi mi pregò. Io mi alzai in piedi, valutando se andare o meno. Ma, infondo, era solo Harry.

-"Okay, arrivo!" mi arresi, iniziando a togliere le scarpe. Restai in intimo, ossia un reggiseno in pizzo nero e delle mutandine abbinate. Per un attimo mi pentii di aver fatto quella stupida scelta. Quando mi bagnai sentii che l'acqua era gelida. Era sera, dovevo pur aspettarmelo.

-"Harry, avevi detto che era calda!" mi lamentai, mentre lui si avvicinò a me.

-"Non ti lamentare, vieni qui." mi avvolse completamente tra le sue braccia, cercando di riscaldarmi. Diventai rossa, come sempre, ma per fortuna era sera, non poteva vedermi.

-"Meglio?" sussurrò, vicino al mio orecchio.

-"S-Si..." balbettai, la troppa vicinanza con lui aveva un brutto effetto con me. Niente, però, in confronto a quello che aveva Zayn.

Mi girò verso di lui, mi resi conto di quanto fossimo vicini solo quando sentii il suo respiro caldo sul mio collo e vidi che le nostre labbra quasi si sfioravano. Le mie gambe minacciavano di non reggere più il mio peso.

-"Lorelay..." soffiò il mio nome, a pochi centimetri dalle mie labbra.

-"Si?" mi ripresi dal mio stato di trance.

-"Io vorrei tanto baciarti...posso?"

Il mio cervello, a quelle parole, andò completamente in tilt. Non capii più nulla, non riuscivo più a sentire i rumori intorno a noi. Il mio cuore stava per uscire fuori dal petto, batteva così forte.

Aprii leggermente la bocca per dire qualcosa ma non riuscii a parlare, non mi venne in mente nulla d'intelligente da dire.

Harry si accorse del mio stato di confusione totale, allora, non ricevendo risposta, fece come voleva, facendo toccare le sue labbra con le mie. Iniziò a muoverle e io lo assecondai, poi la sua lingua chiese l'accesso alla mia bocca e io, stranamente, glielo concesi.

Mise le mani sui miei fianchi, avvicinandomi ancora a lui. Degli ansimi lasciavano le nostre bocche che Harry non fece separare un attimo, neanche per riprendere aria, anche se si vedeva che stava lottando per continuare a baciarmi con foga.

Le sue mani scesero sul mio sedere e io ansimai sulle sue labbra quando lo strinse leggermente. Dopo poco le separò per respirare, ma quando stava per riprendere a baciarmi lo fermai.

-"H-Harry...no." dissi, mettendo le mani sul suo petto per allontanarlo. Mi sentivo così in colpa, non dovevo farlo. Era sbagliato, avremmo sofferto entrambi.

-"Perché no?"

-"Perché non possiamo, non è giusto." scossi leggermente la testa, cercando di allontanarmi.

-"Invece, è giusto." mi avvicinò ancora, per poi baciarmi, ma, come la volta precedente, mi allontanai, togliendo le sue mani dal mio corpo.

-"No, non posso." ammisi. Camminai fino alla macchina, sentendo lo sguardo di Harry adosso.

Era stato un errore, io non provavo nulla per lui e, probabilmente, neanche lui provava nulla per me. Era stato solo un momento di debolezza per entrambi, dovevamo semplicemente scordarlo. Quel bacio, però, servì solo a rendermi le idee più confuse di quanto non le avessi già.

Iniziai a vestirmi ed Harry mi raggiunse. Bagnai anche i vestiti ma in quel momento era l'ultima cosa di cui m'importava. Riprendemmo a camminare, nessuno di noi disse una parola, finché non fummo in auto.

Harry accese la radio, per allentare un po' la tensione, anche se non funzionava. Mi sentivo in colpa e forse anche lui. Guardai fuori dal finestrino tutto il tempo, per evitare anche un minimo contatto visivo con lui.

Quando arrivammo, scesi dall'auto ed entrai in casa. Sobbalzai quando vidi Zayn sul divano. Che faceva a casa? Aveva detto che sarebbe rimasto tutta la notte con una ragazza.

-"Dov'eravate?" quasi urlò, quando mi vide entrare.

-"A fare un giro.." rispose Harry, da dietro di me, non dandomi il tempo di parlare.

-"Sai che devi chiedermi il permesso prima di farla uscire?" Zayn urlò ancora contro Harry, avvolgendo una mano al mio polso, facendo aderire la mia schiena al suo petto.

-"Non è successo nulla, solo una passeggiata. Ora vado a dormire, sono stanco." disse, Harry, fin troppo calmo. Superò Zayn e, senza degnarlo di un'occhiata, scomparve sulle scale.

-"Cos'è successo?" Zayn mi guardò incuriosito ed arrabbiato nello stesso tempo.

-"Niente." mentii, fingendo di non sapere cosa avesse il riccio. In realtà, non riuscivo davvero a capire cosa avesse. Non doveva reagire così male.

-"Sei sicura? Lorelay, non avete fatto nulla, vero?" alzò un sopracciglio, guardami.

-"Non abbiamo fatto nulla, Zayn." mentii, ancora, ma solo per il bene di Harry. Se Zayn lo avesse saputo, avrebbe dato la colpa di tutti a lui.

-"Fa le valige, domani mattina torniamo in città." disse, lasciandomi andare.

-"Okay." salii anch'io le scale, andando in camera. Presi tutto ciò che mi ero portata e lo misi in valigia, tranne un pigiama che mi serviva per la notte e i vestiti per il gusto seguente. Avevo davvero bisogno di una doccia.

Mi spogliai ed entrai dentro la piccola doccia, nel bagno della mia camera. Il getto dell'acqua tiepida sul mio corpo mi aiutava sempre a rilassarmi. Ripensai a quanto mi mancava l'Italia, ormai era un argomento fisso nella mia mente. Mi mancava tutto, mi mancavano tutti.

Mio padre, mia madre, la mia migliore amica Alessandra e gli altri, Liam...avrà saputo di me? Avrà sentito la mia mancanza? Sinceramente, credevo che non gl'importasse nulla. Lui aveva la sua bella Sophia, ormai io non ero più nessuno.

Ma neanche lui era più nessuno.

Non mi resi conto che il tempo passava, ormai era un'ora che ero sotto la doccia. Uscii, stringendomi nel mio accappatoio bianco. Mi asciugai e indossai il pigiama, poi preparai la valigia.

Mi distesi sul letto, prima di dormire ripensai ad Harry. Perché mi aveva baciata? Ma quello che mi preoccupava era che, se gliel'avessi permesso, saremmo andati oltre...Perché voleva farlo con me? Che provasse qualcosa? Me ne sarei accorta, credo.

La mia vita era un disastro. Tutto mi stava crollando addosso e io, da sola, non sarei mai riuscita a reggere un simile peso.

Mine [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now