Capitolo 17

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ACCECANTE PASSIONE


"La passione

non calcola mai

il prezzo."

- W. S. Maugham


Il tragitto dalla spiaggia alla residenza lo passiamo in silenzio. Le labbra mi pizzicano ancora per tutti quei baci ed uno stupido sorriso ebete non ne vuole sapere di sparire. La cosa che mi rincuora è che anche lui ha lo stesso sorrisino a incurvargli la bocca. Quando arriviamo recupero la rosa e, sempre in silenzio, entriamo nella residenza degli studenti. Oltre al sorriso, nemmeno lo sfarfallio allo stomaco vuole andarsene, e quando le porte dell'ascensore si chiudo, e le sue labbra sono di nuovo sulle mie, si trasforma in un tornado. <<Quando prendiamo l'ascensore non resisto alla voglia di baciarti>> soffia contro la mia bocca. Sorrido. <<Allora non farlo>>. La mia schiene preme contro la parete dell'ascensore e le mie mani accarezzano i suoi capelli. Le sue dita solleticano i mie fianchi, mentre il suo intero corpo preme contro il mio. Una sorta di grugnito sfugge dalle sue labbra quando strattono i suoi capelli. Le sue mani serrano la stretta sui miei fianchi mentre con la lingua mi divora. Troppo presto però arriviamo al piano e quindi troppo presto dobbiamo staccarci. Mi sento accaldata ed il mio intero essere lo desidera. <<Credo che mi farò una doccia ghiacciata>> borbotto mentre raggiungiamo il dormitorio. <<Cosa?>> chiede con un sorrisetto. Scommetto che mi ha sentita! <<Nulla>> ribatto indifferente alzando le spalle. Lui scuote la testa e ridacchia.

<<Beh...allora buonanotte>> mormoro davanti alla porta della mia stanza. Mi sento agitata ed avrei voluto che la serata non finisse qui. Si avvicina. Mi sfiora la guancia con la mano e mi lascio andare al suo tocco. <<Notte>> soffia sulla mia bocca prima di lasciarmi un dolce bacio. Non ha nulla a che fare con quello passionale ed animale che ci siamo scambiati in ascensore, ma è altrettanto magnifico. Mi passo la lingua sulle labbra mentre lui lentamente si stacca da me. <<Notte>> ripeto ma i mie piedi non vogliono saperne di girarsi. <<Notte>>. Sfiora per l'ultima volta la mia guancia e poi fa un passo indietro. Ci scambiamo uno sguardo e poi mi decido ad entrare nella mia stanza.

