7.

2K 165 82
                                    

~
"Aspetta un attimo" lo interruppe Odisseo.
Achille, come svegliatosi da una specie di dormiveglia, lo fissò, a metà tra l'irritato e il sorpreso.
"Cosa c'è?" domandò.
"Tu come fai a sapere tutto questo? Non stavi... dormendo?" gli chiese.
Achille sembrò spiazzato dalla domanda.
"Beh... in parte questi fatti mi sono stati raccontati da Chirone, ed in parte... non lo so" disse, sincero.
Odisseo non parve soddisfatto della risposta; tuttavia non replicò.
Achille, dopo avergli lanciato un'occhiata, ricominciò a parlare.
~

Achille aprì lentamente gli occhi.
Si trovava steso su un praticello corto, e in quel momento di una sola cosa fu sicuro: non si trovava più sul monte Pelio.
"Ben svegliato, figlio mio"
Achille mise a fuoco la figura davanti a lui.

Teti, maestosa e gelida come sempre, si erigeva in tutta la sua statura.
"Madre!" esclamò, sorpreso. "Dove mi trovo?" chiese.
"A Sciro" rispose lei, secca.
Prima di lasciargli il tempo di fare alcunché, gli porse una tunica da donna bianca.
"Mettitela" ordinò.
"Cosa...?"
"Poi andremo alla corte del re di Sciro, Licomede. Ti presenterò a lui come Pirra. Vivrai lì fino a quando sarà necessario"comunicò Teti.
"Aspetta..."
"Non devi rivelare a nessuno di essere un uomo. Non sarà difficile non destare sospetti: hai un fisico molto asciutto. Ricorda che durante la permanenza non devi toccare armi, nè fare cose sconvenienti per una ragazza, nè..."

"ORA BASTA!" sbottò Achille. Era confuso, sì, ma soprattutto contrariato. Non avrebbe fatto proprio nulla di quello che gli ordinava sua madre.
"Non mi vestirò da donna, nè andrò da Licomede!" urlò. "Io voglio tornare da Patroclo" aggiunse, mesto.

Questo fece infuriare Teti.
Il ragazzo capì che era arrabbiata solo grazie al lieve ingrottamento delle sue sopracciglia.
"Patroclo..." mormorò. "Quel mortale è molto importante per te, non è così?"
Rimase in silenzio per qualche secondo, come se stesse pensando.
Infine sorrise.

"Molto bene" disse, con uno scintillio negli occhi. "Non volevo arrivare a tanto, ma..."
"No..." sussurrò Achille. Sapeva già cosa avrebbe detto.
"Se non fai esattamente cosa ti dico, il tuo amico ne pagherà le conseguenze"
Sua madre ebbe un fremito. "E sai quando può essere distruttiva la rabbia di una dea" aggiunse, quasi vantandosi.

Il giovane Pelide chiuse gli occhi. Non aveva altra scelta.
"Lo farò" disse. "Ma tu devi promettermi che non lo toccherai, non gli farai del male, non gli darai false informazioni"
"Potrei farlo, ma ciò non significherebbe che manterrei la mia parola" rispose, melliflua. "Dovrai accontentarti di una garanzia effimera"
Achille digrignò i denti. "Va bene" accettò, a malincuore.
"Perfetto" approvò Teti. "Ora indossa la tunica"

Il ragazzo ubbidì. Non si era mai sentito più stupido in vita sua. La veste gli cascava da tutte le parti, soprattutto sul petto, e tra tutte quelle pieghe si muoveva impacciato e goffo. E questo non gli si addiceva.
"Non ci crederà mai nessuno" affermò, con disprezzo. "Mi sta malissimo"
Teti lo osservò, curiosa. Poi, quasi distrattamente, mosse un dito disegnando figure immaginarie nell'aria.
L'abito iniziò a modellarsi al corpo di Achille. Lì dove doveva esserci il seno, si aggiunsero numerose pieghe alla stoffa.
Altre pieghe si concentrarono sull'inguine, per nascondere ciò che di lui non era femminile.
Per ultima cosa, il laccio che gli teneva i capelli si sciolse da solo.
Una cascata di riccioli biondo ardente gli si riversò sul viso.

"Ora sei... bellissima" mormorò Teti.
Achille abbassò lo sguardo, con gli occhi pieni di lacrime.
A Patroclo piaceva tanto quando lui si scioglieva i capelli. Avrebbe voluto che fosse lì. Sarebbe stato perfino divertente fingersi delle ragazze insieme.

Audaces Fortuna IuvatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora