9

13 3 0
                                    

Suonai al campanello di quell'enorme villa blu a due piani.
Aprì la porta un ragazzino biondo intorno ai 12 anni che mi esaminò dalla testa ai piedi con un paio di vispi occhi azzurri.
"Ciao..."
Sussurrai dopo un infinito ed imbarazzante silenzio.
"È arrivato il tuo amoruccio!"
Urlò il ragazzino rivolto all'interno della casa.
"Fallo entrare Charlie!"
Una voce femminile dal piano di sopra raggiunse le mie orecchie, e Charlie si scostò leggermente per farmi entrare in sala.
Rimasi in piedi mentre il ragazzino tornava a sedersi sul divano a guardare una specie di cartone animato.
Aspettai in fondo alle scale che Laila si decidesse a scendere.
Dopo circa 15 minuti lo fece.
Indossava un lungo abito rosa pieno di brillantini, i capelli erano sciolti e le ricadevano morbidi sulle spalle scoperte.
"Sei bellissima"
Dissi io sorridente.
Lei rispose prendendo la sua borsa
"Lo so. Hai il tuo fiore, vero?"
Io annuii e tirai fuori dalla tasca una scatolina con dentro una piccola composizione di fiori rosa.
Lei me la prese dalle mani e me la infilò nel taschino della giacca.
"Ok, possiamo andare"

Nancy
Eravamo in macchina, e un silenzio imbarazzante ci circondava completamente.
"Beh, arriveremo per le 19:30"
"Ok..."
Il massimo della nostra conversazione era questa.
Quando arrivammo a scuola tirai un sospiro di sollievo per la fine di quello strazio.
Noah mi aprì la porta, come solo un vero gentiluomo fa, e io lo presi a braccetto.
Quando entrammo in palestra si girarono tutti a guardarci.
Avevamo migliaia di occhi puntati addosso, il che era abbastanza imbarazzante per me, visto che in genere le persone tendevano a non vedermi, o comunque passavo abbastanza inosservata.
Quindi in quel momento l'unica cosa che volevo fare era sparire o sprofondare nel pavimento o scappare nei bagni, ma non lo feci.
Fortunatamente avevo Noah affianco a me, che fece finta di niente e mi portò in mezzo alla pista da ballo.
Mi mise le mani sui fianchi, e mi bastava guardarlo negli occhi che tutte le persone attorno a noi sparivano; tutte, tranne le due persone affianco a noi.
Mi girai piano e vidi Connor e Tiffany ballare un lento fissandomi in modo a dir poco inquietante.
"Vuoi qualcosa da bere?"
Mi chiese Noah dolcemente.
Io annuii per poi rimanere da sola in mezzo alla pista.
Ma questa situazione non durò a lungo, siccome venni subito raggiunta da i miei due unici amici.
"Allora?"
"Racconta tutto"
"È stato dolce?"
"Vogliamo i dettagli"
Mille domande mi vennero poste, ma non feci in tempo a rispondere che qualcuno mi raggiunse.

Lucas
Quando entrò in palestra mi bloccai.
Era stupenda, con un lungo vestito blu e i capelli raccolti.
Mi staccai istintivamente da Laila, che andò ovviamente su tutte le furie, ed approfittai del fatto che Noah fosse andato a prendere da bere per andare a parlare con Nancy.
"Hey"
"Ciao"
Rispose lei fredda.
Penso che non avesse molta voglia di parlare con me, ma come biasimarla?
"Come va?"
Chiesi io cercando di creare una conversazione.
"Bene. Noah è fantastico"
Rispose lei lanciandomi un'occhiata gelida.
"Immagino. Laila invece no"
Le scappò una risatina e io ne approfittai.
"Vedi, sei così bella quando ridi. Perché hai smesso di farlo?"
Lei mi fissò dritto negli occhi, con uno sguardo così sicuro che quasi rabbrividii.
"Ho smesso di farlo con te"
Fece per andarsene, ma io la fermai afferrandola per un polso e tirandola verso di me.
Eravamo vicini. Molto vicini.
Lei aveva gli occhi spalancati, ed erano dannatamente belli. Blu come il cielo, ed io, puntualmente, mi ci perdevo, nuotando come si nuota nelle profondità dell'oceano.
Sentivo il suo respiro sulla gola, il suo cuore che pulsava attaccato al mio petto e il fiato caldo che usciva dalle sua labbra schiuse.
"Non smettere mai di ridere"
Sussurrai ad un palmo dal suo viso.
Avevo sempre una mano attorno al suo polso, e con l'altra le accarezzai la guancia.
Mi avvicinai a lei lentamente e, sempre con gli occhi dentro ai suoi, appoggiai le mie labbra alle sue.

Nancy
"Io ho smesso di farlo con te"
Feci per andarmene, ma lui mi fermò afferrandomi per un polso e tirandomi verso di lui.
Eravamo vicini. Molto vicini.
Lui aveva gli occhi fissi nei miei, ed erano dannatamente belli. Neri come la notte, ed io, puntualmente, mi ci perdevo, e mi incantavo, come quando il giorno della befana si regala del carbone ad un bambino, ma lui è comunque felice, perché questo carbone è dolce e buono.
Sentivo il suo respiro sulla fronte, il suo cuore che pulsava attaccato al mio petto e il fiato caldo che usciva dalle sua labbra schiuse.
"Non smettere mai di ridere"
Sussurrò ad un palmo dal mio viso.
Aveva sempre una mano attorno al mio polso, e con l'altra mi accarezzò la guancia.
Si avvicinò a me lentamente e, sempre con gli occhi dentro ai miei, appoggiò le sue labbra alle mie.
Io portai le mie mani sulla sua nuca e mi accorsi che le sue labbra erano morbide come credevo.
Stavo vivendo quel momento che aspettavo da moltissimo tempo, quando mi venne in mente Noah.
Era ingiusto, lui era sempre stato dolce con me, mentre Lucas aveva sempre fatto l'opposto.
Perciò mi staccai da quest'ultimo e mi guardai attorno.
Noah ci stava fissando da un angolo della palestra.
Sussurrai
"Non dovevamo farlo. Non dovevamo decisamente"
Guardai prima Lucas, poi tornai a guardare Noah.
Camminai verso di lui il più veloce possibile, per quanto i tacchi me lo consentissero, ma lui se ne andò prima che potessi raggiungerlo.
Lo seguii fuori dalla palestra e lo trovai seduto sulle scale d'ingresso.
"Noah..."
Lui si girò di scatto verso di me, per poi tornare a darmi le spalle,
Mi sedetti accanto a lui con le gambe stese sugli scalini.
"Tu mi piacevi. Mi piacevi molto"
Disse lui con lo sguardo fisso sulle scale.
Gli appoggiai una mano sul ginocchio dicendo
"Anche tu! Anche tu mi piaci!"
"Allora perché lo hai baciato?"
Mi guardò negli occhi per la prima volta.
I suoi occhi erano qualcosa di indescrivibile, Connor aveva proprio ragione, erano esattamente del colore della foresta di Sherwood.

How to build a fireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora