I due si lanciarono occhiatacce; sembrava furioso e l'altro spaventato.
Quest'ultimo, era lo zio di Levi, che indietreggiò.
<Va tutto bene, signor Ackerman?> chiese la ragazza, vedendolo così spaventato.

<Guarda guarda, Kenny! Come stai, feccia che non sei altro?> chiese lui, avvicinandosi lentamente all'uomo.
<Come lo conosci?!> chiese Hanji.
<Quest'uomo ha tentato più volte in questi ultimi mesi di distruggere casa mia> rispose, secco, il ragazzo.
Le mani gli tremavano, ma lo sguardo restava fermo.
<Zio... è la verità?> il corvino non sapeva a chi credere ma, notando la paura nello sguardo dell'uomo, capì: <Hai davvero tentato di distruggere quella casa?! Ma perché?> aveva alzato la voce, ma se ne fregava.

L'uomo abbassò lo sguardo e fece un piccolo sorriso: <Non è vero che dovevo uccidere un uomo... tua nonna era gelosa e furiosa che te e i tuoi amici andaste in quella casa. Ama ancora Eren, nonostante avesse ucciso la sua famiglia e il fatto che voi entravate praticamente sempre in quella casa le dava fastidio>

<E come faceva a sapere che ci entravamo?> chiese la castana.
<Non lo sapeva, ma ne era certa e così son dovuto andare io a distruggere la casa... ma i signori Jaeger e lui> indicò il ragazzo: <Mi hanno lanciato addosso un botto di roba e così sono fuggito più spesso!>
<Ma... non ce l'hai mai detto!> il corvino si girò verso l'altro, intento a stringere denti e pugni.
<Perché non erano fatti vostri> rispose, con disprezzo.

I due amici si lanciarono un'occhiata offesa e poi tornarono a guardare il ragazzo: <Ma siamo tuoi amici, giusto?> domandò Hanji: <Forse lui non è solo quello, ma lo siamo?> indicò il corvino al suo fianco prima di porgere di nuovo la domanda.
Kenny sbarrò gli occhi: <In che senso "forse lui non è solo quello"?> aveva alzato la voce: <Levi?! Rispondimi!> sbraitò, avvicinandosi pericolosamente al nipote

Lui rimase zitto per qualche istante e dopo prese la mano di Eren, e fece combaciare le loro labbra, in un piccolo bacio a stampo: <Io lo amo, zio> rispose secco, guardandolo anche lui con disprezzo: <E voglio vivere una vita serena con lui, visto che ora l'ha riavuta indietro>

L'uomo sussurrò qualcosa di indecifrabile, prima di dire: <In città lo conoscono tutti come un assassino spietato... come credi che reagiranno quando lo vedranno, eh?>
<Semplice. Basta dire che è un suo parente>
<Con lo stesso nome e cognome?>
<Si. I suoi genitori hanno scelto di chiamarlo Eren per la sua forte somiglianza con uno dei suoi antenati. Tanto, la gente crede a tutto>
<E come farai con i documenti e le carte di identità?>
<Basterà dire di averli persi e lo porterò a farsele. Zio è inutile che ci provi, Eren rimarrà con noi, che a te piaccia o no. Quest'inverno compio 18 anni e ho intenzione di tenermi i soldi per affittare un appartamento tutto mio>
<No... non è così facile come sembra, Levi... Eren non può rimanere in vita... quel tizio è un assassino! Non aveva pietà quando era morto, immagina adesso! Quando meno ce lo aspettiamo, ci ucciderà tutti!> l'uomo si avvicinò al castano e lo prese per il colletto: <Non ti permetterò di fare ciò che tu hai fatto a mia madre e alla sua famiglia!>

Il giovane non disse nulla, continuando a fissare Kenny con occhi assassini.
Fu il corvino a calmare la situazione: <Zio, adesso basta! Io sono innamorato di lui e non ti permetterò ti fargli del male!>
L'uomo sgranò gli occhi nell'udire quella frase: <Ti ha... ti ha incantato?> chiese, mentre il più basso faceva una faccia confusa.
<Incantato? Ma che dici?! Noi ci amiamo perché siamo noi a volerlo!> gli disse, mentre Eren veniva portato via da Hanji, che subito dopo fu seguita anche dall'amico.
Quest'ultimo era furioso.

<Mio zio mi ha cacciato di casa! Dice che se voglio rimettere piede in quel posto devo prima abbandonarlo! Io non abbandono Eren e non lo farò mai! Quello stronzo...> strinse i denti e chiuse i pugni, fino a far sbiancare le nocche.
<Mia mamma posso anche cacciarla di casa, se vuoi. È facile, basta dirle che voglio passare un po' di tempo da sola con un ragazzo e lei se ne va da un'amica. È tutta matta!> disse Hanji, ridendo.
<Almeno so da chi hai preso> aggiunse il corvino, sbuffando subito dopo: <Beh, grazie mille, Quattrocchi... ti devo un favore>
<Gli amici si aiutano a vicenda, no?> abbracciò affettuosamente l'amico, che fece un piccolo sorriso.

[...]

<Grazie mamma, ti voglio bene!> disse Hanji, abbracciando la donna.
<Di niente tesoro, divertiti con Levi, va bene? E pulisci se sporchi, ok?> fece lei, con un sorrisino perverso, mentre la figlia si copriva il volto imbarazzata.
Il corvino allargò leggermente gli occhi, scioccato.

Quando furono da soli, Eren uscì allo scoperto; era rimasto tutto il tempo nascosto nella camera da letto dell'amica: <È andata la signora Zoe?> chiese, cordialmente.
Hanji annuì, indicando la stanza della madre: <Voi due dormite qui. Fate tutto quello che volete, d'accordo?> sorrise maliziosamente, prima di fiondarsi in cucina: <Io nel frattempo vedo di cucinare qualcosa!> urlò.

I due ragazzi si chiusero in camera da letto.
Eren non era per niente a disagio e nemmeno imbarazzato, mentre Levi si sentiva strano, come invaso da mille pensieri perversi quando il suo sguardo si posò prima sul giovane e poi sul letto.
Il cuore suo cominciò a battere forte, ma non lo dava a vedere: <Allora? Sei stanco?> chiese, per rompere il silenzio creatosi.

<Mmmh... ho solo un po' di fame, perché?> chiese, accomodandosi sul letto: <Vuoi fare altro?> chiese, sorridendo sensualmente e sdraiandosi in modo provocante: <Levi Ackerman gradisce il dolce, questa sera?>
Sorrise e lo affiancò: <Lo sai che, se vuoi stare con me, devi essere Uke, vero?> gli disse, accarezzando i capelli al più piccolo, che fece una faccia confusa.
<Uke? Cos'è?>
Levi fece un sorriso malizioso e si avvicinò al suo orecchio, sussurrandogli: <Lo scoprirai presto>

*angolo autrice*
Ehehehehe, Levi...
Comunque, in tutto questo, la povera Hanji deve subirsi le loro smancerie. Che tristezza!
Donna, non sei l'unica, qui, ad essere single!

The Ghost (in revisione)Where stories live. Discover now