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"Non ci credo che sono già passati tre mesi e che devo già ritornare davanti a quel giudice. – dico mentre cerco di annodare la cravatta – e se mi dicesse che devo continuare con le ore obbligatorie?"
"Fermati e lascia fare a me." Mi blocca Lou annodandomi anche la cravatta. "Non devi preoccuparti, sarò io a dire se le ore fatte andranno bene o meno e Amelia testimonierà che non abbiamo avuto nessun problema, il giudice non dirà niente se non che non ti vuole più vedere lì." Finisce col aggiustarmi il colletto e trascinandomi in un bacio. "Pronto? Possiamo andare?"
"ok, sono pronto. Andiamo."

"Visto? Te lo avevo detto che sarebbe andata bene, sei andato nel panico per niente." Gongola quello che se continua così diventerà il mio ex ragazzo. "Andiamo a mangiare una pizza e poi iniziamo a pensare a cosa mettere nelle valige, oltre a preservativi e lubrificante ovviamente."
"Sei un porco." Lo riprendo in modo scherzoso. "Io ti dico subito che voglio una pizza con prosciutto e olive."
Saliamo sulla sua macchina, ci allacciamo le cinture e partiamo per andare a mangiare. Durante il viaggio ascoltiamo la musica finche non mi viene in mente una cosa "Scusa la domanda ma mentre noi saremo via chi darà una mano alla cioccolateria? Non credo che Liam possa fare tutto da solo." Chiedo aggrottando le sopracciglia.
"La settimana scorsa ho chiamato Monika , ha 18, viene da Londra ma ha deciso di fare qui l'università di psicologia perché si sentiva oppressa dai suoi genitori – inizia a dirmi mentre continua a tenere gli occhi sulla strada - Stava cercando un lavoro part-time, ci sarà tutti i pomeriggi così io potrò sbrigare i lavori d'ufficio con tranquillità e il sabato verrà per tutta la giornata visto che c'è sempre una marea di gente. La settimana prossima inizierà la pausa di Natale ed è stata così gentile da accettare di lavorare a tempo pieno i 10 giorni che saremo via."
"Wow, sai anche dirmi il suo codice fiscale e la sua marca preferita di reggiseni?" Chiedo sarcastico e, forse, anche un po' geloso.
"Cazzo, ecco cosa ho dimenticato di chiederli – dice battendosi un palmo della mano sulla fronte – le ho chiesto se indossava dei tanga di pizzo o delle semplice mutandine ma ho completamente scordato di chiederle dei reggiseni. Che idiota che sono."
"Veramente molto simpatico signor Tomlinson." Rispondo sbuffando e girandomi verso il finestrino.
"Andiamo Har, sono gay, non potrebbe mai interessarmi una ragazza se non come amica e questo senza contare che ormai ho occhi solo per te." Prova a calmarmi mettendo una mano sul mio ginocchio.
"Senti, la mia gelosia sarà anche irrazionale ma ti amo e chiunque, ragazzo o ragazza che sia a meno che non siano cessi ambulanti devono starti almeno a tre metri di distanza." Lo avverto stringendo gli occhi. "Sei mio. Fine della discussione"
"Forse non dovrei dirlo ma sei moooolto sexy quando sei geloso" sorride "Però Liam, Zayn e lamia famiglia possono avvicinarsi a me, vero?"
"Finche non hanno scopi sessuali si." Ribatto.
"Oddio! Harry che schifo! Come puoi pensare che andrei mai a letto con un mio parente?" chiede inorridito.
"Ma sei stupido? – chiedo fra le risate – parlavo di Liam e Zayn!"
"ah. Si, in effetti ora la tua risposta ha più senso" risponde scrollando le spalle.

Siamo tornati a casa mia dopo il pranzo alla pizzeria e ora stiamo facendo una lista delle cose che mi serviranno così da non scordare niente quando fra qualche giorno dovrò prepararla. Mentre siamo sul mio letto sento la porta d'ingresso aprirsi e sbattere mentre si richiude annunciando l ritorno del mio coinquilino.
"Zayn deve essere di umore nero per qualcosa successo al lavoro quindi non chiedere niente su quell'argomento o potrebbe saltarti alla gola dal nervoso." Cerco di mettere in guardia Louis che annuisce.
"Ciao Zay. Io e Lou stiamo per farci una birra, ne vuoi una?" provo a chiedergli mentre passo davanti a camera sua per andare in cucina.
"No, ma grazie" risponde con un ringhio per poi urlare un _ciao Louis_, perché nonostante il suo nervosismo la sua educazione prevale. "Che fate?" chiede.
"La lista per le cose da portare in Svezia." Rispondo quando torno indietro.
"Lo sai vero che qualcosa dimenticherai comunque?" domanda che come risposta si becca un mio dita medio e una risata mal trattenuta da Louis. "Beh ragazzi, io vi saluto." Ci saluta prima di andarsene e lasciarci alle nostre cose.

CHOKLAD   (I° serie Amarci)Where stories live. Discover now