~1095 giorni dopo~

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CLARKE 06.25 a.m.

"Bellamy, sono passati 1095 giorni da quando ci siamo separati. Tre anni. Tre lunghi anni in cui ho continuato a chiamarti ogni giorno nella speranza che magari prima o poi mi avresti risposto. Ma non è stato così".

Clarke si arrotolò la ciocca di capelli rossa che Madi le aveva fatto tempo prima.

"La situazione è migliorata. I parametri vitali sono saliti al 65% e l'erba sta tornando ad invadere i terreni scuri. Gli animali sono sempre strani ed inquietanti, ma l'aria è respirabile... Beh almeno per noi".

Clarke guardò il disegno che aveva fatto quella notte.

"Sto insegnando a Madi a disegnare. Ha disegnato la sua famiglia e ha appeso i disegni nella camera, dove ho fatto i miei... Ti ho disegnato anche sta notte, ma devo dire che non so quanto questo disegno sia realistico. Sai, io credo che... Ho paura di dimenticarmi di te. Del tuo viso, dei tuoi capelli scuri e dei tuoi occhi seri che mi guardavano come se, qualsiasi cosa facessi, io rimanessi per sempre la tua principessa.

Cosa succederebbe se una mattina mi svegliassi e non riuscissi più a ricordarmi il colore esatto dei tuoi capelli, la sfumatura della tua pelle, il suono della tua risata...? Sto diventando smielata, me ne rendo conto, ma..."

-mamma?

"Ora devo andare. Rispondimi, ti prego".

Clarke spense la radio e s'incamminò nella camera: Madi aveva dei carboncini in una mano e un foglio nell'altra.

Lo sventolò davanti ai suoi occhi.

-allora?? Ti piace?

Clarke lo guardò e sorrise: era il suo ritratto.

-tantissimo. Ora però prendi il tuo arco, andiamo a fare un giro.

Madi balzó in piedi stringendo il suo arco di legno e la sue frecce: -dove andiamo?

-in perlustrazione.

-posso guidare?

-assolutamente no!

Le due si incamminarono verso l'uscita del laboratorio, Clarke a passo deciso, Madi trotterellando a destra e a sinistra.

Clarke riusciva a vedere quanto fosse cambiata in quell'anno che aveva vissuto con lei:

Si era aperta, rideva spesso, mettendo in mostra le sue adorabili fossette e non stava un attimo ferma: saltava e correva dappertutto, senza mai fermarsi a riprendere fiato.

Era diventata anche più alta e stava cambiando i lineamenti: stava crescendo e Clarke si accorse che un po' le dispiaceva.

Adorava badare a lei, ridere delle sue marachelle e insegnarle a disegnare... Finalmente non si sentiva sola in quel mondo maledetto.

Aveva trovato compagnia... Aveva trovato una bambina che le aveva stravolto la vita: era questo quello che si provava quando si diventava genitori?

-mamma?- Madi era seduta al posto passeggeri del rover a braccia conserte.

Clarke sorrise, come faceva ogni volta che Madi la chiamava mamma.

Chissà cosa avrebbe detto sua madre quando avrebbe saputo di essere diventata nonna. Clarke sorrise e salì in auto.

-perché ridi? A cosa pensi?

Clarke accese il motore.

-a mia mamma.

-lei è sull'Arca?

-no, lei è nel bunker.

Clarke fece retromarcia e schiacciò l'acceleratore dirigendosi dritta verso l'orizzonte, da dove stava nascendo il sole.

Mαγ Wε Mεεt Δgαiη // The100Where stories live. Discover now