Capitolo 19

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PRELIMINARI


"Si spogliò mostrandomi le sue nudità.

Io accesi una sigaretta e le dissi:

<<Non cercare di sedurre il mio

corpo, ma la mia mente>>.

Si rivestì e mi parlò di sé.

Fu il preliminare più intenso e

soddisfacente della mia vita."

- C. Bukowski


<<Sicura che Kevin non rientrerà?>> ansima Aaron tra un bacio e l'altro. Annuisco mentre mi sistemo meglio sopra di lui. <<A lezione mi ha detto che voleva portare fuori Alison, sai per recuperare San Valentino>> dico d'un fiato prima di riunire le mie labbra alle sue. <<Ali mi ha confermato che uscivano e mi ha chiesto se le lasciavo la stanza libera quando tornavano>>. <<Anche lei vuole recuperare San Valentino?>> ridacchia il moro contro la mia bocca. Gli mordo il labbro inferiore. <<Probabile. E comunque ho chiuso la porta a chiave>> aggiungo. <<Hai imparato a farlo?>> si prende gioco di me. Gli strattono i capelli facendolo gemere. <<Non voglio che ci interrompano come l'altro giorno>>. <<Già, sarebbe imbarazzante>> concorda sorridendo contro la mia bocca. Qualche giorno fa ci trovavamo nella stessa posizione, io a cavalcioni su di lui e lui che mi divorava la bocca mentre mi dimenavo sopra di lui, ed Alison e Kevin hanno pensato bene di entrare di tutta fretta mentre erano intenti a toccarsi ancor prima di varcare la soglia della stanza. La sua presa sui miei fianchi si fa salda mentre inizio a muovermi sopra di lui. È passata più di una settimana dal nostro primo appuntamento per il giorno di San Valentino, e ne sono seguiti un alto paio. Sono stati tutti fantastici, o meglio, lui è fantastico. Ci baciamo in continuazione e, a parte qualche preliminare che rigorosamente è solo svolto da lui, non siamo mai andati oltre. Il fatto che lui non voglia essere toccato da me mi frustra, ma il fatto che non voglia spingersi oltre mi toglie il pensiero di dover trovare una soluzione per la cicatrice. Le sue mani dai mie fianchi si spostano sui miei glutei e li strizza. <<Amo il tuo culo>> ringhia sulla mia bocca provocandomi una fitta al basso ventre. Il suo lato rude nell'ultimo tempo si fa sentire più spesso...e a me piace. Intreccio la mia lingua alla sua mentre sento l'eccitazione montarmi dentro. Faccio vagare una mano sul suo petto fino a raggiungere l'orlo e mi intrufolo con le dita. Lo sento irrigidirsi al contatto con la mia pelle. Gli accarezzo il ventre piatto e risalgo sui pettorali. Sento il suo fiato farsi corto mentre ripercorro la stessa strada tornando indietro e fermandomi sul suo basso ventre. Voglio toccarlo, voglio farlo stare bene come lui fa stare bene me. <<Ti prego>> lo supplico mentre mi afferra il polso. Muovo il bacino facendo scontrare i nostri sessi. Lo sento duro sotto di me. Lentamente molla la presa. Stacco la fronte dalla sua e lo guardo negli occhi. Le sue pupille sono scure, colme di desiderio, e luccicano nella penombra della stanza. Mi mordo il labbro inferiore mentre sbottono il bottone dei suoi jeans scuri. Non distoglie per un istante lo sguardo dal mio ed io faccio lo stesso. Faccio scendere lentamente la zip. Noto il suo petto alzarsi ed abbassarsi freneticamente e posso sentire il suo respiro irregolare. Gli accarezzo il basso ventre dove percepisco un ciuffo di peli. Lentamente faccio scivolare la mano dentro i suoi boxer. Trattengo il fiato mentre lo sento grosso e duro attorno al mio palmo. Aaron chiude gli occhi e butta la testa all'indietro mentre io inizio a muovere lentamente su e giù la mano. Le sue mani sono di nuovo sul mio sedere e lo strizza forte. Aumento il ritmo e gli stuzzico la punta con il pollice. Serra la mascella e istintivamente mi spinge contro di se. La mia mano è tra di noi mentre la sua bocca si avvicina alla mia. Mi sfiora le labbra ed ansima contro la mia bocca. <<Dio Marta>> dice tra i denti. Sono eccitata ed allo stesso tempo felice di potergli dare finalmente piacere. Posa la fronte contro la mia mentre muove il bacino per venirmi incontro. <<Così piccola>> geme mentre aumento il ritmo. Sento la mia femminilità bagnarsi ed una voglia irrefrenabile di averlo dentro di me. Di poterlo sentire parte di me. Sento la sua mano spostarsi dal mio gluteo alla mia coscia. <<Posso sentire quanto sei bagnata anche attraverso la stoffa>> ringhia mentre posa la mano sul mio sesso ed inizia ad accarezzarmi. L'unica cosa che mi divide dalle sue dita è la stoffa sottile dei leggings e della biancheria. <<Vieni con me>> ansima mentre mi strofina le dita contro il clitoride. Serro la presa sul suo membro mentre sento l'orgasmo montarmi dentro. <<Ci sono quasi piccola>> geme contro la mia bocca. Inizio a muovermi contro la sua mano. I nostri respiri sono spezzati e posso sentire una goccia di sudore scendermi lungo la spina dorsale. <<Sto per venire togli la mano>> ringhia mentre spinge contro il mio bottoncino. Non lo ascolto ed aumento il ritmo. <<Marta...>> geme mentre sento del liquido caldo bagnarmi la mano. Nello stesso istante vengo invasa a mia volta dall'orgasmo. <<Aaron....>>. Si lascia ricadere contro il muro ed io lo seguo. Ho ancora una mano dentro le sue mutande, una sul suo petto e la testa nell'incavo del suo collo mentre cerco di regolarizzare il respiro. Posso sentire il suo cuore battere forte contro la cassa toracica. <<È stato fantastico>> ansima per poi lasciarmi un bacio sopra la testa. Mi volto leggermente, quel che basta per guardarlo negli occhi. I suoi luccicano ma non più di desiderio, posso leggerci qualcos'altro che però non so definire. Gratitudine? Non saprei... <<Credo che dovresti togliere la mano di li>> osserva con voce bassa e roca. In effetti ha ragione, sento il suo membro risvegliarsi. Inarco un sopracciglio. <<Di già?>> domando sfilando la mano. Ridacchia, forse in imbarazzo. Ma non c'è nulla di cui vergognarsi nel riprendersi così presto!

3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora