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Newt si svegliò di soprassalto a causa della voce squillante di sua sorella Sonya.
"Non trovo il mio passaporto... dov'è il mio passaporto? Newt, avanti, alzati e aiutami a cercarlo!" Urlò, lanciando addosso al fratello qualcosa di pesante, costringendolo ad alzarsi.
Newt osservò per alcuni istanti la ragazza che correva per la casa alla ricerca del suo documento, per poi controllare il suo cellulare.

1 messaggio da Minho.
Venerdì ci sarà una festa a casa mia, pive. Non accetto un no come risposta. Ci vediamo dopo!

Classico. Probabilmente i genitori dell'asiatico saranno in viaggio e il suo migliore amico aveva avuto la solita brillante idea di organizzare una delle sue solite feste del caspio. Sbuffò, si stiracchiò e si diresse in cucina ancora intontito dal sonno.
Preparò un caffè per lui e per Sonya, che nel frattempo era riuscita a recuperare il suo passaporto.
"Era sotto l'acquario dei pesci! Come ha fatto a finire lì?"
Newt rise, servendo alla sorella un paio di pancake che si era preso la briga di preparare.

Sonya era tutto ciò che gli rimaneva e l'idea di lasciarla andare in America per un anno lo distruggeva. La ragazza aveva infatti deciso di partecipare ad uno scambio culturale con un ragazzo di Denver, che sarebbe stato ospite di Newt nello stesso arco di tempo nel quale la sorella avrebbe soggiornato a casa dell'altro studente. Newt non era molto entusiasta all'idea di lasciar andare sua sorella in un altro continente ne tantomeno di avere uno sconosciuto che gironzolava per casa. E se fosse stato un maniaco?
Ma non poteva dire di no a Sonya. Dopo che i genitori li avevano abbandonati, si era ripromesso che non le avrebbe mai fatto mancare nulla.

"Newt" la biondina lo richiamò con uno schiocco di dita "dovresti smetterla di pensare così tanto, lo sai? Piuttosto, si sta facendo tardi, mi accompagneresti in aereo porto?"
"Ma certo." Rispose, posando la tazza del caffè nella lavastoviglie.

Una volta in aereo porto il ragazzo abbracciò la sorella avvertendola di stare attenta e di chiamarlo almeno una volta al giorno.
"Va bene, papà, sta tranquillo!" Scherzò Sonya, ancora prigioniera nella stretta soffocante di Newt "tu piuttosto, prenditi cura di te stesso e cerca di non finire nei guai a causa delle genialate di Minho." Disse, puntando sul petto del fratello con un dito. Dopo di che, si sporse per dargli un bacio e cominciò ad allontanarsi.
"Ti voglio bene, chiamami appena arrivi e divertiti!" La salutò lui, sventolando una mano nella sua direzione.
"Ti voglio bene anche io fratellino, ci sentiamo presto! Oh, e ricordati che il ragazzo di Denver arriverà stasera! Mi raccomando, non dimenticarti di venire a prenderlo! Il suo nome è Thomas." Urlò nella sua direzione, per poi mandargli un secondo bacio.
Newt la guardò andare via con espressione triste, le sarebbe mancata quella piccola peste bionda.

Quando tornò a casa non si meravigliò di trovare Minho in cucina che faceva colazione.
"Non avrei mai dovuto darti una copia della chiave!" Lo salutò sorridendo.
Per tutta risposta l'asiatico addentò un pancake, mostrandogli il terzo dito.
"Sonya è già andata via?" Chiese poi.
"Si, l'ho appena accompagnata. Mi ha detto che il ragazzo con cui fa questa specie di scambio arriverà stasera. Devo andare a prenderlo e nemmeno so come è fatto. Mi ha solo detto che si chiama Thomas. Vieni con me?"
"Certo" la bocca di Minho si distese in un sorriso malizioso.
"Che c'è?" Chiese Newt, le sopracciglia aggrottate.
"Oh nulla. Pensavo solo al fatto che sarai qui tutto da solo con un altro ragazzo. Prevedo notti movimentate per te, mio caro pive!" Rise.
Newt diventò rosso fino alla punta delle orecchie. Fece per ribattere ma tutto ciò che fece fu aprire e chiudere la bocca un paio di volte, l'indice alzato. Si limitò, poi, a borbottare qualcosa di incomprensibile iniziando a sparecchiare il tavolo, facendo ridere ancora di più il ragazzo asiatico.

Verso sera, Newt si avviò nuovamente all'aeroporto di Londra, accompagnato da Minho.
"Sonya avrebbe anche potuto mostrarti una sua foto" bofonchiò Minho, mangiando delle patatine recuperate dal retro dell'auto di Newt.
Il biondo, nel frattempo, continuava a guardarsi intorno con la speranza di notare un ragazzo più o meno della loro età avvicinarsi.
"Spero che almeno a lui sia stata mostrata una mia di foto!"
"Volevi che restasse in America? Pensa che trauma vedere la tua brutta faccia di caspio in anteprima!" L'asiatico gli mostrò la linguaccia, mentre Newt alzò gli occhi al cielo.
Durante quello scambio di battute nessuno dei due si era accorto che un ragazzo alto, dai capelli mori, piercing al sopracciglio e tatuaggi sulle braccia si era avvicinato loro, mantenendo la sua valigia con la mano sinistra.
"Hey biondino, sei tu Newt?" Domandò, con un sorrisetto sghembo a dipingergli le labbra.
Il ragazzo congelò sul posto, incatenando i propri occhi color miele a quelli scuri del ragazzo di fronte, la bocca socchiusa. Caspio e se era bello!
Minho, nel frattempo, fissava la scena divertito e Newt lo sentì mormorare qualcosa come "chiudi la bocca, pive!"

"Sarà un anno molto lungo!" Pensò Newt.





Angolo autrice.
Inizio con lo scusarmi immediatamente per gli eventuali errori. Siate clementi, è la primissima storia che scrivo!
Anyway, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, qualsiasi constatazione è ben accetta!
Un bacio, a presto! X

Roommates. || Newtmas ||Where stories live. Discover now