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Riki si sdraia sul divano, pare che dormiremo qui stanotte. La madre voleva che dormissi nel suo letto, essendo incinta, ma ho insistito. Non abbiamo ancora detto alla famiglia di Riki che stiamo insieme, ma neppure alla mia; abbiamo deciso che lo faremo domani mattina.
Sembra davvero stressato; mi ha spiegato che si metterà a cercare lavoro, lascerà perdere l'università e mi ha detto che proverà a darmi più attenzioni, anche se non credo di averne bisogno. Avrei dovuto fare una visita agli inizi di dicembre, ma la rimanderò. Ormai sono quasi alla fine della mia gravidanza. Il problema è che non so nemmeno se riuscirò a sostenerle due bambine. Il doppio di tutto costerà... beh, il doppio.
Mi sdraio accanto a lui; ha tanti pensieri per la testa anche lui: ora si sono aggiunti anche I genitori, senza togliere loro nulla, che hanno inevitabilmente bisogno anche di lui.
«A che pensi?» chiedo.
«Tante cose. Saranno giornate piene... e dubito che avrò tempo per te. Non mi sento per niente un buon compagno»
«Amore...» gli do un bacio sulla fronte, ma noto che lui non sta per niente scherzando. «Sei un bravo fidanzato, e credimi, come te ce ne sono pochi»
Intona i primi versi di "Come te non c'è nessuno", facendomi ridere.
«Amore» dico di nuovo «Ma quando guarderai le mie figlie, penserai alla loro... insomma, "vera origine"?»
Il suo sorriso si spegne. «Le tue figlie sono anche le mie, ora. Lui... lui è stato uno stupido a lasciarti, e forse avrò sempre un po' di odio verso di lui, ma mai verso delle bambine innocenti. Non è colpa loro se il padre era uno stronzo.»
Vedendo la determinazione e anche quel pizzico di rabbia con cui mi risponde, mi pento di aver fatto quella domanda.
«Scusa» sussurro.
«Non è colpa tua. È che, con tutti questi problemi, il solo pensiero di quell'essere che si è permesso di ingravidarti e lasciarti da sola come se fosse tutto normale mi irrita di più.»
Annuisco, e mi avvicino a lui, lasciandomi coccolare.
"Quell'essere", ha detto. Quanto mi vuole bene...
Mi stringe più forte.
Mi sento come in una bolla; sono ricoperta da uno strato di dolcezza e amore che solo lui riesce a darmi. Mi sento protetta: se sono con lui nemmeno il vento può scompigliarmi i capelli. Non lo permetterebbe, ma se succedesse mi direbbe "Sei bella lo stesso".
Non penso di aver mai amato qualcuno tanto. E onestamente spero non finisca male. Ma perché dovrebbe finire male?
«Amore, è tardi» mi sussurra il mio ragazzo, notando che sono ancora sveglia.
«Lo so.» dico e, in tutta risposta, mi alzo. Apro la finestra e resto a osservare le stelle.
Ah, le stelle.
Una delle più belle meraviglie della natura.
Chissà quante persone si sono dichiarate sotto le stelle.
Chissà quanti amori sono finiti, sotto le stelle.
Chissà quanti bambini sono stati sdraiati sull'erba fresca, sotto le stelle, a guardare il cielo della sera.
Le stelle ci guardano, ci osservano, vegliano su di noi, fanno in modo che la notte non ci porti via, nelle tenebre più profonde della tristezza.
Mi piacciono tanto le stelle. Vorrei poter essere una stella, nella mia prossima vita.
Riki mi guarda, sorride, poi volge lo sguardo verso un punto impreciso del cielo scuro.
«Vorrei essere una stella» dico.
«Tu sei la mia stella, amore»
Sospiro, e sorrido.
Mi sfiora le spalle e fa scendere le mani fino ai fianchi, baciando ogni punto che accarezza.
Mi fa sorridere.
Mi fa tremare.
Mi fa provare tutte quelle emozioni, insieme. Una cosa che solo lui riesce a fare.
Una delle tante, come farmi sentire le farfalle nello stomaco.
«Hai sonno ora?»
«Mmh-mmh» dico, annuendo.
Si sdraia di nuovo sul divano-letto, e indica il posto accanto a sé, dove mi sdraio a mia volta.
Copre i nostri corpi con la coperta e mi dà un bacio sulla guancia «Buonanotte» sussurra.
«Buonanotte»

~
Nanci entra dall'auto, e saluta le sue compagne. Che bello vederla sorridere. È come il fratello: fuori tanto forte, dentro tanto fragile.
«Che c'è per pranzo?»
«Non so, sono rimasta fuori stamattina. Non ho visto nemmeno Riki»
«Ma mamma lo sa che state insieme?»
«No, ma credo si sia fatta due domande. »
Ma spallucce.
«Come è andata oggi?»
«Grazie a voi, bene. Sono più felice!»
«Nan, sei tanto dolce» dico, sorridente.
Scendiamo dall'auto e prendiamo l'ascensore, per arrivare al terzo piano ed entrare nell'appartamento. Riki è coinvolto in un' accesa discussione tra il padre e la madre, e cerca di migliorare la situazione, con scarsi risultati.
Noto che la tavola è praticamente vuota, e corro ai fornelli, preparando una semplice pasta e sugo, anche se faccio aspettare un po' Nanci.
Anche Riki, come i suoi genitori, dice che non ha fame, così preparo solo per noi due. Intanto, invito Raffaella e suo marito a sedersi a tavola, per poter annunciare la mia relazione con Riki. So che forse non è il momento giusto, ma forse invece riuscirò a far sorridere Raffaella: so quanto ci tiene a Riki e ai suoi fratelli.
«Signora Marcuzzo, Signor Marcuzzo... vorrei dirvi che vostro figlio mi rende felice, in un modo inimmaginabile. Mi è stato accanto sin dall'inizio. È uno dei motivi per cui mi sveglio al mattino, per cui sorrido, per cui la sera vado a letto» lascio viaggiare le parole, senza pensarci troppo. Noto che anche Riki si sta emozionando.
«Signori Marcuzzo, io e vostro figlio siamo felicemente fidanzati» concludo.
Raffaella si alza e mi abbraccia, e io ricambio: le voglio tanto tanto bene. Mi ha sempre trattata come una seconda figlia, mi ha sempre voluto bene e, nonostante la differenza di età tra me e Riki, ha lasciato che uscissimo, ci divertissimo... ha contribuito a renderci felici. Il signor Marcuzzo invece resta più composto, ma sorride.
«Sai che sei sempre stata come una seconda figlia per noi» dice, rivolgendosi a me «Ma ti do ugualmente il benvenuto ufficiale nella famiglia Marcuzzo»
«Grazie»
«E bravo anche a Riki, che per la prima volta nella sua vita ha fatto la scelta giusta»
Ridiamo tutti insieme e schiocco un bacio al mio ragazzo.
Sono tanto contenta...
Speriamo che vada tutto bene.

Ciaooo
Non ho niente da dirvi.
(#Genovino a vita)
Che ne pensate dei Biemma e del bacio di ieri?
-Sa

Piccola Anima||Rederica [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora