6- None of your business

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-Beh le gang a quanto ne so non sono sempre pericolose, e poi hanno quei tatuaggi, mi fanno impazzire.-

Mi tasto il braccio in cui ho il tatuaggio della vipera, è stato difficile nasconderlo a Betty, ma ne valeva la pena, sul braccio è venuto fantastico.

Il fatto che le gang la attraggono mi fa spuntare un sorriso, ripenso al momento nello stanzino, quando stavamo per baciarci.

Perchè non lo ho fatto prima che scadesse il tempo?

-Spero di non aver interrotto conversazioni importanti.-

Entrambe si scambiano un occhiata d'intesa.

-Niente che ti riguardi Jones.- Esclama Jennifer facendo un mezzo sorriso.

-Ragazzi? Si si dai un po' di gossip non guasta mai.- Non mi intriga tanto ma devo pensare ad altro.

-Meglio di no Jug sei ancora troppo piccolo per certi discorsi- Dice B ironica.

Qualcuno Bussa alla porta, probabilmente la madre di Betty, come pensavo è lei, la prende per il polso e la trascina in cucina.

Rimaniamo da soli in salotto.

-Beh... Imbarazzante.- Dice lei rompendo il ghiaccio.

Mi rigiro le mani nervosamente.

-Già considerando che stavamo per...-
Vengo interrotto da lei prima che possa completare la frase.

-Si ecco riguardo a quello meglio dimenticarlo...- La cosa non mi fa impazzire, l'ultima cosa che avrei fatto sarebbe stata dimenticarlo.

Jen's pov

Lo guardo negli occhi intensamente, non so il perchè abbia detto quella cosa, l'ultima cosa che voglio è dimenticare.

Con mio grande sollievo Betty ritorna interrompendo quell'imbarazzante silenzio che si era creato tra di noi.

-Tutto ok?- Domando io, notando che ha una faccia sconvolta.

-No... Mia madre ha ricevuto una lettera... Da un tizio che dice di essere l'assassino dell'insegnante morta ieri.- Dice lei, io sobbalzo spaventata, non ho lasciato la tranquilla Boston per ritrovarmi in questo incubo di città.

-Cosa c'era scritto?- Chiede Jughead con uno sguardo tra il curioso e il terrorizzato.

-Dice che ucciderà altre persone finchè qualcuno non rivelerà la sua identità.- A quell'affermazione mi alzo in preda al panico.

-Scherziamo? Perchè lo avrebbe mandato a tua madre? E perchè uccide la gente... Io io non capisco... O mio Dio sto impazzendo.- Urlo io in preda al panico, Jughead si alza di scatto prendendomi le mani.

-Devi stare tranquilla... Non ti succederà niente finchè io... cioè volevo dire... Noi ti staremo vicini.- Mi dice lui, probabilmente non si rende conto di quanto siamo vicini mentre me lo dice, arrossisco senza rendermene conto, non ci accorgiamo del fatto che Betty sta scrutando la scena con un sorriso malizioso.

- Mi dice lui, probabilmente non si rende conto di quanto siamo vicini mentre me lo dice, arrossisco senza rendermene conto, non ci accorgiamo del fatto che Betty sta scrutando la scena con un sorriso malizioso

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-uuuhm...- Ci giriamo imbarazzati nella sua direzione, io mi mordo le labbra nervosamente, non so perchè ma è come se non potessi fare a meno di lui.

Ma che diavolo mi passa per la mente? Lo conosco la 2 giorni e già non ne posso fare a meno?

Passano settimane dal misterioso messaggio dell'assassino, e ancora niente omicidi, sembrava quasi che fosse uno scherzo idiota, anche se ad essere onesta il fatto che lo abbiano spedito alla madre di Betty non sembra casuale: lei lavora al giornale cittadino, ha un'influenza rilevante su tutta la città, perciò mandarlo proprio a lei è una mossa più che astuta da parte dell'assassino.

In queste settimane non è successo nulla di rilevante, ho rafforzato il legame con Betty, ci vediamo ogni giorno ormai, Jughead e io non ci parliamo molto, vogliamo evitare di tornare nella situazione imbarazzante in cui rischiamo di finire ogni volta, ma continuiamo a scambiarci sguardi infiniti, di cui non mi stancherei mai, diventiamo "l'inseparabile trio" o almeno così ci siamo chiamati per un po', Betty continua a "sbavare" dietro ad Archie, non so cosa ci trovi in lui, è tanto bello quanto stupido.

Preparo la cartella e mi dirigo fuori, aspetto Betty fuori l'aula di biologia, torniamo assieme a Jughead oggi.

-Ehi!- Le dico io vedendola uscire.

-Ciao... Scusami ma oggi non riesco a tornare, devo recuperare un test di matematica.- Annuisco comprensiva.

Penso dopo al fatto che io e Jug dobbiamo tornare da soli, è la prima volta dopo settimane che rimaniamo soltanto io e lui.

-Ciao- Mi dice lui comparendo dall'angolo del muro, mi fa sobbalzare  immediatamente.

-Ma che ti dice il cervello? Mi hai fatto prendere un infarto.-Esclamo io furibonda.

-Scusa scusa... Dov'è B?- Chiede lui cercandola nei dintorni.

-Oggi ha un test.- Dico io con un tono quasi impercettibile, non sono mai stata tanto in imbarazzo.

-Okay, allora saremo solo noi due...- Dice lui.

Ci avviamo verso le nostre rispettive case, il silenzio regna nella conversazione, lo so che jug è un tipo solitario, e taciturno se non conosce bene le persone.

-Betty mi ha detto che la prossima settimana compi gli anni.- Dico io per rompere il ghiaccio.

-Oh wow... Te lo ha detto, possibile che non tiene mai la bocca chiusa.- Urla lui scocciato.

-Non credo di capire, che problemi hai con il tuo compleanno?- Chiedo io scioccata, non capisco proprio cosa ci sia che non va.

-Lascia perdere... Non è affar tuo...- 

Dice lui mollandomi in mezzo alla strada senza neanche salutare, cambia strada, semplicemente.

Cosa diamine gli passa per la testa a quello?

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Bonjour a tout le mond (un po' di francese quest'oggi).

Ma rieccoci con questo nuovo capitolo, ditemi se vi piace questa nuova storia, perchè lo spero davvero, ho visto i voti che sono aumentati, ne sono davvero felice, grazie a tutti.

fatevi sentire timidini, non mordo mica.

stellinete e commentate al prossimo capitolo miei cari.

•Rebel• |Cole Sprouse|Where stories live. Discover now