4.

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"Patroclo! Cosa ci fai lì impalato, vieni subito a conoscere il nostro ospite!" esclamò Chirone.
Ermogene, con un sorrisetto obliquo sul volto, guardò il ragazzo bruno con curiosità.
"Piacere, io sono Ermogene" gli disse, mellifluo.
"Patroclo" sorrise il ragazzo. "Piacere mio, nobile Ermogene"
Achille, fissando la scena, cercò di ignorare il fastidio che provava provocato dall'immagine del suo compagno tutto intento a sorridere ad uno sconosciuto.
Si sedettero tutti al tavolo, e il banchetto ebbe inizio.
Su questo non avevano dubbi: era il più sfarzoso a cui avevano mai partecipato.
Il vino scorreva a fiumi, e, nonostante ai due ragazzi fu permesso di prenderne solo mezzo bicchiere, fu sufficiente per farli sentire adulti ed allegri.
Non mancarono i racconti di guerra, e neanche le tanto ambite storielle spinte.
"Gli appartenenti a questa tribù dell'Asia usano accoppiarsi in pubblico, senza ritegno alcuno, o almeno così mi avevano riferito" stava narrando un mercenario piuttosto brillo. "Ma io non ci credevo più di tanto, così quando sono entrato in questo villaggio, sono rimasto secco quando sono inciampato su due che lo facevano in mezzo alla strada! E anche rumorosamente!". Al che l'uomo si mise ad imitare, con grande verosimiglianza, i suoni che stavano facendo i due.
Achille e Patroclo risero con gli altri, ma timidamente, forse intimiditi dalla presenza taciturna di Chirone.
Il giovane Pelide fu sorpreso dal fatto che Ermogene si limitasse ad ascoltare, senza narrare niente.
Di solito erano proprio gli ospiti principali a fornire le storie più succose, forse perché era a loro che era offerto più vino.
Ma nonostante Ermogene ne stesse consumando in grandi quantità, non dava segno di essere ubriaco.
Forse è uno di quelli che più beve, meno parla, riflettè Achille. Ma non pensò a lui ancora per molto: il racconto di un soldato grande e grosso, pieno di cicatrici sul volto, che sosteneva di essere riuscito ad infilzare quattro nemici in un solo affondo di spada, catturò tutta la sua attenzione.

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Achille sbadigliò. Era passato il suo momento solito di andare a letto già da un pezzo e si sentiva esausto.
Notò che Patroclo non era da meno: aveva gli occhi semichiusi, e il nastro che gli legava i capelli era caduto, lasciando scivolare tutti i riccioli spettinati sul viso.
Il suono familiare degli zoccoli di Chirone li fece scattare entrambi.
"Ragazzi, salutate l'ospite e poi dritti nelle vostre stanze" ordinò.
Poi si avvicinò ad Ermogene, che giaceva con la testa appoggiata sul tavolo, e lo scosse delicatamente.
"Nobile Ermogene, ora la servitù provvederà a lavarti e a mostrarti la tua stanza" riferì il centauro. "Desideri una donna per la notte?" aggiunse poi.
Achille e Patroclo non se ne stupirono più di tanto: era normale offrire compagnia notturna agli ospiti di alto lignaggio.
Ermogene tossicchiò piano. "Non vorrei essere di disturbo, ma... sarebbe un problema avere un uomo?" chiese.
I due ragazzi gelarono. Improvvisamente vispi e svegli, attesero il responso.
"Nessun problema" rispose Chirone con naturalezza.
Achille non riuscì in alcun modo a nascondere la sorpresa.
Ciò che provava era così palese che anche Ermogene, completamente sbronzo, lo notò.
"Ehi, biondino" biascicò. "Non pensare che non mi sia accorto di come divori con gli occhi il tuo amichetto, qui"
Achille avvampò, balbettando qualcosa di indefinito.
"E tu, sì, tu, quello scuretto" aggiunse rivolto a Patroclo, sogghignando. "Non dirmi che non gli hai mai guardato l'arnese, eh?"
Questi, rimasto di sasso, abbassò lo sguardo.
"Guardate che non vi sto mica insultando!" si affrettò ad esclamare Ermogene. "È una cosa bella! Io... è bellissimo farlo con un..."
"Ora basta" lo interruppe Chirone, che durante l'intero scambio di battute era rimasto in silenzio. "Voi due, a dormire. Si è fatto anche fin troppo tardi".
Sia Patroclo che Achille si assicurarono di tenere lo sguardo solidamente fissato sul pavimento mentre si dirigevano verso le loro camere.
Achille, una volta disteso sul giaciglio, si lasciò andare in un pianto fatto di un misto di disperazione e rabbia.
Cosa avrebbe pensato Patroclo di lui a quel punto?
___
Achille si svegliò, e ci mise qualche secondo a ricordare il motivo per cui il suo giaciglio era umido.
Si alzò controvoglia.
Adorava le battute di caccia, ma quel giorno... aveva voglia solamente di afferrare una spada e colpire l'albero che usava sempre per quello scopo.
Con un broncio scuro sul viso, uscì dalla camera imbattendosi immediatamente in Chirone.
"Devo parlare sia a te che a Patroclo. Subito" sibilò.
Achille non ebbe neanche il tempo di rispondere che il centauro trottò via.
Di male in peggio: Chirone è anche arrabbiato con me, pensò il giovane affranto.

---
Chirone li aveva fatti riunire nel boschetto di ulivi che circondava la residenza.
Achille comprese che l'imbarazzo tra di loro dopo la notte non era sfumato neanche un po'. Se non altro, stare nelle sue vicinanze era diventato ancora più...
"Achille, Patroclo. Mi dispiace per quello che è successo" disse Chirone.
I due, all'unisono, alzarono lo sguardo e lo fissarono.
Ma non era arrabbiato? si chiese Achille, confuso.
Lanciò una timida occhiata a Patroclo: aveva un'aria perplessa anche lui.
"Non dovevate venire a saperlo così... cioè... tu, Achille..."
Il Pelide non poteva credere a quello che stava succedendo.
Chirone, l'inflessibile Chirone, era... imbarazzato?
Il centauro fece un respiro profondo.
"Ciò che voglio dirvi," riprese, calmo, "È che non esiste un solo tipo di amore. Ce ne sono tantissimi diversi, ma... è sempre amore"
Chirone che parla di... amore?
"È perfettamente normale che un uomo sia attratto da un individuo del suo stesso sesso. Non è una malattia, non è una malformazione, non è un brutto vizio che va stroncato. Il fatto è" disse Chirone, solenne, "Che dovete sentirvi totalmente liberi di fare ciò che volete"
Forse aspettandosi una reazione che non ci fu da parte dei due, il centauro stette in silenzio qualche secondo.
"Ed ora sbrigatevi, siamo in ritardo per la battuta di caccia" ordinò Chirone, tornato alle abituali maniere brusche.
Achille e Patroclo, ancora rifiutando il contatto visivo, si diressero verso le stalle e sellarono i propri cavalli.
Il ragazzo biondo accarezzò la criniera candida di Leptine, la sua puledra bianca come le nuvole.
La sua mente si arrovellava invano cercando di capirci qualcosa su ciò che era appena accaduto.
Alzò lo sguardo e incontrò lo sguardo di Patroclo, già montato sul suo stallone nero Bucefalo.
Mi è mancato il suo viso.
Achille sorrise.
E il sorriso che fece Patroclo allora... Achille se lo sarebbe ricordato a lungo.

———
Salve, Patrochille shippers!
Sì, sono viva!
Per motivi che chi segue anche la mia altra storia saprà (andate a dare un'occhiata se volete, si chiama Parole Morte) [ma sì, spammiamoci a caso] nella settimana passata non ho avuto un secondino di tempo libero per scrivere, quindi, scusate.
Per chi non lo sapesse, sì, parlo ai 3 poveri cristi che seguono la mia storia ^_^ ps.: vi adoro!
Comunque, il discorsetto alla "love is love" di Chirone aveva parecchi significati alternativi.
"Non dovevate venirlo a sapere così" alias: "Avevo in mente di farvi una lezione lunga e prolissa sull'argomento, aiutandomi con una carota e un bicchiere per farvi capire bene, accidenti!"
"È sempre amore" alias: "Se ti piace il tuo amico, è normale"
"È perfettamente normale che un uomo sia attratto da un'individuo del suo stesso sesso" alias: "Si vede da un chilometro che siete innamorati cotti a puntino e da dieci che siete totalmente imbranati"
"Dovete sentirvi totalmente liberi di fare quello che volete" alias: "Lì c'è un comodo praticello dove potete figliare in modo comodo e pratico"

COSA PARTORISCE LA MIA MENTE MALATA AIUTO

Ermogene: *discorsetto*
P&A: *se ne vanno imbarazzati*
Chirone&Ermogene: *batti pugno* *sculettata con sederata* PATROCHILLE SHIPPERS: UNITI! *parte la musichetta* *iniziano a ballare*

Okay, basta.
SI RICORDA CHE QUESTE CRETINATE NON FANNO PARTE DELLA STORIA lol.
Eee niente, grazie per aver letto tutte queste baggianate random.
Vi avverto che il cinque sarà proprio carino :3
Se vi è piaciuto il capitolo, lasciate un voto e un commento!
GRAZIE!
Bye
~Evie

Audaces Fortuna IuvatWhere stories live. Discover now