5.

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Chirone avanzava al passo nella foresta, dove sarebbe stata condotta la battuta di caccia.
Ermogene, in groppa ad un destriero pezzato, era accanto a lui.
Achille e Patroclo erano qualche metro avanti a loro.
Il centauro notò che si erano riappacificati, ma...
Ora avevano una consapevolezza in più.
"Lo pensi anche tu, vero?" gli chiese Ermogene ad un tratto.
Il centauro trasalì.
"Di cosa parli?" domandò a sua volta. Domanda inutile. Sapeva benissimo a cosa si riferiva.
"Su, Chirone" disse l'uomo. "Mi sembra che sia arrivato il momento di parlarci con franchezza, non credi?"
Dato che non ottenne una risposta, continuò.
"Ripeto: lo pensi anche tu?"
Chirone sospirò.
"Ovvio che lo penso. Anzi, no: io lo so" dichiarò. "Lo sospetto da molto tempo"
Ermogene scoppiò a ridere.
"Suvvia, si capirebbe lontano chilometri!" esclamò. "Il biondino è così adorabile, è tale e quale ad una ragazza"
"Non l'hai mai visto arrabbiato..." mormorò Chirone.
"E il brunetto, nonostante si capisca che sia di genere maschile, non ha occhi che per lui" continuò.
"Ma dimmi," chiese, in tono confidenziale, "Loro due hanno già...?"
"Ma come ti salta in mente!" sibilò Chirone. "Hanno solo dodici e quattordici anni!"
"Io a undici anni ho baciato mio cugino" fece spallucce Ermogene. "Le donne non mi hanno mai attratto particolarmente, a dire il vero"
Chirone scosse la testa.
"Comunque, non puoi dire che non siano bellissimi insieme!" esclamò l'uomo.
Il centauro lo guardò, e sorrise.
"No: loro due, insieme, sono la perfezione" disse.

"Scommetto che oggi ucciderò un cinghiale" dichiarò Patroclo.
"Io ne ucciderò due" promise Achille.
Il giovane Pelide guardò l'amico: era tornato esattamente come prima. Chiacchierone, estroverso, premuroso.
Io invece sono cambiato.
Achille aveva capito una cosa importante, tra la sera prima e quella mattina.
Non doveva più nascondersi. Non aveva nessun problema, e se Patroclo gli piaceva... ben venga!
Non sapeva dare un nome ai suoi sentimenti, ma sapere che fossero... nella norma... lo tranquillizzava.
Ciò che lo contrariava era Patroclo: il suo atteggiamento non si era modificato di una virgola.
"Se catturo un cinghiale, tu dovrai fare tutto ciò che voglio" lo sfidò il compagno.
"E lo stesso dovrai fare tu" ribattè Achille.
Sapeva già cosa avrebbe chiesto all'amico se avesse vinto.

