Capitolo 28

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FAME D'AMORE


"La fame d'amore è

molto più difficile da rimuovere

che la fame di pane."

- Maria Teresa Di Calcutta


Una scia di baci mi destano dal sonno. Emetto uno sbadiglio ed apro gli occhi. Avvolgo le braccia attorno al collo di Aaron che mi sovrasta con il suo intero corpo e gli sorrido.

<<Buongiorno>> mormoro con una strana euforia nel corpo. Dovrebbe essere vietato dalla legge svegliarsi così felici.

<<Buongiorno lentiggine>> soffia contro il mio naso prima di depositarci un dolce bacio.

<<Volevo svegliarti con la colazione, ma troppo tardi mi sono reso conto che in casa non c'è nulla e che non sarei potuto uscire perché non avrei saputo dove andare>>. Fa una dolce smorfia con la bocca.

Il mio stomaco brontola al solo pensiero del cibo. In contemporanea abbassiamo lo sguardo sulla mia pancia. Sento le guancia andare a fuoco mentre lui ridacchia.

<<Sei affamata>> osserva più che domandare.

In effetti la sono. Ieri sera ci siamo nutriti solo del nostro amore, e quello non riempie la pancia ma solo il cuore.

Ignoro il languore che sento allo stomaco e mi concentro su un altro senso di vuoto. Un senso di vuoto che sta un po' più in basso...

Strattono leggermente i suoi capelli e lo spingo contro di me. <<Di te...>> soffio contro la sua bocca prima di lasciarci un dolce bacio.

Lo sento sorridere contro le mie labbra prima che la sua lingua si intrecci alla mia. Ha un sapore delizioso: di menta e di lui.

<<Allora sono anche io molto affamato>> ringhia baciandomi il collo.

Dei piccolo brividi mi percorrono tutto il corpo. La sua mano accarezza la mia pelle accaldata.

<<Ma prima devo fare pipì>>, ridacchio mentre lo spingo via.

Sto per scendere dal letto quando due braccia mi avvolgono i fianchi e la mia schiena torna a premere contro il materasso.

<<Ehi!>> esclamo ma non posso evitare di ridacchiare. Le risate muoiono sul nascere quando mi perdo nel desiderio che scorgo nelle sue iridi nocciola.

<<Hai...>>, la sua voce è bassa e roca. Si morde il labbro inferiore e sul suo volto appare una nuvola di nervosismo.

<<Ho?>> lo incalzo. Le labbra mi si incurvano in un sorriso, amo quando è timido. Amo ogni parte del suo carattere.

<<L'hai mai fatto mentre ti scappava la pipì>> dice d'un fiato. Vedo le sue guance tingersi di rosso.

Mi mordo l'interno guancia e faccio di no con la testa.

La sua mano scende sulla mia gamba nuda, l'unica cosa a coprirmi è una sua t-shirt. Arriva al ginocchio, risale la mia coscia, per poi spostarsi al suo interno. Sento delle piccole scariche nel basso ventre.

Quando posa la mano sul mio sesso l'imbarazzo sul suo volto scompare e ritorna il desiderio.

Ansiamo per il contatto con la sua pelle.

3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora