XII

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– Io... – le parole si bloccano istantaneamente nella mia gola, nonostante io non voglia. Cerco di pronunciare qualcosa di sensato, ma tutto quello che faccio è avvicinare il suo viso al mio.

– Un altro, Izzy – con mia grande sorpresa riesco a parlare, ma mi ritrovo a pregare Isabelle di darmi un altro bacio.

La sua mano si sposta delicatamente sui miei zigomi, poi sulle mie guance, sulle mie labbra. Con il pollice ne traccia attentamente i contorni, mantenendo lo sguardo fisso su di esse e un sorriso accennato. In un attimo i suoi occhi incrociano i miei e si richiudono subito dopo, nel momento in cui esaudisce il mio desiderio facendo combaciare le nostre labbra, dolcemente. I suoi baci non sono monotoni, non sono spenti: ad ogni suo movimento io riesco a percepire una nuova sensazione, probabilmente mai provata prima.

– Isabelle, io... sapevo di aver bisogno di qualcosa. Sapevo che mancava quel qualcosa dentro di me, ma non avrei mai immaginato di poter colmare quel vuoto con la tua sola presenza.

Il suo buonissimo odore invade le mie narici come non aveva mai fatto prima, e per la prima volta riconosco quanto quell'odore mi ricordi... un posto in cui possa andare senza problemi. Casa mia.

– Tutto è possibile, anche questo – sorride sulle mie labbra con una tale innocenza che non avevo mai notato.

– Io penso di amarti, Isabelle – continuo io.

– Io sono sicura di amarti, Clary.

Sento qualcosa di diverso. Sento il mio cuore sorridere, ancor prima che lo facciano le mie labbra. Avanzo poco più verso di lei e poggio la testa sul suo petto, continuando a respirare un'aria che sa di felicità, sicurezza, amore. È tutto concentrato in Isabelle.

Mi fa impazzire il modo in cui riesce a farmi sentire, le sue maniere, i suoi atteggiamenti. Quel senso di tranquillità che mi trasmettono le sue iridi quando mi guardano, proprio le sue iridi che sembrano essere di un solo colore ma che in realtà per me sono un insieme di sfumature diverse.

– Resti con me?

– È ovvio che io resti qui stanotte, Clary. Mantengo le promesse.

– No, io non... – mi blocco per un po', cercando di trovare le giuste parole – cioè... sì, intendevo anche quello, ma... non solo.

Mi guarda con aria interrogativa e nasconde un sorriso, provocato probabilmente dalle mie esitazioni.

– Intendevo... resta sempre con me. Resta anche quando nascono incomprensioni. Resta, se mi vedi scossa, turbata o in difficoltà. Resta quando dico di voler stare sola. Ti prego, resta. Perché non troverò mai in nessun altro ciò che ho trovato in te. E ne ho bisogno. Ne avrò sempre bisogno.

In un attimo il suo sguardo si fa serio. Mi scruta con attenzione, poi alza delicatamente il mio mento e incrocia i miei occhi. È incredibile come riesca molte volte a rimanere calma, pacata. Il suo essere tranquilla non la rende mai impassibile: piuttosto fa trasparire un senso di certezza, la capacità di saper dare agli altri, a me, proprio quella certezza di cui ho bisogno. Proprio quella che nessun altro fino ad ora era riuscito a darmi.

– Non devi avere paura – sento le sue esili dita sulla mia schiena, appena sotto la maglietta. Il tocco accennato delle sue mani leggermente fredde mi fa sussultare silenziosamente – Non mi perderai mai. Per nessun motivo al mondo.

Le sue parole confermano pienamente tutti i miei pensieri. Pensieri che probabilmente potrebbero sembrare eccessivi ma, io lo so, non lo sono. Non lo sono perché chi riesce a farti sentire in questa maniera ha un potere straordinario.

My Mystery {Clizzy}Where stories live. Discover now