Chapter Twenty-Four: Black

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Dopo un'altra notte in bianco, Aprilia era decisamente stanca di tutto ciò che le stava capitando. Era stanca di essere così passiva rispetto agli eventi infausti che le si stavano parando davanti. Al contrario di quando era a magione Morgan, qua poteva decidere cosa fare e come reagire, quindi, decise di prendere la situazione di petto. Si alzò al sorgere del sole, recuperando la divisa di Quidditch e le punte. Si legò i capelli, si sciacquò la faccia, ed uscì di gran carriera diretta verso il campo.
Non appena arrivò sul praticello insipirò a pieni polmoni quell'aria frizzante, quindi lanciò la scopa recuperata nello sgabuzzino in aria e ci saltò sopra. Si liberò del mantello di Corvonero, dato che le impediva numerosi movimenti, ed iniziò a volteggiare in aria compiendo numerose evoluzioni.

Continuò ad allenarsi per almeno due ore, fino alle otto del mattino, quando la squadra Tassorosso, che aveva prenotato il campo, non reclamò i suoi diritti.
Aprilia nemmeno li guardò in faccia, e proseguì dritta verso il suo dormitorio per farsi una doccia veloce e recuperare i libri necessari per le lezioni del giorno.
Sulla strada verso la prima ora di lezione, incrociò gli occhi di Amanda, che le sorrisero.

"Bugiarda. Falsa." Pensò rabbiosamente Aprilia, procedendo a spalle alzate e muscoli tesi dentro l'aula.

-Ciao Pasticcino! Dormito..- ma Aprilia le diede una sonora spallata, andando a sedersi accanto a Luna.

Amanda restò sbigottita all'azione dell'amica, ed anche abbastanza preoccupata. Durante l'ora la ragazza non la degnò di uno sguardo, sentendosi tradita ed ingannata. La professoressa spiegò le varie fasi lunari nelle quali la magia era più potente, ed Aprilia non faceva altro che progettare come avrebbe preferito uccidere tutte le persone attorno a lei non appena i suoi poteri fossero stati abbastanza potenti. Dopo la lezione di Astrologia, Aprilia si dileguò velocemente, ma fu fermata da Amanda stessa, che la afferrò per un braccio.
La ragazza sfilò con un movimento fluido la bacchetta dalla cintura, e la puntò dritta verso la mora.

-Non voglio sentire nulla.- ringhiò.

La mora, spaventata, balbettò -Aprilia ma che ti prende? Cos'è..-

-Non fare la santarellina. Ti ho vista, ieri, con Draco.- mormorò.

Amanda parve comprendere, e fece per andare verso all'amica, ma lei le avvicinò la bacchetta al petto. La mora alzò le mani in segno di resa.

-Aprilia ti prego, ti assicuro che non è successo niente di ciò che tu credi.- la supplicò Amanda.

-Ah sì? E allora perché vi siete chiusi dentro un'aula deserta, di sera? Eh?- insistette.

-Gli volevo solo parlare, te lo giuro!- emise lei qualche tono alto data la tensione.

-E di cosa avreste parlato, sentiamo. Non mi pare voi abbiate molti punti in comune.-

-Non si trattava di me... ma v-volevo...- Amanda si guardò intorno -Non posso dirtelo qui, Aprilia.-

-Molto bene.- la ragazza buttò un occhio verso un angolo in disparte ed ombroso del corridoio, e ci spinse malamente l'amica.

Puntandole nuovamente la bacchetta al petto, la fissò negli occhi, spietata -Spiega.-

-Ero preoccupata per te, dall'evento a casa Malfoy sembri non dormire più, sei visibilmente dimagrita...-

-Taglia corto.- guardò in basso.

Amanda prese un grande respiro -Volevo parlare con Draco per chiedergli spiegazioni, e per farvi da tramite per cercare di sistemare la cosa. Lo so, non sono fatti miei, ma vedi... non ho mai incontrato una ragazza così dolce e gentile come te. Non vengo mai trattata bene da nessuno per via di... una faccenda successa a Durmstrang, ecco perché a magione Malfoy eravamo sedute così lontane; i genitori non vogliono che socializzi con nessuno per paura che possa in qualche modo contagiare i loro eredi.-

Reflected shadow (Draco Malfoy)Where stories live. Discover now