Capitolo 2

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~Autrice: Vorrei dedicare questo capito ad @AsunaC02 che, sin dalla mia storia precedente, ha sempre avuto un commento per ogni capitolo. Volevo ringraziarti perché  ogni tuo commento, quindi il tuo coinvolgimento per la mia storia, mi ha spronato più volte a riscrivere un nuovo capitolo. 💕😘

Buona lettura a tutti 😘😘😘


NEW YORK


New York era un luogo inesauribile,

un labirinto di passi senza fine:

e per quanto la esplorasse,

arrivando a conoscerne a fondo

strade e quartieri,

la città lo lasciava sempre

con la sensazione

di essersi perduto.
- Paul Auster


Delle piccole grida mi portano a svegliarmi. Apro gli occhi e ci metto un attimo a capire dove mi trovo. Mi stiracchio sotto il piumone rosa per poi farmelo scendere sino alla vita. Faccio un grosso sbadiglio per poi stropicciarmi gli occhi. È mattina ma non ho idea di che ora siano. Sento la testa martellarmi e lo stomaco brontolare. Ho praticamente dormito per un giorno intero e nemmeno io so come sia possibile. Di solito non sono una persona che dorme tanto, ma tra il dopo sbornia ed il jet lag sono crollata. <<Cazzo!>> impreco quando mentre scendo la scaletta del letto a castello per poco non mi ritrovo col culo sul pavimento. Porto una mano dietro il collo e piego la testa a destra ed a sinistra. <<Ahhhh>> sento gridare in contemporanea a dei colpi. Apro la porta della camera e sussulto quando un piccolo angelo biondo sbatte contro le mie gambe. Alza lo sguardo verso di imbronciato per poi fare un piccolo passo barcollante all'indietro. <<Ti sei svegliata>> mi saluta Emma con un grande sorriso. Si avvicina e prende in braccio il piccolo tornado. <<Spero che non sia stata lei a farlo>> si premura. <<Certo che no>> mento con un sorriso cordiale. <<Marta, lei è Marta>> dice presentandomi alla bambina. Le sorrido mentre le dico ciao seguito da un gesto della mano. Nasconde il viso tra i capelli della sua mamma per poi mormorare: <<Ciao>>. Il sorriso mi si allarga sul volto a sentire il suono della sua flebile vocina. <<Se sapevo che bastava lei per farti calmare l'avrei svegliata prima!>> esclama Emma ammonendo al piccola. <<Fa così solo perché non ti conosce presto ti si attaccherà alle gambe come un piccolo koala>> mi avverte facendomi ridacchiare. <<Buon giorno>> mi saluta Alex che è appena uscito dal bagno. Mi volto verso di lui e deglutisco a fatica quando noto che indossa solo un asciugamano attorno alla vita. Se prima sotto lo strato di vestiti pensavo che fosse messo bene fisicamente adesso ne ho l'assoluta certezza. <<'giorno>> mormoro in imbarazzo dopo essermi resa conto di essere rimasta a fissarlo come una maniaca. <<Papà!>> grida la piccola Marta divincolandosi dalle braccia della mamma. Sento Emma sospirare mentre la lascia scendere. Il piccolo angelo biondo corre verso suo padre che l'afferra al volo facendola roteare per casa. <<Usa le mani per tenere l'asciugamano!>> l'ammonisce Emma. Ridacchio mordendomi il labbro mentre lui con una faccia super preoccupata, per cosa si sarebbe potuto vedere, afferra di scatto l'asciugamano con una mano. A sua volta la fidanzata scuote la testa ridacchiando. Fa scendere la bambina dalle sue braccia per poi mettere su un'espressione maliziosa. <<Non credo che vi sarebbe dispiaciuto comunque...>> dice con voce roca prima di correre nella camera da letto. <<Alex!>> tuona Emma. <<Beh, non ha tutti i torti...>> mormoro. Mi maledico per non aver utilizzato il filtro cervello-bocca. Mi volto pensando di ritrovarmi di fronte una ragazza incazzata invece mi trovo tutt'altro. Emma scoppia a ridere per poi aggiungere: <<Mi piaci! Aveva ragione Elena, dici quello che ti passa per la testa senza pensarci!>>. Alzo le spalle indifferente per poi ridere a mia volta.

3. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata per sbaglioWhere stories live. Discover now