Capitolo 33

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Passò una settimana dal lutto della madre di Bryan.
Lui riuscì a non piangere,mentre invece la sua ragazza scoppiò - letteralmente -.
Forse era lo stress,la tristezza,il vuoto.
Jillian non riusciva a capire.

Il tempo stava giungendo a termine e si sentiva sempre più oppressa.
Due giorni.
Due giorni e tutto sarebbe davvero finito.Come un libro,dopo l'ultimo capitolo,chiuso e sigillato.Si spera in un bel finale.

Quella mattina Jillian non andò a scuola.Non si sentiva molto bene.
Aveva sentito Bryan la sera prima ed era un po' giù.
Sua madre era una grande donna.
Ha combattuto per molto tempo,ma alla fine non ce l'ha fatta.
Suo figlio un po' se lo aspettava,ma cercava sempre di pensare positivo.

Bryan quella sera doveva recarsi nel suo circolo per tirarsi fuori.
Era determinato.
La mattina e il pomeriggio passarono in un nano secondo e lui si ritrovò in macchina con quella ragazza da gli occhi così azzurri da potersi specchiare,mentre parlavano del più e del meno.
Non vi era più imbarazzo nell'aria,ne tanto meno tensione.
Solamente molta tristezza.

Da Bobby's quella sera vi era il pienone.
Molte macchine - alcune senza targa - erano parcheggiate tutte in fila,come un battaglione quasi.

''Bryan?'' 
''Mh?''
''Come mai tutta 'sta gente?''
''Non ne ho la più pallida idea.Non è neppure sabato..''
 
Jillian deglutì sonoramente e scese dal veicolo,aveva un brutto presentimento.
''Ehi..tranquilla'' per assicurarla gli diede un bacio sulla guancia.

Una volta all'interno del locale Bryan si accorse che c'erano davvero molte persone che non aveva mai visto prima.
Uomini in giacca e cravatta,dall'aspetto molto potente si aggiravano per tutto lo spazio circostante.

Il ragazzo dai capelli scuri si accorse di Bob e lui in risposta gli fece cenno di avvicinarsi.
''Bryan,che bello vederti.Di cosa volevi parlarmi?''

Jillian si strinse di più al suo ragazzo,aveva un po' di timore.

''Mi tiro fuori'' asserì

''Che significa che ti tiri fuori?'' quasi rise,il proprietario.

''Sei sordo per caso?Ho chiuso con questa merda'' 
Secco e conciso.
Fece per andarsene,ma la risata di quell'uomo perfido lo fermò.
''Sai quasi quasi mi dispiace vederti morire,sei un tipo esilarante''

Questa volta toccò a Bryan ridere.
''Davvero pensi di farmi paura?
Ho sconfitto i più grandi boxer di tutta la città,un grassone come te può farmi niente proprio di meno che il solletico''

Il ghigno su quell'uomo si allargò ''Ma infatti chi ti dice che sia io quello ad ucciderti?''

''Che cosa vuoi dire?''

''Bryan,Bryan,Bryan..la tua chiamata di pomeriggio mi ha giovato molto sai?Erano giorni che non riuscivo a contattarti ed il mio capo aveva minacciato addirittura di uccidermi.
Ovviamente vi saranno saltate all'occhio tutte quelle costose auto,giusto?''

I ragazzi annuirono contemporaneamente.

''Un po' di tempo fa ti chiesi di stare a torno a questa bella signorina,Jillian giusto?Parlarle,uscirci,divenire una parte fondamentale della sua vita.E beh ci sei riuscito!Non mi avevi nemmeno avvertito di esser partito con lei per Natale!Non ti sarai mica innamorato,vero Anderson?
Comunque capo sapeva che la figlia fosse arrivata in Australia,ma di certo non si sarebbe mai aspettato che vi sareste incontrati.
Non puoi immaginare la fatica che mi hai risparmiato''

Jillian con espressione schifata arretrò di qualche passo.Considerava Bryan un essere ripugnante!
Si aspettava di tutto,davvero,ma non che lui facesse il doppio gioco con lei.
E la cosa che davvero le faceva rabbia è di aver donato la sua purezza ad un lurido verme.

La ragazza dai lunghi capelli si rivolse a Bob ''Mio padre si trova qui?'' 

''Esattamente ragazza'' ghignò,facendo vedere i suoi orribili denti.

Bryan digrignò i denti e lanciò uno sguardo infuocato a quello che all'epoca era il suo capo.

''Jill,andiamo'' la prese con forza indirizzandola verso l'uscita.

''Togli le tue mani da me cazzo!Come ti sei permesso?Hai giocato con me dopo tutto questo tempo?Io mi fidavo e tu sei solo un lurido bastardo.'' gridò,sconvolta.

Non solo stava per incontrare suo padre per la prima volta,ma il ragazzo che amava l'aveva raggirata.


