Capitolo 5: Notizie

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Le tre ragazze misero un po' di musica, Ego aprì la finestra e prese l'ultima sigaretta che le era rimasta. Zen la seguì senza dire nulla perché sapeva che per quella circostanza la sua amica avesse bisogno di fumare per non pensare a cosa sarebbe successo dopo. 
Sedettero entrambe sul davanzale per mandare fuori il fumo mentre Venetia rimase sul letto della sorella con le gambe incrociate. Il test era in bella vista sulla scrivania accanto allo zaino pronto e al casco. 
Nessuna parlava, il silenzio era qualcosa di surreale sapendo tutto il rumore che ci sarebbe stato e l'agitazione rendeva elettrica l'aria. 

<<Non guardarmi così, Venetia>> disse Ego all'improvviso. <<Non ti farò provare.>> 

<<Non ti sto guardando in nessun modo.>> ribatté lei arrossendo. 

<<Tieni.>> si intromise Zen allungando la sua sigaretta verso la ragazza. 

<<Sto cercando di insegnarle a non diventare come me e se fai così non mi aiuti.>> la riprese Ego lanciandole un'occhiata. 

<<E' solo un tiro, rilassati.>> disse Venetia aspirando ed ebbe una reazione totalmente diversa da quella che la sorella si sarebbe aspettata. 

<<Piccola stronzetta, non è la prima volta che fumi.>> 

<<So nasconderlo a differenza tua.>> Zen scoppiò a ridere per il modo in cui aveva fatto ammutolire Ego. 

<<Smettila di darle corda o sarà lei a venire a vivere con te.>> la ragazza tatuata tacque all'istante e si fece restituire la sigaretta ormai ridotta al filtro. 

Poco prima di cena Zen avvisò suo padre che non sarebbe tornata a casa e poi tutte scesero in sala da pranzo. Ego teneva il test ben nascosto nella tasca della felpa e sentiva il cuore aumentare di velocità man mano che il tempo passava. 
Fingere tranquillità con i suoi genitori fu più difficile del solito e l'ansia le attanagliò lo stomaco tanto da chiuderglielo. Solo che non poteva saltare di nuovo il pasto e così si sforzò di mangiare il più possibile.
Fortunatamente Zen e Venetia riempirono il vuoto che Ego emanava e nessuno si accorse del suo essere così silenziosa. 

<<Allora tra quanto è il ballo?>> domandò la signora Tegeirian alle ragazze.

<<E' ancora presto>> rispose Zen. <<Sarà in maggio.>> 

<<Ci andrete con Ade e Mad?>> chiese il padre sistemandosi sulla sedia. 

A sentire il suo nome Ego trasalì e tentò di non mostrarlo sistemandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. La sua amica era seduta accanto a lei e le strinse la mano perché capì che era arrivato il fatidico momento di raccontare tutto. 

<<Va tutto bene?>> la madre di Ego aveva uno sguardo preoccupato. Vicino a lei Venetia mimò qualcosa con le labbra a sua sorella, ma lei non riuscì ad afferrare cosa avesse detto. 

<<Devo dirvi una cosa>> la bionda deglutì rumorosamente e aprì la tasca della felpa. Estrasse il test e lo appoggiò sul tavolo ancora apparecchiato. <<Non andrò al ballo con Mad quest'anno.>> 

Il silenzio si impossessò della stanza, ogni oggetto si immobilizzò, tutto divenne freddo. Era come se una nube fosse calata sopra di loro e avesse rubato i colori rendendo ogni cosa grigia come lei. Si sentivano solo i loro respiri incrociati e Ego spostava gli occhi da suo padre a sua madre di continuo aspettando che si esprimessero. 

<<Che cosa significa?>> chiese alla fine l'uomo. 

<<Hai anche bisogno che te lo dica?>> replicò con tono arrogante incrociando le braccia al petto. 

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