Chapter Six: Talk

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Quando Draco vide Aprilia, era affacciata verso il cortile interno della scuola, in un corridoio non molto frequentato in quel momento. Era ancora sbalordito per la risposta data a Pansy, ed era curioso di parlare con lei.
In minima parte forse anche un po' preoccupato, vista l'occhiataccia che le rivolse la ragazza una volta che si accorse della sua presenza.

-Spero di assistere ad altre discussioni fra te e Pansy, Morgan.- Draco si comportò come al solito, poggiando un avambraccio su una delle aperture a botte del largo corridoio.

-Ah perché, ti sei divertito, Malfoy? Dimmi, ti sembro per caso un fenomeno da baraccone?- ribatté lei, sbuffando e rivolgendo lo sguardo verso il cortile interno.

Calò un silenzio profondo, interrotto solo da qualche passerotto che sfrecciava qua e là, fendendo l'aria. Il cielo si era coperto di un leggerissimo strato di nuvole, che dava un effetto fermo alle piante, anche se c'era un po' di brezza. L'unica cosa che garantiva che quel paesaggio non era finto, era la fontana in mezzo al piazzale, rigogliosa di acqua, quasi contenta di zampillare così tanto. Qualche studente si era messo a ripassare sulle panchine, qualche altro parlava più in là.

-Immagino di sapere perché non mi levassi gli occhi di dosso.- sospirò lei.

-Oh beh, felice tu lo abbia notato, almeno per una volta non passo per depravato.-

Aprilia si volse, realizzando dopo ciò che aveva detto -Piantala di essere malizioso, Malfoy. È una cosa seria.-

-È un tratto caratteristico della mia Casa, non ne possiamo fare a meno.- anche lui rivolse uno sguardo sfuggente al paesaggio -E comunque lo so. Solo che non ti avevo riconosciuto. Mia madre non mi ha fornito una descrizione dettagliata di te, ma sapendo che ho conoscenze che mi fanno quasi essere omnipresente in ogni angolo della scuola, di te sapevo solo il nome.-

Aprilia aggrottò le sopracciglia, ancora non capendo come dovesse prendere quel ragazzo. Doveva essere amichevole o distaccata?

-In che senso?-

-Nel senso che in meno di un giorno so che sei entrata a far parte della squadra di Quidditch dei Corvonero, che prometti discretamente bene come Cercatrice, e che vieni da Ilvermorny.- disse lui con non-chalanche.

Aprilia storse la bocca per le informazioni in cui era in possesso. Si volse più volte per controllare se ci fosse qualcuno a segnare cosa stesse facendo e dove, presa da un'improvviso impulso di ripararsi. Tentò di rimanere calma, quel ragazzo le stava già facendo perdere la calma, con quel l'atteggiamento mellifluo.

-Vuoi dire che mi hai fatta spiare?- non doveva dirlo, non doveva mostrarsi vulnerabile, ma le uscì naturalmente.

-Solo per non venire impreparato a questo incontro.- le rivolse un ghigno.
-Non preoccuparti, Morgan, non ho fatto entrare nessuno in camerata per spiarti. Anche se potrei.-

Per Aprilia era troppo -Solo perché i tuoi genitori sono importanti ti senti in diritto di poter fare tutto quello che vuoi, Malfoy? Beh ti illumino sul fatto che non è così. Infastidiscimi in qualche altro modo e la tua famiglia non sarà poi più così importante, qui.- sbottò infine, minacciando in un giorno due persone, con una delle quali, tra l'altro, ci sarebbe dovuta andare d'accordo per forza.

Draco aggrottò le sopracciglia, guardandola.
-Non minacciarmi, Morgan. Non sai di cosa sono capace.-

Lei gli restituì lo sguardo -La stessa cosa vale per te, Malfoy.-

Nessuno dei due staccò gli occhi dall'altro per un lungo periodo di tempo, finché da dietro di lei non si sentirono dei passi affrettati.

-Aprilia, hai dimenticato il...- Ginny era apparsa da dietro la ragazza, e si era guadagnata un'occhiataccia da Malfoy.

La diretta interessata indietreggiò di un paio di passi, come per monito, per poi avviarsi verso Ginny ed afferrare il mantello che le porgeva l'amica. Ormai Draco guardava solo le spalle della ragazza, quando si accorse di una piega sul suo volto.
Un sorriso? Merlino, perché sorrideva? Aveva appena avuto una complicazione in più per invitarla al maniero, e sorrideva?

