8.

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Halloween era sempre stata la festa preferita di Newt.
Con sua sorella Sonya, fin da bambini, si divertivano a fare a gara a chi si travestiva in modo più originale ed inquietante. Poi uscivano insieme con i loro amici ed andavano a caccia di dolcetti per il vicinato e, quando tornavano a casa, mangiavano fino ad avere mal di stomaco.
Ma alla fine erano felici e Newt si ritrovava sempre a sorridere al pensiero della sorellina che rideva senza dentini vestita da streghetta.

Anche crescendo, l'amore per questa festa non era mai sfumato in Newt e quell'anno, come di consueto negli ultimi tempi, tutti i Radurai ed altri amici avrebbero festeggiato insieme.

In quel momento Newt era steso supino sul letto e parlava al telefono con Sonya che gli stava raccontando di come la festività era vista in modo molto diverso in America piuttosto che in Inghilterra.
Inoltre, la ragazza gli disse che si trovava molto bene con la famiglia di Thomas e che suo fratello Chuck era un ragazzino adorabile amante dei manga.
La sua permanenza a Denver andava a gonfie vele e Newt deduceva dal suo tono di voce che la sorella era felice e del tutto entusiasta di trovarsi lì e non poteva che esserne più contento.

"Ho anche conosciuto un ragazzo, ma non esserne geloso, fratellone! Sei sempre tu l'uomo della mia vita!" Rise la ragazza, dall'altro lato del telefono.
"Aspetta... cosa? E chi sarebbe?" Newt era sempre stato iper protettivo.
"Si chiama Aris. È un ragazzo apposto, ci siamo conosciuti al parco, è molto silenzioso ed ama i libri e le cose semplici. Puoi stare tranquillo!" Lo rassicurò lei.
Newt sospirò "eh va bene, ma stai attenta! E mandami una sua foto più tardi!"
"Certo, papà!" La sentì ridere "e tu invece? Qualche ragazzo che ti interessa? Come va la convivenza con Thomas? Non me ne hai parlato molto..."
"Ehm... la convivenza va bene. È un bravo ragazzo ed anche molto indipendente, non mi ha mai chiesto di fargli da guida turistica come credevo!"
"È carino?" Newt sapeva dove la sorella voleva andare a parare.
Poteva giurare che stava sorridendo maliziosamente.

"Si Sonya lo è ma non farti strani film! E comunque ora non posso parlare, credo sia nella stanza accanto." Il biondo abbassò il tono di voce.
"Tu non me la racconti giusta, Newt! Lo sai che in un modo o nell'altro scoprirò cosa nascondi, mh? A costo di chiedere a Minho!"
"Lo faresti felice se lo chiamassi. Non me lo ha mai detto ma sono sempre convinto che abbia un debole per te!" Newt rise. "Ora devo veramente andare sorellina, ci sentiamo dopo, okay? Ti voglio bene."
"Anche io. Mi manchi!" Rispose lei, schioccandogli un bacio dall'altro capo del telefono e chiudendo la telefonata.

Newt ripose il telefonino sul comodino e stiracchiandosi, si alzò, scendendo al piano di sotto.
Trovò Thomas sul divano, intento a fare zapping tra i canali. Sollevò lo sguardo quando lo sentì arrivare e gli sorrise, spegnendo il televisore.
"Hey biondino, dormito bene?"
"Ciao Tommy." Gli rispose, lasciandosi cadere sul divano, al suo fianco "ho appena finito di parlare con Sonya al telefono. Trova la tua famiglia molto accogliente e si è molto affezionata a tuo fratello Chuck."
"Si, i miei genitori sono molto ospitali. A loro piace stare in contatto con persone in giro per il mondo. Per quanto riguarda Chuck, quel ragazzino è fantastico. Non immagino una vita senza di lui e lo conosco bene, ti assicuro che se tua sorella è carina anche solo la metà di quanto lo sei tu, è probabile che si sia preso una cotta per lei!" Thomas rise e Newt si sentì arrossire. Possibile che non riusciva a stare 5 minuti vicino a quel ragazzo senza prendere il colorito di un pomodoro?

