UNA VISITA INASPETTATA

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Passarono 5 giorni dall'ultima riunione.
Tra 3 giorni saremmo partiti di nuovo.

Mi stesi sul divano e guardai le notifiche al cellulare.
Non avevo voglia di pensare alla prossima uscita, così credetti che il telefono era un ottimo modo per distrarmi.

Sentii qualcuno bussare alla porta.
'Chi può essere così stupido da venire a quest'ora' pensai, notando che erano quasi le 10.

Optai per quella pazzoide di Hanji, ma mi ricredetti quando vidi in lontananza una donna, alta come me per via di una leggera gobba a braccetto di un uomo più alto e con una leggera barba.

Rimasi sorpreso: <Nonni?!> urlai, di modo che mi sentissero.
Nonna Mikasa alzò un braccio per salutarmi, mentre nonno Jean mi mi sorrise.
<Cosa ci fate qui?> chiesi, andando ad aprire il cancello.
<Non possiamo venire a trovare il nostro caro nipote?> chiese il vecchio, scompigliandomi i capelli.

Feci un piccolo sorriso e gli accompagnai dentro, dove entrambi si sedettero sul divano.

La donna, quando portai il tè, prese la tazza in mano e mi fulminò con lo sguardo: <Levi... sono venuta per impedirti di entrare in quella casa...!>
<Nonna... l'ho già fatto> dissi con un tono freddo, simile a quello che aveva usato lei.

Alzò lo sguardo, facendo incontrare i nostri occhi, entrambi grigi come le nuvole quando deve venire un temporale.
Gli aveva spalancati: <Cosa... cosa hai detto?>
<Che ci sono entrato e... ho anche perso dei miei amici...> abbassai lo sguardo, ricordandomi i pezzi del corpo rimasti dei miei compagni.

Mia nonna si alzò e mi si avvicinò per abbracciarmi: <Mi dispiace, Levi... ma te lo avevo detto che saresti stato nei guai>
<Io ci ritornerò...!>
<Come?!> stavolta, la donna scattò e mi guardò, preoccupata: <No... NO!>
<Si nonna! Devo vendicare i miei amici ed eliminare per sempre da questo mondo, Eren Jaeger!>
<Quel ragazzo ti ucciderà!>
<No, se non lo ucciderò prima io>
<Ma è già morto> intervenne mio nonno, facendomi arrabbiare ancora di più.

Calò il silenzio.
Nessuno voleva più parlare.
Mia nonna lacrimava, mentre mio nonno si dava delle pacche sulla testa per rimproverarsi della cazzata che aveva detto.

<Domani devo andare a scuola... buonanotte> dissi, alzandomi:-<Quanto tempo volete stare qui?>
<Circa un mese> rispose mio nonno.
<Va bene> risposi, per poi congedarmi in camera, dove mi buttai sul letto, addormentandomi.

Il giorno dopo, sia mia nonna che mio nonno erano in cucina ad aspettarmi.
Il vecchio leggeva il giornale con una tazza di caffè in mano, mentre la donna stava tostando il pane: <Buongiorno, tesoro> mi salutò.
<'Giorno> dissi, sedendomi vicino all'uomo, che spostò lo sguardo su di me, smettendo di leggere le notizie.
<Come ti senti, oggi?> chiese, passandomi una tazza di caffè amaro.
<Tch, diciamo che preferisco stare a casa a dormire> risposi, provocandogli una piccola risatina.

Dopo aver mangiato, mi lavai i denti e uscì di casa.
Hanji mi aspettava fuori, come ogni mattina.

Odiavo ancora di più andare a scuola, dopo che Isabel e Furlan non erano più in classe con me.
Mi sentivo sempre più solo.

<Perché non chiedi al preside di trasferirti nella mia classe?> chiese la Quattrocchi, durante la prima ricreazione.
Mi era venuta a trovare, come ormai faceva sempre.
<Potrei provare...> risposi.
<Si, dai! Andiamo adesso!>
<Adesso?>
<Si> mi strattonò per tutto il corridoio, sotto gli sguardi curiosi degli alunni.

Arrivammo di fronte all'ufficio del preside.
Bussammo e, quando ci diedero il consenso, entrammo.

L'uomo era, come al solito, seduto dietro la sua scrivania e stava controllando delle carte: <Buongiorno, cosa posso fare per voi?>
<Vorrei che spostasse Levi Ackerman in classe mia!> disse Hanji, con un sorriso a trentadue denti.

Il preside esitò e, dopo qualche piccolo litigio tra i 2, finì per metterci in classe insieme.

<La prossima settimana andrai nella sezione A> mi disse l'uomo.
Ringraziai e uscì insieme alla castana, che mi abbracciò felice: <Saremo in classe insieme!!!>
<Va bene, ma non strozzarmi!>
Lei mi lasciò andare e si allontanò quando la campanella suonò, per dirigersi a lezione.

Dopo scuola, mentre tornavo a casa, incontrai il vecchio che mi aveva dato la collana: Armin Arlert.

Feci per chiamarlo, ma notò subito la mia presenza e mi fece segno di avvicinarmi a lui: <Mio caro ragazzo, qual buon vento ti porta?>
<Salve, signor Arlert. Volevo chiederle se le sarebbe piaciuto venire a casa mia> andai subito al sodo.

Alzò un sopracciglio, confuso: <Perché?>
<Vorrei farle vedere mia nonna. È venuta ieri da me e si fermerà per almeno un mese>

Gli occhi dell'uomo si illuminarono.
Acconsentì con molta gioia e mi seguì fino a casa, dove vidi mio nonno in giardino che fumava la pipa: <Levi! Ciao, chi è l-> si bloccò appena notò il signore alle mie spalle.

Fece un sorriso enorme e corse verso Armin, felice di rivederlo.
Chiamai mia nonna, che appena uscì, corse anche lei in contro all'amico.
Ci impiegò un po' per via della vecchiaia, ma quando lo raggiunse, i 2 si abbracciarono.

La scena che vidi fu molto dolce.

Il signor Arlert rimase tutta la giornata a parlare con i miei nonni.
Io, invece, rimasi chiuso in camera mia a fare i compiti per il giorno dopo.

La mattina del giorno in cui saremmo andati alla casa, Hanji venne a casa mia.

Se non le aprivo, mia nonna le avrebbe sparato, dato che urlava come una gallina.

<Ti avevo detto che se c'era mia nonna, non dovevi né urlare e nemmeno saltare come è tuo solito fare!> le dissi, quando lei entrò.
<Ah, già... pardon> fece un debole sorriso imbarazzato.

Salimmo in camera e preparammo uno zaino: <Li metto?> chiesi alla castana, indicando qualche crocifisso.
<No... non funzionano. Ci ho già provato>
Buttai gli oggetti sul letto e chiusi la borsa.
<Andiamo?>
Lei fece un cenno di consenso e scendemmo.
Salutai i miei nonni come se fosse l'ultima volta e poi me ne andai.

Loro non avevano capito il mio comportamento, infatti mi salutarono amorevolmente e mi lasciarono andare.

<Hai il ciondolo del signor Arlert?> chiese Hanji.
Annuì e lo tirai fuori per mostrarglielo.

Arrivammo in piazza.
Erwin fece un discorso di incoraggiamento, come l'ultima volta e poi partimmo.

Stavamo tornando all'inferno.

*angolo autrice*
Ripartenza degli eroi!!!!

The Ghost (in revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora