Capitolo 2 - Primavera (Sei anni prima)

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NOTA INTRODUTTIVA - ATTENZIONE!

Buongiorno a tutti!

Ecco il secondo capitolo di questa storia, o per meglio dire il primo vero capitolo della parte della storia che, come avrete letto dal titolo, si svolge 6 anni prima degli eventi del prologo, cioè al momento dei fatti della serie tv.

Per maggior chiarezza, specifico che questa storia procederà su due linee temporali distinte: la linea del prologo, che si svolge quando Marinette, Adrien ecc ecc hanno circa 21-22 anni e la linea che si svolge 6 anni prima, quindi come nella serie tv. Ovviamente le due linee convergeranno, ad un certo punto.

Cercherò sempre di avvertire nel titolo che momento sto narrando, anche se non dovrebbe essere necessario da quel che scrivo.

Qua inizia la storia che porterà allo stato di tristezza in cui versa Marinette 6 anni dopo (cioè nel prologo).

Spero che questo cambio di registro vi piaccia e invito a farmi sapere cosa ne pensate!

CAPITOLO 2Primavera -Sei anni prima

C'era qualcosa di diverso quella mattina, Marinette se ne accorse che ancora non si era del tutto destata. Forse era semplicemente quella sensazione quasi dimenticata di aver dormito per tutta la notte e di sentirsi rilassata, oppure il lieve aroma di vaniglia che filtrava attraverso la botola chiusa della sua camera da letto e l'aveva raggiunta come una farfalla, risvegliando anche il suo appetito.

Sentì un leggero mugolio provenire dalla scatola sopra la sua scrivania e, nella luce soffusa del mattino, scorse la sagoma tondeggiante di Tikki che, sbadigliando, si stiracchiava volando verso l'alto.

Ecco cos'era: non era stato il suono della sveglia a rapirla al sonno, né il profumo del forno sotto di lei, ma la luce. Quella mattina ce n'era molta di più e un raggio sottile del primo sole si era intrufolato dritto tra i lembi delle tende di velluto rosa che coprivano la piccola finestra tonda davanti al suo letto.

Marinette stirò le gambe e le braccia socchiudendo appena gli occhi e si sollevò, mettendo mano al suo cellulare per controllare che ore fossero. Aveva una mezz'ora buona prima di essere in ritardo per la scuola, lanciò un'occhiata implorante a Tikki e si lasciò cadere di nuovo sul letto. Inspirò il profumo delle lenzuola che la mamma doveva aver cambiato giusto il giorno prima e abbracciò il grande cuscino a forma di gatto che solitamente usava come testiera, socchiudendo gli occhi e sospirando. Quanto le piaceva rimanere lì, nella sua "cuccia", senza preoccupazioni o minacce sulla sua vita, come quando era una ragazza normale, con problemi normali, quando il maggiore dei drammi era il dover decidere tra un macaron al lampone o uno al burro salato.

-Se ti vedesse un certo gatto di nostra conoscenza credo che non ti lascerebbe più in pace finché non faresti lo stesso con lui...-, borbottò Tikki, dopo un po', picchiettandole la fronte: -Muoviti, pelandrona, che il mattino ha l'oro in bocca!-

La ragazza sbuffò tenendo il cuscino premuto sul volto: perché avrebbe dovuto alzarsi così presto? In fondo erano solo le...

-Cosa? Dov'è finito il tempo che avevo? Erano le... Tikki, hai spostato tu l'ora sul mio telefono o...-

Non finì la domanda che dal basso giunse la quotidiana voce imperiosa e dolce di sua madre che la esortava ad alzarsi per non fare tardi a scuola: -...e poi oggi è una così bella giornata, Marinette!-, concluse la donna, diversamente dal solito.

Marinette vide Tikki affacciarsi alla finestra che dava sul terrazzino: -Sono tornate le rondini!-, la sentì esclamare e ancora per un attimo si sentì in pace con il mondo.

OltreWhere stories live. Discover now