"Verrai alla festa di Halloween?" Chiese poi al moro.
"Tu ci sarai?" Newt annuì "beh allora si, verrò"
"Abbandonerai il tuo look da bad boy per una sera?" Sorrise il biondo.
Thomas rise. "Non sarai in grado neanche di riconoscermi, ho già in mente qualcosina!" Rispose, facendogli l'occhiolino, e alzandosi.
"Ti vanno bene i cereali per colazione? Oggi niente frittata mi dispiace, sono già in ritardo per l'ennesima volta. Minho mi licenzierà, dovevo essere lì già dieci minuti fa. L'altro giorno mi ha urlato contro in coreano. Ci avessi capito una parola!" Rise, avviandosi verso la cucina.
Newt rise, seguendolo.

***

Quando Newt finì il suo turno di lavoro, trovò Gally ed Alby ad aspettarlo all'esterno dell'edificio.
"Hey, pive!" Lo salutarono. "Passavamo di qui e abbiamo pensato di aspettarti! Ti va di venire con noi a prendere un gelato al parco?"
"Certo!" Rispose il ragazzo, salendo in macchina, sorridendo.

"Per me cioccolato e limone!"
"Newt! Ma che razza di combinazione è?" Esclamò Gally, guardandolo come se gli fossero spuntate le ali.
"A me piace!" Ribatté il biondo, prendendo il cono che la ragazza del chiosco gli stava porgendo. "Grazie!" Le disse poi, porgendole i soldi.
Gally continuava a lanciargli occhiate contrariate.

"Come è andata la giornata, Newt?" Gli chiese Alby, sempre col suo tono cordiale.
"Tutto bene, a parte il fatto che un piccione ha avuto la brillante idea di fare i suoi bisogni sulla mia giacca costringendomi a fermarmi alla lavanderia sotto casa mentre andavo al lavoro. Avreste dovuto vedere la faccia della signora!" raccontò, ridendo, subito seguito dagli altri due.
Si avviarono verso una panchina e presero posto uno accanto all'altro. Stranamente era una bella giornata lì a Londra e quindi molte famiglie erano uscite a godersi il sole.

"Verrete entrambi alla festa di Minho, no?" Chiese Gally.
Alby e Newt annuirono continuando a mangiare il loro gelato.
"Non ho la più pallida idea di cosa indossare." Alby aggrottò la fronte "che ne dite di Spider-Man?"
"Spider-Man, pive? Sul serio?" Gally assunse un cipiglio contrariato "cosa ci trovi di spaventoso in Spider-Man?" Newt rise e Alby sbuffò.

"Il tuo principe azzurro, invece, come si vestirà?" Chiese poi Gally a Newt.
"Non è il mio principe azzurro! E comunque non saprei, non ha voluto dirlo! Ha solo detto che è probabile che abbandonerà il suo look da "bad boy"!" Rispose il biondo, facendo virgolette con le dita.
"Oh, quindi sarà qualcosa di simile al tuo modo di essere!" Osservò Alby.
"Caspio Alby sei un genio! Ma è ovvio Newt! Devi vestirti anche tu al contrario di come sei! Prova ad essere più simile a lui!"
"Devo tatuarmi il petto e le braccia?" Rise Newt.
"Non intendo questo! Mhhh... che ne diresti di travestirti da diavolo con tanto di giacca di pelle e trucco sugli occhi?" Propose Gally.
"Sarebbe figo. Secondo me mostrargli questo tuo lato potrebbe far scoccare qualcosa, che ne sai?" Ammiccò Alby e Newt arrossì.
"Non ti ci mettere anche tu ora, Alby!"
Gli altri due risero e dopo un po' si unì anche Newt.

Ma il ragazzo pensò che forse i due amici non avevano tutti i torti.

Roommates. || Newtmas ||Where stories live. Discover now