La porta sbatte potentemente facendo comparire quattro uomini,tutti dotati di pistole e fucili.
''Come è quel detto Bob?
Quando parli del diavolo spuntano le corna eh?''

Jillian lo guardò per la prima volte e si rivide in lui.
Stesso naso all'insù,stessi occhi glaciali.Occhi che potevano intimorire solo con un occhiata.
Si avvicinava a passo lento.Come un leone che ha appena avvistato la sua preda.Eh si,in quel momento la ragazza era una pura ed ingenua gazzella.
Le tremavano le gambe.
Aveva paura per Bryan,sinceramente di lei non le importava un granchè.
''Bambina mia,sono venuto per portarti via con me'' le accarezzò il viso,le sue mani così curate.

''Papà?'' cercò di non vacillare,cosa alquanto impossibile.
Lui scoppiò in una risata maligna.
''Jillian!E' un piacere incontrarti,sei bellissima.Lo immaginavo dopotutto,hai preso tutti i geni migliori da me'' cercò di allentare la tensione quell'uomo.Suo padre.

Il suo - ex? - ragazzo si trovava in difficoltà.Non sapeva cosa fare.
Jillian le aveva raccontato tutto.
Delle povere vittime uccise.
Degli scambi di droga.

Ma non c'era tempo per trovarsi in difficoltà,dovevano attenersi al piano.

''Comunque,credo che tu debba venire con me adesso.'' asserì verso di lei.

''Lei non viene da nessuna parte''

Ancora sette minuti.

''Ah Anderson...forse tu non sai del debito che ti ritrovi giusto?''
Lui deglutì un boccone amaro.
''Come immaginavo..be' devi sapere che tuo padre non era proprio..un santo ecco.
Diciamo che gli piaceva sballarsi,molto.
La cosa ovviamente è degenerata''

''Non è un mio problema,fin quando mio padre rimarrà in vita toccherà a lui sdebitarsi.'' il ragazzo dai capelli neri ribatté senza timore.

''Sfacciato come tuo padre vedo.Devi sapere mio caro Bryan che mezzo milione di dollari americani sono piuttosto difficili da recuperare,non contando il fatto che tuo padre è morto per le mie mani.''  esclamò fiero di se,ed il ragazzo dagli occhi smeraldo dovette trattenere l0impulso di colpirlo,dato che aveva uomini armati dinanzi a lui.

''Non ho soldi sufficienti''

''Lo so benissimo,ma so anche del patrimonio lasciato da i tuoi cari nonni,quindi o restituisci tutto con la forza o morirai,qui,adesso''Ghignò il padre di Jill.

Tre minuti.

''Sei per caso impazzito?Lui è il ragazzo che amo.Non ti permetterò di fare una cosa simile.'' urlò inviperita.''Se facessimo un patto?''

Suo padre alzò un sopracciglio invogliandola a parlare ''Io verrò con te se lo lasci in pace,sul serio''


Juàn alla fine non era una brutta persona,ma è dovuto diventarlo.
Diciamocela tutta,aveva davvero tanti soldi,poteva vivere per almeno altre trenta vite.
Voleva solo un pretesto per conoscere davvero sua figlia.
Non chiedeva altro.
Magari doveva controllarsi nei modi.

Come gli era stata strappata,non poteva accettarlo.
Non ha mai smesso di cercarla.Per tutto questo tempo.

''Ci sto'' asserì suo padre.
Bryan era sbigottito.

''Ma che cazzo ti dice il cervello?
Potrebbe uscire da quella stanza ed ucciderti.Non ti facevo così stupida non-'' Jillian fermò il suo ragazzo con un bacio delicato.

''Anche se probabilmente tu non provi lo stesso,io ti amo,ricordalo,per favore.''

Un minuto.

Non era affatto impazzita,ma lo amava troppo.
Voleva solo il suo bene.

''Jillian non ne sapevo niente.All'inizio l'ho presa per gioco perchè volevo solo portarti a letto.Ma poi ti ho conosciuta,davvero.Non pensavo saremmo finiti in questo casino.Tutto quel che ti ho detto l'ho provato,e lo provo tutt'ora.Ti amo.
N-non ce la posso fare.Mia madre è morta e non posso lasciare andare anche te.
Avevi promesso che saresti rimasta,almeno tu'' 


Jillian d'altro lato era distrutta.I sensi di colpa cominciarono a fiorire.

Il tempo era finito.

I rinforzi non arrivavano.
La coppia si sentiva tremare.

''Forza bambina mia,andiam-''
All'improvviso buio.Avevano fatto saltare la corrente.
Un rumore di vetri infranti fece schizzare gli scagnozzi di Juan sull'attenti,mentre Bryan e Jill si buttarono verso le panche.

La SWAT americana era arrivata.


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Buonpollo!
Revisionato anche questo.
Manca solo l'epilogo e ci siamo!



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