Capitolo 12

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<<Non da tanto, ci siamo conosciuti da poco>>. Una risposta secca e pronunciata con freddezza. Non posso fare a meno di guardarlo stupita. Mi sta reggendo il gioco. Perché?

Francesco fissa ancora i suoi occhi azzurri su di me. Sembra voglia leggermi dentro e, per un istante, temo possa capire che tra me e questo asiatico non c'è nulla. Per sicurezza, rimango in silenzio e mi limito a sorridere. In fondo in questi anni ha imparato a conoscermi e sa bene che sono una frana nel dire bugie. 

<<Scusate, ma dobbiamo proprio andare. Oggi è stata una giornata pesante al lavoro>>, e,  incrociando gli occhi a mandorla del mio finto fidanzato, continua <<Sai lavoro per un'importante azienda. Non per vantarmi, ma ho un ruolo...beh, importante. Tu, invece che lavoro fai?>>. Incredibile. E' ancora fissato con il suo lavoro. Forse è stato questo uno dei motivi inconsci della nostra rottura. Considerava il naufragio della mia carriera come un fallimento e non poteva fare a meno di ripeterlo. Sicuramente Ginevra avrà un lavoro stabile eccetera eccetera. In parte, capisco questo essere orgoglioso del suo lavoro, ma quando comincia a vantarsi diventa insopportabile.

<<Avvocato>>, risponde il coreano freddamente.

<<A-a-avvocato?>>, ripeto involontariamente. Mi schiarisco la gola e, con un tono un po' più sicuro, lo dico nuovamente annuendo anche con la testa: <<Avvocato>>. Sì, ok, sono piuttosto stupita e non so nemmeno io perché.

<<O legal advisor>>, ribatte con un'alzata di spalle. In questo preciso momento, il coreano mi sembra una persona umile, senza la minima intenzione di vantarsi del suo lavoro. Il che è piuttosto strano perché non è il comportamento che mi sarei aspettata da lui. E' anche vero che non lo conosco poi così bene, ma insomma... che l'abbia giudicato male?

Il mio ex ragazzo, invece, non vedeva l'ora di tirare fuori il suo solito discorso sul suo lavoro importante, ma ora l'ego di Francesco, che sperava di vantarsi un po' con l'odioso asiatico, è stato colpito profondamente. Ecco perché nel giro di pochi secondi, ci saluta frettolosamente e si dilegua tenendosi stretta la sua bella Ginevra. E' scappato senza neanche dire che lui ha studiato alla Bocconi. In effetti, ora che ci penso, è sempre stato piuttosto spocchioso. L'amore mi rendeva proprio cieca. 

La mia sorellina si complimenta con Andrew prima di rivolgersi a me con tono ironico: <<Non mi ringraziare troppo! E ora torno dal mio Davide, a dopo.>>. Poi si dilegua tra la folla lasciandomi nuovamente nelle grinfie del coreano.
I suoi occhi a mandorla, prima divertiti, sono tornati serissimi.

<<Infatti dovresti ringraziare me>>, dice Andrew. Il tono non è quello di una battuta. 

Io alzo le mani in segno di resa e rispondo con tono ironico: <<Mi scusi signor avvocato, la ringrazio>>.

Lui si lascia andare in un bel sorriso: <<Questa volta mi stai chiaramente prendendo in giro. Dovrei farti causa sul serio>>.

Dov'è finita la persona fredda ed estremamente antipatica che ho incontrato al ristorante?

<<Non dimenticarti di questo favore che ti ho fatto. Quindi lui chi era?>>, riprende seriamente.

Credo che ormai non abbia alcun senso non dargli una risposta.

<<Il mio ex ragazzo>>, gli dico un po' a disagio, <<Perché non gli hai detto chiaramente che non siamo una coppia? Non siamo nemmeno amici>>. Sono curiosa di saperlo perché tra me e il coreano, dalla prima volta in cui ci siamo parlati, non c'è stato proprio un sentimento amichevole o di stima reciproca. Anzi. 

<<Perché mi sei sembrata in difficoltà>>, risponde come se il suo gesto fosse stato insignificante.

<<Sì, ecco...Non è finita molto bene tra di noi. E' finita malissimo per essere precisi>>.

Il suo sopracciglio si solleva e mi guarda scettico: <<Ti ha lasciata lui, immagino. Capisco. E comunque non farti strane idee>>.

<<Oh certo, perché deve essere stato per forza lui a lasciarmi!>>, esclamo improvvisamente irritata ignorando il modo in cui ha sottolineato che non devo farmi strane idee. Come se potesse succedere.

<<Non intendevo questo, non te la prendere. Sto solo cercando di capire>>, replica aggrottando le sue sopracciglia perfette. 

<<Beh, sai una cosa? Non sono affari tuoi! Mi dispiace che tu sia finito coinvolto, non era mia intenzione, ma ora stanne fuori>>, grido prima di andarmene in cerca di almeno una della mie sorelle. 

Non so nemmeno io perché la conversazione mi sia sfuggita di mano in questo modo, ma mi allontano da lui con l'agitazione e il nervosismo che mi fanno pulsare anche il cervello. 

Quando incrocio Isa, lei mi guarda per un istante e il suo sorriso si spegne improvvisamente per lasciare il posto alla preoccupazione. 

<<Cos'hai?>>, mi chiede subito allontanandosi da Lorenzo. 

<<Quello stupido coreano!>>, borbotto. Isa mi segue verso il nostro tavolo e Miki, già seduta accanto al suo Davide, la aggiorna subito sul nostro incontro con Francesco. 

<<Lo stronzo. Ci ha presentato la sua ragazza, quella con cui...sì insomma, lo sai>>, dice la mia sorellina. 

<<Quella con cui mi tradiva>>, concludo io. Gli occhi verdi di Isa si spalancano scioccati.

<<In realtà sto bene. Non faccio i salti di gioia, ma sto comunque bene>>, la tranquillizzo. 

E la cosa incredibile è che, forse, sto bene sul serio, malgrado l'irritazione per quello stupido coreano.
Quando ci raggiunge al tavolo anche lui, non posso fare a meno di notare quanto sia affascinante. Una bellezza non comune. Del tutto sprecata per un tipo così irritante. 

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