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Eravamo a casa di Connor, più precisamente in camera sua, stavamo parlando del ballo quando il ragazzo mi porse una domanda inaspettata.
"Senti, cos'è successo a casa tua?"
Ok, forse non era così inaspettata. Sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto, dopotutto non potevo rifugiarmi in casa sua senza un minimo di spiegazione.
"Va bene, hai il diritto di sapere tutto"
Lo guardai dritto negli occhi, mentre lui mi fissava trepidante.
"Hai presente mio padre? Quello biologico? Quello che non si è fatto vedere per 18 anni? Ecco. Si è fatto vivo. Si è presentato a casa mia dopo 18 lunghissimi anni. Cosa si aspettava? Che lo accogliessi a braccia aperte? Così sono scappata. E tutt'ora non riesco a crederci. Non posso crederci. Infatti non ci credo. Non so se mia madre mi ha mentito per 18 anni, se la foto che ho nella borsa è di uno sconosciuto, o se quello che ha bussato alla porta di camera mia era un banale amante di mia madre. Sto soffrendo Connor, sto soffrendo in un modo che tu non puoi neanche immaginare. Ho paura che mia madre non mi abbia mentito, ma ho ancora più paura che l'abbia fatto.
E come se non bastasse, quell'uomo ha fatto sesso con mia madre, o almeno così ho dedotto dall'averlo visto nudo nella mia cucina. E poi mia madre è una stronza."
Connor mi guardava dritto negli occhi.
Gli dispiaceva, si capiva.
"Senti"
Dissi io
"Cambiamo argomento, non mi va di parlare di lui"
Connor annuì ed io continuai
"Il ballo è stasera. Abbiamo esattamente 4 ore prima che Noah mi venga a prendere"
"Allora perché siamo ancora qui a parlare?"

Lucas
Ero davanti allo specchio con solo un asciugamano avvolto in vita.
L'unico suono che sentivo era quello leggero della musica classica che avevo messo dal mio computer.
Adoravo la musica classica. Non vecchi artisti come Beethoven o Mozart, ma più moderni come Einaudi e Yiruma.
Quelle note leggere sulla testiera del pianoforte mi facevano provare un'emozione immensa, e quasi sempre finivo per piangere steso sul letto.
Ovviamente nessuno sapeva di questa mia passione, nemmeno mia madre.
Stavo fissando la mia immagine riflessa.
Avevo sempre odiato quell'immagine. Insomma, io mi piacevo, ma non mi piaceva il mio riflesso.
Era come se fossi io, ma al contrario.
Vedevo i capelli scuri bagnati che mi scivolavano sulla fronte, le sopracciglia folte aggrottarsi, i muscoli scolpiti del torso che a volte mi facevano un po' paura, le gambe che erano sempre state leggermente storte, le mani grandi e tutti i piccoli dettagli del mio corpo.
Mi guardavo spesso allo specchio. Non sono un narcisista, sia ben chiaro, però mi piaceva guardare ogni mio piccolo particolare per capire cosa piaceva di me e cosa potevo migliorare.
Volevo tanto essere una persona migliore.
"Lucas.."
Mia madre entrò in camera senza bussare.
"Mamma!"
Odiavo quando lo faceva, disturbava l'equilibrio che avevo creato con me stesso.
Spensi in fretta la musica sperando che non l'avesse sentita poi chiesi sbuffando
"Che c'è?"
"Stasera c'è il ballo..."
Mia madre entrò in camera e si richiuse la porta alle spalle.
Aveva uno sguardo strano, uno sguardo che faceva solo quando doveva dirmi qualcosa di importante.
"Lo so.."
"E tu ci vai con Laila..."
"Mamma, dimmi qualcosa che non so."
"Allora andrò dritta al punto"
Mentre parlava si sedette sul mio letto, mentre io rimasi in piedi a fissarla sempre con il mio asciugamano stretto in vita.
"Sai cosa succede ai balli?"
Chiese lei.
"Si balla?"
"Intendo, dopo i balli..."
La guardai perplesso e lei continuò
"Sai, molto spesso accade qualcosa di molto intimo che..."
Io la interruppi facendo un verso disgustato e ribattendo
"Oh! Mamma! Non voglio parlare di questo con te!"
"Ah ok... solo che pensavo... voglio che tu stia attento Lucas..."
"Si, ok, ora puoi uscire da camera mia?"
Lei si alzò mentre continuava a parlare
"Devi usare le dovute precauzioni!"
Urlò lei prima che la chiusi fuori dalla mia camera.
Voltai le spalle alla porta e rabbrividii al pensiero di parlare di sesso con mia madre.

Nancy
Erano già le 19, Noah sarebbe passato dopo circa 1 ora, ma io ero già pronta.
Mi fissavi nello specchio a figura intera in camera di Connor.
Il ragazzo era dietro di me, con le mani sulle mie spalle, sorridente come non mai.
"Sono... non poi così orrenda..."
Sussurrai io timida.
"Sei da togliere il fiato"
Avevo i capelli legati in un morbido chignon che lasciava cadere qualche ciocca di capelli mossi che mi contornavano il viso.
Gli occhi erano truccati con un filo di eye-liner, qualche passata di mascara ed uno splendido ombretto blu in tinta con il vestito.
E poi c'era lui, quello splendido abito color cielo stellato che mi scolpiva un fisico spettacolare. Tutti i brillantini che non avevo mai indossato in tutta la vita erano concentrati su quel pezzo di stoffa, ed erano meravigliosi.
Abbinate, delle scarpa nere con un tacco spettacolare.
Sembravo quello che avevo sempre sognato di essere: una principessa delle fiabe.
Sorrisi nello specchio, mi girai ed abbracciai forte Connor.
Anche lui era elegantissimo. Indossava un completo nero con un fazzoletto rosso nel taschino. Lui sarebbe andato al ballo con Tiffany, l'ultima componente del nostro trio.

Suonò il campanello.
La madre di Connor andò ad aprire.
"Salve signora Walter. Nancy mi ha detto di passarla a prendere qui"
"Certo, entra pure"
Sentivo tutta la conversazione dal piano di sopra.
Ascoltai fino a quando qualcuno mi diede una leggere spintarella.
Il viso sorridente di Connor mi si presentò davanti e mi fece cenno di scendere.
Così feci.
Percorsi lentamente gli scalini fino a quando incrociai lo sguardo di Noah.
Lui mi fissava esterrefatto, con la bocca semiaperta e gli occhi spalancati.
Io sorrisi e finii la mia discesa.
"Ciao..."
Sussurrai io.
Lui sorrise e rispose
"Sei... a dir poco splendida"
Mi afferrò la mano ed io arrossii, spostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Mi morsi il labbro, guardai Madeleine e poi tornai a guardare Noah, che sussurrò
"Andiamo?"

How to build a fireWhere stories live. Discover now