Cavalcavano oramai da parecchio, quando videro un movimento tra gli alberi.
Un enorme cinghiale sbucò da un cespuglio.
Achille e Patroclo, quando lo videro scappare, si lanciarono all'inseguimento.
"Ragazzi! No! È pericoloso!" urlò Chirone, ma loro erano già troppo lontani.
Ogni freccia scagliata era riuscita solamente a ferire la bestia superficialmente, e i cavalli iniziavano ad essere stanchi.
Capirono entrambi che era la loro ultima possibilità di ucciderlo.
All'unisono, scoccarono la loro ultima freccia.
L'animale stramazzò al suolo, colpito a morte.
Achille fermò il suo cavallo, imitato subito dopo da Patroclo.
Smontarono, e, sempre insieme, con il loro pugnale da caccia posero fine alle sofferenze del cinghiale.
Esausti, si scambiarono un sorriso.
"Allora, pronto a fare ciò che voglio?" chiese Patroclo.
"Scordatelo! Ho vinto io!" ribattè Achille.
"E invece no!"
"E invece sì"
"L'abbiamo ucciso insieme, non si può stabilire un vincitore" dichiarò Patroclo.
"Allora tu farai ciò che io voglio, e io farò ciò che tu vuoi" decise Achille.
Si alzarono in piedi, ancora ansimanti.
"Chirone! Ermogene! L'abbiamo preso!" urlò Patroclo.
Non ci fu risposta: nel silenzio l'unico rumore che si sentì fu il cinguettio degli uccelli.
"CHIRONEEEE!" chiamò ancora Patroclo.
"ERMOGENEEEEE!" urlò Achille.
Invano: il bosco rimase silenzioso e solitario.
I due si rassegnarono al fatto che... si fossero persi.
Costretti ad abbandonare la preda, montarono di nuovo sui destrieri e cercarono di ritrovare la strada di casa.
Vagarono in silenzio per più di un'ora, cercando di mostrarsi impavidi e coraggiosi.
Quando iniziò a piovere, si rifugiarono di corsa in una grotta buia e umida.
Era appena sufficiente per dare un riparo a loro due, così furono costretti a lasciare fuori i cavalli.
Achille guardò la pioggia incessante, in silenzio.
Nonostante stessero in una situazione tremenda, lui era con Patroclo.
L'avrebbe protetto ad ogni costo.
Si voltò verso l'amico, cercando di dire qualcosa, e rimase immobilizzato.
Patroclo stava piangendo.
Grosse lacrime gli scivolavano lungo le guance, senza che riuscisse a fermarle.
Achille sentì che gli occhi si stavano inumidendo anche a lui.
Ricacciò indietro le lacrime, e, di getto, abbracciò Patroclo.
Il ragazzo, al contatto con Achille, si rilassò.
"Non permetterò che ti succeda nulla" sussurrò.
Patroclo, smettendo di piangere, si avvinghiò ancora di più a lui.
Il ragazzino biondo tremò. Ma non per il freddo.
"Togliamoci le tuniche" propose Patroclo, ormai calmo, al Pelide. "Sono fradicie, prendiamo solo freddo tenendole addosso"
Achille ubbidì, sfilandosi l'abito zuppo.
Mentre Patroclo si spogliava a sua volta, non riuscì a staccargli gli occhi di dosso.
Quando i loro sguardi si incrociarono, Achille arrossì.
Si voltò a guardare da un'altra parte, imbarazzato.
Ma solo io penso queste cose?!, si disse il Pelide disperato.
Poi rammentò ciò che aveva detto Ermogene la sera prima.
"E tu, non dirmi che non gli hai mai guardato l'arnese!"
E Patroclo aveva abbassato lo sguardo...
Questo significava forse che...
Achille gattonò verso il compagno, e si sedette accanto a lui.
Molto vicino.
"Patroclo, ricordi la sfida di oggi?" chiese, piano.
"Quella che ho vinto? Certo" rispose lui, un flebile sorriso sulle labbra.
"Devi fare quello che voglio io, giusto?" chiese.
Senza aspettare una risposta, continuò.
"Devi solo rispondere ad una domanda. Poi io farò tutto ciò che vuoi"
Patroclo lo guardò, attento.
"Riguardo a quello che hanno detto Ermogene e Chirone... ecco... cioè..."
Fece un respiro profondo.
"IO POTREI MAI PIACERTI IN QUEL SENSO?!" urlò, tutto di un fiato.
Patroclo, dopo un attimo di smarrimento, sorrise.
"Achille, tu mi sei sempre... piaciuto. Ma pensavo che tu non..."
Il Pelide lo abbracciò stretto.
Poi lo baciò.
Il loro primo bacio fu impacciato e tranquillo, ma per loro bellissimo.
Poi se ne diedero altri, ed altri ancora.
Non separandosi neanche per un momento, rotolarono e finirono distesi sul pavimento della grotta.
Patroclo si posizionò sopra di lui, ed Achille ne fu per un attimo spaventato.
Preso da un'improvvisa passione, il ragazzo bruno si avventò sulle labbra del compagno.
Achille, sorpreso da quella impetuosità, rimase un attimo immobile prima di rispondere al bacio con tutto se stesso.
Non riusciva a ragionare: solo, si abbandonò a quel momento.
Sorridendo alle carezze di Patroclo, desiderò di poter vivere tutta la sua vita lì, con lui, lontano da guerre, conflitti, nemici.
Sappiamo bene che non andò così.

———
Salve, Patrochille shippers!
Una sola parola: IMBARAZZOOO.
Scusatemi, ma non posso proprio farcela a scrivere cose troppo spinte.
Pensavo che non avrei avuto problemi a farlo... e invece eccomi qua.
Spero che quando tra loro due le cose si faranno sederose (cosa cribbio ho appena detto?) sarò pronta per una scena matura.
Eppure io l'immaginazione c'è l'ho. E galoppa più veloce di quanto voi pensiate, ve lo assicuro :D
Mah. Io non lo so. Sono strana, okay?
Comunque, è il momento delle cretinate di fine capitolo.

- Noi ridiamo e scherziamo, ma dove erano Chirone ed Ermogene in tutto questo?
Me: *faccia pervy* forse avevano trovato una grotta anche loro...
Me: *si rende conto di quello che ha appena pensato* *si sotterra stile struzzo*

- Vogliamo parlare di quanti doppi sensi ha questa frase?
"Togliamoci le tuniche" propose Patroclo.
Aiut. Che degrado.

- Me: RAGAZZI! VI RIVELERÒ ESATTAMENTE COSA HA FATTO LA PATROCHILLE NELLA GROTTA!
Persone: HANNO CONSUMATO IL LORO RAPPORTO? (se capite ciò che voglio dire hehehe)
Persone: HANNO FATTO COSE SEDEROSE?
Persone: ACHILLE È INCINTO?
Persone: HANNO GIRATO UN FILMINO CHE HA SPOPOLATO SUL WEB?
Persone: CHIRONE ED ERMOGENE SONO STATI A GUARDARLI RIDACCHIANDO COME RAGAZZINE?
Me: Ehi ehi ehi, fermi tutti. Hanno solo pomiciato.
Persone: ...
Persone: *la uccidono*

Comunque devo darvi una ferale notizia: la prossima settimana parto per il campo scuola, e non potrò aggiornare :'( quindi penso che vedrete il capitolo 6 il lunedì dopo questo.
Nooo, non fate così, non piangete vi pregooo
No, a parte gli scherzi.
Mi dispiace molto :\

Ebbene, penso di avervi annoiato abbastanza.
Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un voto e un commento!
Bye!
~Evie

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