Mi richiudo la porta alle spalle e cerco di rallentare i battiti del mio cuore. Lascio ricadere la mia borsa a terra, poso la rosa sulla scrivania e mi sbrigo a togliere la giacca. Il mio corpo va a fuoco. Slaccio i cinturini delle scarpe per poi lanciarle in un angolo. La stanza è al buio, e solo quando i miei occhi si abituano all'oscurità, mi rendo conto che è anche vuota. Il letto di Alison è intatto, il mio è ancora un cumulo di vestiti. Mentre mi chiedo dove possa essere sento bussare alla mia porta. Non ho il tempo di aprirla che si richiude e ci vengo sbattuta contro. Il corpo, che riconosco essere di Aaron, preme contro il mio mentre le sue labbra divorano le mie. Si stacca ansimante. Posa le mani ai lati del mio volto e tiene lo sguardo basso. <<Scusa>>. Mi mordo il labbro inferiore mentre riprendo fiato. Il mio petto si alza e si abbassa affannoso. Quando non dico nulla fa per allontanarsi ma lo blocco per la maglietta. <<Non devi scusarti>>. Accecata dalla passione, letteralmente, mi lancio su di lui. Barcolla leggermente all'indietro ma la sua stretta è salda sui mie fianchi mentre con le gambe avvolgo i suoi. Cammina all'indietro, sbattendo contro il letto a castello, per poi essere sommerso dai miei abiti. Iniziamo a ridere l'uno contro le labbra dell'altra. <<Ero indecisa su cosa indossare>> ammetto ridacchiando mentre si toglie un abito da sotto al sedere. <<Saresti bellissima con indosso qualsiasi cosa>> mormora accarezzandomi le gambe. <<Ed ancora più bella senza nulla>> ringhia stringendomi le cosce. Mi mordo il labbro inferiore mentre sento un piacevole formicolio al basso ventre. <<Non hai detto che il sesso avrebbe rovinato tutto?>> ansimo mentre mi muovo sopra di lui. Chiude gli occhi e serra la mascella mentre il suo pomo d'Adamo scende e sale. <<Non ci crederai, ma delle volte dico un mucchio di stronzate>> ringhia. Smetto di muovermi e lui apre di scatto gli occhi. <<Dov'è finito il ragazzo cuori e fiori?>> domando inarcando un sopracciglio. Le sue labbra si incurvano in un sorriso. <<Lui è rimasto alla spiaggia, invece quelle che ti avrebbe voluta scopare sotto le stelle ci ha seguiti>>. Spalanco gli occhi e poi scoppio a ridere. <<Non posso credere che tu l'abbia detto!>>. Inarca un sopracciglio. <<La cosa ti fa ridere?>>. Annuisco mordendomi il labbro ma questa volta per smetterla di ridere. Fulmineo inverte la posizione, ora è lui a sovrastarmi. <<Se faccio così ti faccio ridere?>> soffia contro il mio orecchio mentre la sua mano accarezza il mio interno coscia. Chiudo gli occhi e gli stringo le spalle. L'Aaron timido e dolce ci ha lasciati, il suo posto l'ha preso una versione più passionale ed erotica. Sento il fiato mozzarsi in gola mentre con le dita risale verso dove più lo desidero. Quando sfiora il pizzo della mia biancheria sento un formicolio seguito da una scossa. Lentamente però la sua mano si allontana. Apro gli occhi contrariata. La stanza è immersa nel buio ma posso vedere i suo luccicare dal desiderio. <<Che succede?>> ansimo dopo quella che mi sembra un eternità. Per non schiacciarmi col suo corpo si sorregge sui gomiti. <<Sei bellissima>> soffia sul mio naso prima di posarci un dolce bacio. Gli occhi mi pizzicano e lo stomaco mi si stringe in una morsa alle sue parole. Con le braccia gli cingo il collo e lo costringo ad unire le nostre bocche. Ok, costringere è un parola grossa... Ricambia all'istante il bacio, con passione. La sua lingua gioca con la mia, i suoi denti mordono il mio labbro. La sua mano riprende la sua salita. Sfiora nuovamente le mie mutandine ma questa volta le sposta con le dita. Serro gli occhi e conficco i denti nella carne del mio labbro inferiore. Il suo tocco è delicato, quasi avesse paura di farmi male. Mi accarezza dolcemente, mentre dentro di me sento il clitoride pulsare. Inarco il bacino per incitarlo a proseguire. Finalmente infila un dito dentro di me ed un gemito sfugge dalle mie labbra. Mentre continua a darmi piacere con le dita riprende a baciarmi. Allargo le gambe in modo che vada più in profondità. Sentirlo dentro di me non è solo erotico ed eccitante. Non so perché ma mi sembra giusto e desidero di più. Desidero poterlo sentire dentro di me, desidero sentirci parte l'uno dell'altra, desidero conoscerci nel modo più intimo che possa esistere. Mi contraggo attorno alle sue dita mentre sento di essere vicina al culmine. Mi bacia la bocca, si sposta sulla mia mascella, mi mordicchia il collo. Le mie mani sono immerse nei suoi capelli ed il mio naso viene estasiato dal suo profumo. Quando il suo pollice preme contro il mio bottoncino raggiungo l'apice del piacere. Inarco il mio intero corpo contro di lui. <<Aaron...>> ansimo nell'incavo del suo collo cedendo all'estasi.

3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglioWhere stories live. Discover now