-Bah- borbottò tornando in Sala Comune.

🗝

A cena aveva rassicurato Ginny sul fatto che Draco non l'avrebbe più infastidita, e quando la rossa le chiese come avesse fatto a tenergli testa, Aprilia le rispose che per lei era normale avere a che fare con gente del genere. Ed era così, ci era abituata.
Ma quel ragazzo le aveva fatto uno strano effetto. Sembrava avere tutto il potere dell'universo nelle mani e non saperci bene cosa fare o come utilizzarlo.

Era raggomitolata in Sala Comune Corvonero, quando finì di leggere la lettera di sua madre.
Luna era seduta alla poltrona adiacente, entrambe davanti ad un caldo falò.
Lei stava leggendo un libro scolastico "Animali Fantastici e dove trovarli" di un certo Newt Scamander, ma si era perfettamente accorta della faccia assorta dell'amica.

-Tutto bene?- fece lei con la sua voce sibillina e dolce.

Aprilia sembrò sentirla dopo, infatti solo dopo qualche secondo si riscosse, annuendo, ma senza staccare gli occhi dalla lettera.
Luna fece spallucce, immergendosi nuovamente nella lettura del libro che aveva scritto suo prozio.

-Luna- la interruppe lei, insicura.

-Si?- l'interessata si sistemò con un gesto quasi naturale i lunghissimi capelli biondi dietro il viso.

Aprilia aprì la bocca, ma poi la richiuse. Voleva parlare con qualcuno, dire le cose davvero come stavano. Voleva esprimersi, ma non conosceva bene queste persone, non poteva ancora fidarsi.

-Tu.. cosa hai capito della situazione di oggi?-

-Fra te e Malfoy?- chiese Luna, chiudendo il libro del magizoologo.

-Te cosa hai paura io abbia capito?-

Quella domanda spiazzò Aprilia, che strinse le labbra in una linea dritta.

-Non lo so... avrai forse qualche pregiudizio.-

-Hai paura che gli altri pensino che conosci Draco?-

La ragazza rimase sbalordita dalla capacità d'intuizione dell'amica, che dietro quel viso dolce e un po' svampito nascondeva un vero e proprio cervello da Corvonero. Oggettivo, distaccato e brillante.

-Io... Luna, vorrei dirti qualcosa, ma ho paura che mi pregiudicherei l'amicizia che ho con te e con gli altri, se ve lo dicessi.- sputò infine la verità.

-Chi sono io per giudicare, Aprilia? Se vuoi posso ascoltarti.- disse lei interessata, mettendosi a gambe incrociate.

Aprilia controllò se ci fossero davvero solo loro due in Sala Comune, poi parlò, a bassa voce.
-Vengo da una famiglia molto importante negli Stati Uniti, e che ha vissuto per qualche anno insieme ai Malfoy. Mia madre vuole che ci socializzi di nuovo per il bene della visione sociopolitica delle famiglie. Tutto qua, io in realtà non ci vorrei avere nulla a che fare con quello spocchioso viziato.- incrinò le sopracciglia, per prepararsi alla reazione dell'amica, che non arrivò.

-Ah, okay. Ecco spiegata la tua faccia per la lettera di tua madre.-

Aprilia scostò con un gesto della mano il pezzo di carta, quasi infastidita -Si, mi dice che dovrò andare al maniero dei Malfoy il primo di ottobre, perché ci sarà un grande incontro con tutte le famiglie ed io dovrò mostrarmi insieme a quel, quel.. quello schifoso essere.- terminò infine, abbracciandosi le gambe.

Luna la guardò sorridendo compassionevole.
-Non preoccuparti di dirlo a Harry o agli altri. Forse la prenderanno un po' male in un primo momento, ma poi capiranno che non è colpa tua. Sarai costretta a passare un po' di tempo con Draco se poi ci dovrai passare un'intera serata.-

-Ed io che cercavo di separarmi da persone del genere, ma no, me le devo ritrovare ovunque.- sbuffò, portandosi due dita sulle tempo a sorreggere la testa.

Recuperò la lettera da terra per poi gettarla nelle fiamme del caminetto, dove avrebbe preferito bruciare lei stessa, in quel momento.

Reflected shadow (Draco Malfoy)Où les histoires vivent. Découvrez maintenant